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Back to homepageL’ossimoro libico
Si chiama «Odissea fulminea» l’operazione militare lanciata dagli Stati uniti che avrà come punto di partenza anche la «portaerei Italia» con la base di Sigonella
Read MoreLe basi italiane sono già in guerra
Italia/Libia. Il governo autorizzerà il sorvolo dello spazio aereo e l’uso di Sigonella per il decollo dei droni di attacco, dice la ministra della difesa. Ma, afferma, non è ancora successo. Diverse fonti indicano però il contrario
Read MoreDa Roma sempre più armi al Cairo
Egitto. Roma aumenta il business: nel 2015 da 32 a 37 milioni di euro. Gran parte della «merce» è finita nelle mani delle forze di sicurezza del golpista al Sisi
Read MoreUno stop per Finmeccanica in India Il governo cancella le commesse
Il gruppo italiano: «Esposizione molto limitata. Impegnati a trovare una soluzione»
Read MoreUranio impoverito: morto a 23 anni, condanna per il ministero della Difesa
al ministero della Difesa sono arrivate sinora 532 domande di risarcimento da parte di militari che denunciano danni gravissimi alla salute per esposizione a materiali pericolosi
Read MoreMissioni militari, stanziati 1.2 miliardi: quadruplicano fondi per le navi in Libia, impegno anti-Russia con la Nato
Pubblicato il decreto di rifinanziamento, 124 milioni coperti con la tassa sul credito d’imposta alle imprese. Aumentano i fondi per l’Iraq, ma non c’è traccia della spedizione militare, già decisa, a protezione della diga di Mosul. Spending review: 16 milioni in meno per la cooperazione
Read MoreTroppi rischi: niente soldati in Libia
L’Italia non prevede l’invio di soldati in Libia. La conferma è arrivata in queste ore, alla vigilia del vertice di Vienna che dovrà studiare un percorso di sostegno al governo guidato da Fayez Serraj
Read MoreIsraele ed emiri nella Nato
Al quartier generale della Nato a Bruxelles verrà istituita una Missione ufficiale israeliana. Israele viene così integrato ancora di più nella Nato, alla quale è già strettamente collegato tramite il «Programma di cooperazione individuale»
Read MoreIraq, nuova missione Gli elicotteri italiani in prima linea contro il Califfato
Entro fine mese 8 velivoli saranno operativi nella zona di Mosul per proteggere la diga
Read MoreLa flotta è un mistero ma costerà 5 miliardi lo strano caso della Legge Navale
L’unica certezza è il prezzo: nessuno conosce numero, dotazioni e caratteristiche dei nuovi scafi
Read MoreAl Serraj è sbarcato a Tripoli
Libia. Il governo di accordo nazionale parte senza garanzie. Si avvicina l’intervento militare
Read MoreSulla Libia la linea la detta Napolitano
L’ex presidente si prende la scena e predice il futuro: vasta coalizione internazionale contro l’Isis e supporto alla stabilizzazione libica. Oscurato Gentiloni che ha «frenato» rispetto al bellicismo di Renzi e Hollande
Read MoreIntervento in Libia Ok a missioni segrete dei nostri corpi speciali
Sono circa 3.000 i soldati che potrebbero essere impiegati a protezione dei siti sensibili come gli impianti energetici, i giacimenti, gli oleodotti, ma pure le ambasciate, i palazzi istituzionali, gli ospedali
Read MoreMa quale «difesa», i droni a Sigonella sono da attacco
Libia. MQ-1 Predator e MQ-9 Reaper sono armi letali da «first strike»
Read MoreDroni. I raid scatteranno fra una settimana Necessario un via libera tempestivo
Ora l’Italia è in prima linea nella lotta all’Isis: rafforzate le misure di sicurezza
Read MoreAllarme rosso nucleare
Imminente il maxi-contratto da 8 miliardi di euro – merito della ministra Pinotti, efficiente piazzista di armi – per la fornitura al Kuwait (alleato dell’Arabia Saudita) di 28 caccia Eurofighter Typhoon, costruiti dal consorzio di cui fa parte Finmeccanica
Read MoreIraq, più soldati italiani: saranno mille
Dopo il via libera al contingente per la diga di Mosul il nostro impegno potrebbe salire Subito altri 130 uomini ed elicotteri
Read MoreA Firenze il gruppo speciale sul Mediterraneo e il Medio Oriente della Nato
Nato. Il tema «Il terrorismo internazionale, in particolare quello jihadista, e il suo finanziamento» sarà trattato da alcuni dei massimi esperti, compresi quelli delle monarchie del Golfo (presenti a Firenze Kuwait e Bahrain) che hanno contribuito con miliardi di dollari alla formazione e armamento di gruppi jihadisti e dell’Isis nel quadro della strategia Usa/Nato
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