TALKING PEACE

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SIRIA Un orribile punto morto 0

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Stanco dell’incessante propaganda unilaterale della Cnn e della Bbc World, che generalmente anticipa i bombardamenti della Nato (come fu per l’attacco contro la Libia) o l’occupazione diretta, provo a spiegare il mio punto di vista sulla crisi della Siria. Denunciando prima di tutto l’investitura del Consiglio nazionale siriano da parte del network dei media occidentali e registrando che parte dell’opposizione armata siriana è perfettamente capace di organizzare i suoi massacri per attribuirli poi al rregime.
Voglio così anche respingere la diffamazione esplicita da parte di alcuni che mi accusano di essere un «apologeta di Assad» come fu per quegli idioti che mi tacciavano di «apologeta di Saddam» durante i preliminari dell’occupazione dell’Iraq.

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Elicotteri venduti all’India Indagata Finmeccanica 0

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I pm: niente tangenti alla Lega. La difesa: escluso il riciclaggio

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Era bipartisan il sistema delle «rendition» 0

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CASO ABU OMAR/NESSUNO SAPEVA
Ora le responsabilità  politiche dopo la conferma delle condanne agli agenti Cia Due giorni fa la quinta sezione penale della Corte di Cassazione, giudicando le conclusioni raggiunte sul caso Abu Omar dal processo d’appello (Corte di Milano) del dicembre 2010, ha emanato una sentenza le cui conseguenze andranno ben oltre il merito del caso di extaordinary rendition (17 febbraio 2003) relativo all’iman della moschea di viale Jenner a Milano. Due elementi indicano che la sentenza della sezione presieduta da Gaetanino Zecca avrà  un valore storico.

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Obama ritira i «rinforzi» 0

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AFGHANISTAN/VIA 33MILA MARINE
Diminuiti gli attacchi sul terreno, sono aumentate le bombe sulle strade e gli attentati suicidi La notizia viene dal Pentagono: l’esercito degli Stati uniti annuncia che il ritiro dei 33mila soldati addizionali inviati dal presidente Obama in Afghanistan due anni fa è stato completato, con una settimana di anticipo sulla tabella di marcia prevista.

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Bengasi, proteste contro i salafiti in fiamme il quartier generale 0

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 Scontri in Pakistan, 19 morti. Le Pen: “Stop velo ekippah”, bufera in Francia    

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Eads-Bae, la fusione delle armi europee. E Finmeccanica? 0

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I due maggiori produttori europei di armamenti potrebbero arrivare a una fusione. Eads – un consorzio tra Germania, Francia, Regno Unito e Spagna – è un protagonista dell’aviazione civile con Airbus, ma ha grandi attività  nell’aeronautica ed elettronica militare. Bae (un tempo British Aerospace) opera nel settore militare e spaziale ed è il secondo venditore d’armamenti nel mondo, dopo la Lockheed Martin e prima della Boeing. La fusione, se portata avanti, porterebbe alla formazione di un gigante paneuropeo, e tra i grandi paesi rappresentati nella compagine azionaria mancherebbe solo l’Italia.

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Libano del sud, preparativi di guerra 0

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Dall’altura di Marun al Ras si vedono Israele, Fattorie di Sheba e Golan occupato, dove due giorni fa l’esercito israeliano ha condotto manovre militari. Sembra la frontiera tra Iran e Stato ebraico. Nabil Kaouk, comandante di Hezbollah: «Se attaccati dai sionisti o dagli Usa, risponderemo in modo devastante»

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La storia del rapimento di Abu Omar 0

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La storia del rapimento di Abu Omar

Ieri la Cassazione ha stabilito che il processo contro gli ex capi dei servizi segreti italiani dovrà  essere ripetuto: riassunto di una vicenda intricata

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Aleppo, con i leader della rivolta divisi tra Islam, patria e jihad 0

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 Il reportage. Nelle terre “liberate” l’incognita del dopo-Assad   

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Le nostre stragi non sono un film 0

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Una notizia qualsiasi in un giorno qualsiasi: cercando di colpire un’unità  di talebani, un drone Nato in Afghanistan uccide nove donne che facevano legna in un bosco.
Un fatto come questo è tipico delle guerre asimmetriche, in cui potenze che dispongono di armi letali, ma spesso cieche, si scontrano con guerrieri, «insurgent» o ribelli capaci di mimetizzarsi con la popolazione.

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Palestina. Ergastolo agli assassini di Vik 0

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Giustizia è fatta ma troppi interrogativi in sospeso sulla regia del sequestro. Restiamo umani GAZA La Corte militare chiude con pesanti condanne il processo per l’omicidio di Vittorio Arrigoni Carcere a vita e lavori forzati ai due esecutori, 10 anni all’ex amico del pacifista Giustizia è fatta, commenterà  qualcuno. Che amarezza però. Ci sarebbe più di un motivo per essere soddisfatti. Gli imputati sono stati condannati per il delitto che avevano confessato eppure la tristezza è tanta in queste ore. Nessuna condanna potrà  ridarci Vik.

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A Gaza ergastolo ai due killer di Arrigoni 0

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GERUSALEMME — Sono «restati umani», come recitava il motto di Vik e come aveva chiesto la famiglia dell’ucciso. I giudici militari di Gaza hanno evitato la pena di morte ai quattro imputati, estremisti salafiti fra i 23 e i 27 anni, che diciassette mesi fa rapirono, filmarono e in poche ore strangolarono con un fil di ferro il pacifista italiano Vittorio «Vik» Arrigoni. Niente fucilazione.

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L’Alcoa vola via sull’F-35 0

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Ne è passato di tempo da quando gli operai avevano di fronte il padrone delle ferriere. Lo ignorano però i politici e sindacalisti che trattano la vicenda Alcoa solo come vertenza di lavoro, tacendo sulla reale identità  della controparte.

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L’appello del Papa per la Siria: «Tacciano le armi» 0

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Benedetto XVI ai «fratelli arabi»: cercate soluzioni che rispettino la dignità  umana

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I NUOVI PADRONI DELLA FATWA 0

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COME prevedibile, giunge l’appello di Al Qaeda a continuare le manifestazioni contro il film che denigra il Profeta e attaccare le ambasciate degli Stati Uniti.

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