TALKING PEACE

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Libia, il mestiere delle armi 0

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Gli affari delle industrie belliche italiane in Libia. Da cannoni e aerei degli anni ’70 ai sistemi di sorveglianza marittima dei giorni nostri

Il paradosso è sotto gli occhi di tutti: i mezzi bombardati dagli aerei della coalizione, tra cui figurano anche i Tornado italiani, sono italiani. In una foto che ha fatto il giro del mondo (e che pubblichiamo a lato), si riconosce l’obice semovente ‘Palmaria’, costruito ai cantieri Oto Melara di La Spezia.

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Al fronte in sella a una Kawasaki i sorridenti guerrieri della rivoluzione 0

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Un inno ispirato a Jim Morrison per l’esercito della nuova Libia Il carattere tribale si è sposato con la modernità . E Gheddafi è apparso obsoleto Gli shabab sanno anche essere spietati. Dei loro prigionieri non c’è più traccia

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“Ora serve una coalizione snella per non impantanarci nel caos” 0

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Parla Kouchner, ex ministro degli Esteri di Parigi e fondatore di Medici senza frontiere

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Torna a Tripoli il rimorchiatore italiano 0

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I marinai: “Stiamo bene”. L’armatore: “Ottimisti sulla soluzione del caso” Il rimorchiatore è tornato, ma l’equipaggio è di fatto ancora prigioniero. Gli 11 marinai dell’Asso 22 hanno potuto comunicare con le famiglie e hanno detto che stanno bene.

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Precipita il caccia americano e gli insorti abbracciano il top gun 0

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Un F15 cade a est di Bengasi. Sei feriti nell’operazione di salvataggio, ma Washington smentisce

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Le verità  nascoste tra soldi e petrolio 0

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La prima vittima di ogni guerra è la verità . E’ un assioma. In questa guerra la verità  è caduta subito, senza onore. Ma siccome ogni guerra moderna si deve confrontare con una migliorata sensibilità  della pubblica opinione, la verità  uccisa non è più la protagonista del proprio funerale.

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D’Alema: l’Italia è senza governo premier spettatore davanti alla guerra 0

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“E Maroni e Frattini hanno speculato sulla tragedia”. La prescrizione breve: ecco a che cosa pensava Berlusconi a Parigi Magari si messaggiava con qualche fedelissimo

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“Troppe ambiguità  dai politici aumentano i pericoli dei soldati” 0

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Il generale Camporini, ex capo di stato maggiore: la Nato guidi la missione o è destinata al declino

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Così rischiano i gioielli dell’Unesco “Facili bersagli di bombe e scontri” 0

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Gli archeologi: da Cirene a Tolemaide, patrimonio immenso senza difese Che cosa accadrebbe se un precisissimo missile diretto contro un radar di Gheddafi deviasse di un pelo la sua virtuosa traiettoria e centrasse il teatro o le terme o il mercato delle rovine romane di Leptis Magna?

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E’ il tempo del movimento pacifista 0

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Con la Risoluzione Onu 1973 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha autorizzato l’intervento aereo in Libia. In realtà , si tratta di una guerra in senso stretto con esiti imprevedibili e certamente gravi. Il documento delle Nazioni Unite è proiettato verso la difesa dei civili: no-fly zone, cessate il fuoco e fine di ogni violenza.

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Il crimine dell’indifferenza 0

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Il governo italiano è specialista di quest’ultima menzogna: la più ipocrita. Né si limita a mentire: un presidente del Consiglio che si dice «addolorato per Gheddafi» senza sentir dolore per le sue vittime non sa la storia che fa, né perché la fa. A questi luoghi comuni sono affezionati sia gli avversari incondizionati delle guerre, sia i governi che le guerre le fanno senza pensarle, o pensandone i moventi (petrolio e gas libici) senza dirli. I luoghi comuni sempre rispondono al primo istinto, più facile.

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Molti sì all’intervento in Libia arrivano da sinistra. E il fronte del no fa adepti a destra. 0

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La nuova guerra ha trasformato la galassia “no war”. «L’uso della forza è legittimo, necessario». A parlare così non è un guerrafondaio, ma anzi il capo di governo occidentale che per primo si è sfilato dall’Iraq. Il discorso del socialista José Luis Zapatero davanti al parlamento spagnolo ben rappresenta lo straniamento del popolo pacifista in queste ore.

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Una risposta comune 0

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È possibile che un movimento pacifista degno erede della seconda superpotenza mondiale di un tempo dica qualcosa di netto su quanto sta accadendo a una notte di scafo dalle coste italiane?

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Gheddafi attacca le città  ribelli strage di bambini a Misurata “Rido dei missili occidentali” 0

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Confermata la morte del generale figlio del raìs. L’intenzione è quella di fare una completa pulizia etnica dei ribelli, in tutta la Tripolitania

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Ora scelte bipartisan 0

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«La Nato rappresenta la soluzione di gran lunga più appropriata» . Il timbro di Giorgio Napolitano ufficializza la richiesta italiana di una guida collegiale delle operazioni in Libia, affidata all’Alleanza atlantica; e conferma che la Francia rischia l’isolamento per il protagonismo militare eccessivo sfoggiato nell’interpretazione della risoluzione dell’Onu.

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Libia, ‘Chi dice umanità ‘ – intervista a Danilo Zolo 0

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L’Onu è un’istituzione autocratica e la missione internazionale in Libia avviene in spregio al tanto citato articolo 7 della Carta delle Nazioni Unite. L’opinione del filosofo del diritto

La guerra civile e la guerra portata dai caccia, la diplomazia internazionale e la repressione del Colonnello Muhammar Gheddafi. Danilo Zolo, filosofo del Diritto, professore con alle spalle docenze in università  tra le più prestigiose al mondo, fornisce il suo punto di vista, codici alla mano, sull’intervento internazionale in Libia.

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Libia, uranio impoverito nei missili Usa e Gb 0

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Lo sostiene in uno studio scientifico il professor Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino: nel peggiore dei casi fino a seimila morti

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Un’impostura criminale 0

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ONU E GUERRA «UMANITARIA»

Il vento di rivolta che ha investito i paesi del Maghreb e del Mashrek, dalla Tunisia alla Libia, all’Egitto, allo Yemen, al Bahrein, non annuncia una nuova primavera delle popolazioni arabo-islamiche. La libertà , la democrazia, la giustizia, un minimo di benessere sono un sogno ancora molto lontano. I loro nemici sono potenti.

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Senza rimpianti 0

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Quando cadde il Muro di Berlino, anche chi pensava che a farlo crollare non fosse la voglia di democrazia ma la globalizzazione del turbocapitalismo, non per questo rimpiangeva Stalin, Breznev o Honecker. Così non rimpiangeremo Gheddafi, pur consapevoli, come scrive Valentino che «al peggio non c’è mai fine», e potremmo ritrovarci domani con un fantoccio partorito dalle bombe di questa nuova guerra umanitaria.

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La coalizione dei litigiosi 0

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È scontro tra gli alleati sulla guida della missione. Usa, Gran Bretagna, Canada e Italia vogliono un comando Nato. Ma la Francia si oppone. Forfait della Norvegia: fuori fin quando non c’è chiarezza

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