TALKING PEACE

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Così si era illuso di poter ancora vincere 0

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Nessuna fuga a Sud o all’estero. L’ultima trincea nella sua città  natale Bani Walid

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Ma lo scempio di un cadavere non può mai essere giustizia 0

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Lo scempio del cadavere di Gheddafi è l’esordio peggiore della nuova Libia liberata dal dittatore. Non l’esito di un atto di guerra, o di un blitz militare, come l’uccisione di Osama Bin Laden, ma un oltraggio cruento.

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L’ultima profanazione del corpo del tiranno 0

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Da Mussolini a Saddam. Libici in coda per immortalare il Raìs con i telefonini

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Chi lo ha ucciso? «È stato un ragazzo con una calibro 9» 0

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La prima versione corretta in modo frettoloso «Morto durante uno scontro coi fedelissimi»

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Gheddafi è morto, ma la Libia non è ancora nata 0

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Ucciso dai miliziani del Cnt a Sirte, città  natale del Colonnello, il rais è stato portato a Misurata

Quello che resta di quaranta anni di potere è un corpo, ferito, rigirato nella polvere. La morte di Gheddafi, dopo i dubbi delle prime ore, è confermata dal Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt), l’autoproclamato organo di governo provvisorio degli insorti libici. La Nato, per ora, non conferma. E non offre la sua ricostruzione degli avvenimenti, cosa che non chiarisce se il raid decisivo per l’uccisione del Colonnello Gheddafi abbia visto o meno protagonisti i caccia bombardieri dell’Alleanza Atlantica.

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Ucciso Gheddafi 0

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Al Jazeera trasmette in esclusiva un video realizzato con un telefono cellulare da un ribelle

Gheddafi è stato catturato e ucciso. Lo affermano fonti ufficiali del Cnt attraverso i canali delle maggiori agenzie e sulle frequenze della tv qatariota Al Jazeera. E c’è un video trasmesso dalla tv qatariota che mostra il cadavere di Gheddafi strattonato in una strada di Sirte. La Nato e il dipartimento di Stato Usa non hanno ancora confermato ufficialmente la morte del colonnello.

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Gheddafi ucciso in una sparatoria 0

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Muhammar Gheddafi morto Muhammar Gheddafi morto

Gheddafi è morto. La tv al Jazeera ha mostrato il corpo. France presse, per prima, ha diffuso una foto del rais con il volto insanguinato. Era nascosto in una buca, ha urlato: “Non sparate”

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Hillary Clinton alla conquista della Libia libera 0

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VISITA A TRIPOLI
Accolta all’aeroporto di Tripoli da una folla di miliziani al grido di «Allah akbar», la segretaria di stato Hillary Clinton si è detta «fiera di mettere piede sul suolo di una Libia libera». Quindi, dopo aver incontrato il presidente del Cnt Mustafa Abdel Jalil, ha tenuto una conferenza stampa in un centro islamico per chiarire come gli Stati uniti intendono contribuire al futuro del paese.

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Ankara promette vendetta 0

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TURCHIA 24 militari morti in una serie di attacchi simultanei sferrati dai guerriglieri kurdi

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Chi ha vinto, chi ha perso e cosa succederà  adesso 0

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DOPO LA LIBERAZIONE DELL’ISRAELIANO SHALIT E DEI 1027 PALESTINESI
Un «successo» per Netanyhau, un «successo» per Hamas. Ma il vero vincitore appare l’Egitto che è tornato un fattore determinante

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Turista francese uccisa dai ribelli somali offensiva del Kenya contro gli Shabaab 0

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Fuga dal paradiso delle vacanze E anche le ong abbandonano i campi profughi 

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Turchia, il Pkk fa strage di soldati i ribelli curdi all’attacco: 24 morti 0

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Salta il negoziato segreto con Ocalan. Rappresaglia di Ankara in Iraq.  Il presidente Gul: “È iniziata la grande vendetta”. Decine di guerriglieri uccisi. L’attentato è il più grave messo a segno dal Partito dei lavoratori dal 1993 

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Italia: il Governo vuole mano libera per riscrivere la legge sull’export di armi 0

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Armi italiane: controlli a rischio – Foto: RID

Nuovo tentativo da parte del Governo di riscrivere la Legge 185 del 1990 sull’esportazione di armi. Lo denunciano la Rete Italiana per il Disarmo e la Tavola della pace in un comunicato congiunto: “Vi è il forte rischio – scrivono le due reti – che l’Italia, con l’approvazione del disegno di “legge comunitaria” (AS 2322-B) attualmente all’esame della Commissione politiche comunitarie del Senato, diminuisca i controlli sui trasferimenti di armi e che la trasparenza su questo ambito delicato faccia un passo indietro”. Rete Disarmo e Tavola della Pace la Rete chiedono che “il controllo e la trasparenza su un commercio così problematico non siano indeboliti ed anzi si rafforzino”.

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Amnesty, falliti i controlli sulle armi E gli Stati fanno affari con le guerre 0

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Amnesty, falliti i controlli sulle armi E gli Stati fanno affari con le guerre  Esplosione durante un bombardamento in Libia

L’ipocrisia dei governi (Italia compresa) che affermano di stare dalla parte della gente in Medio Oriente e Africa del Nord sono gli stessi che hanno fornito armi, proiettili ed equipaggiamento militare e di polizia usati per uccidere, ferire e imprigionare arbitrariamente migliaia di manifestanti pacifici in Tunisia, Egitto, Siria e Yemen.

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Afghanistan, escalation continua 0

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Un rapporto dell’Anso mostra come il prolungarsi della guerra non porti un miglioramento della sicurezza ma solo una progressiva intensificazione del conflitto

L’Anso (Afghanistan Ngo Safety Office), organizzazione internazionale che si occupa della sicurezza delle Ong in Afghanistan creata dall’Ufficio umanitario della Commissione europea (Echo), dalla Cooperazione svizzera (Sdc) e dal ministero degli Esteri norvegese, ha appena pubblicato un rapporto che dipinge una situazione di continua escalation della guerra in Afghanistan.

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LO SCONFITTO È ABU MAZEN 0

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    Lo scambio fra il sergente maggiore israeliano Gilad Shalit, detenuto per 5 anni da Hamas, e 1.027 prigionieri palestinesi, non significa affatto un progresso verso la pace in Medio Oriente.

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La Nato: i civili di Sirte? «Non è compito nostro» 0

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LIBIA/LA CLINTON A TRIPOLI.  «I combattenti gheddafiani stanno sulle difensive, non controllano più alcuna area popolata e non sono più una minaccia credibile se non in certe sacche.

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L’irritazione di Fatah e il nuovo ruolo di Ankara 0

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L’accordo / FELICI SOLO NETANYAHU E HAMAS  Festeggiamenti in Israele, gioia a Gaza e in Cisgiordania. Ma lo scambio di prigionieri avvenuto ieri rallegra il premier israeliano Netanyahu e Hamas più della famiglia Shalit e dei congiunti dei detenuti palestinesi liberati. Per ragioni politiche, naturalmente.

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