TALKING PEACE

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Siria, si combatte nella grande moschea Umayyad ad Aleppo 0

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  Una cartolina che non c’è più – foto: dipity.com

ALEPPO – La grande moschea Umayyad, nella città  vecchia di Aleppo, non è più soltanto un luogo religioso. In questi due mesi e mezzo di assedio è diventata anche un punto strategico. Sia per i ribelli dell’Esercito libero siriano che per quello di Assad. Non è un caso che la parte del suq più distrutta sia proprio questa. I ribelli erano riusciti ad entrarci nell’avanzata travolgente dei primi giorni di combattimenti. Ma dopo poco, l’esercito, c’è tornato dentro di nuovo. Per poco, perché i ribelli, dopo una settimana, sono tornati all’attacco e l’hanno ripresa.

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IL RIGORE NON È PER TUTTI 0

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Le polemiche sui cacciabombardieri F35 sono destinate a non avere fine, come giustamente deve essere per una scelta insensata ed economicamente folle, che non solo i pacifisti, ma la gente di buon senso non riesce a comprendere. Ora, la notizia è che il costo già  altissimo (12 miliardi di euro) è lievitato del 60%, comportando una spesa maggiore di 3 miliardi e 200 milioni di euro, una cifra molto superiore di quanto la Legge di Stabilità  taglia alla sanità , all’istruzione e agli enti locali. La spending review vale per gli ospedali e per le scuole, ma non per i cacciabombardieri.

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Vola il prezzo degli F-35 0

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Decollano verticalmente i prezzi dei cacciabombardieri che l’Italia ha programmato di acquistare. Per pagare, si risparmia sulla scuola pubblica
DIFESA Il segretario generale del ministero ammette: «Ci costeranno il doppio»

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Un paese che cambia e spera 0

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Colombia. Si aprono oggi a Oslo (salvo sorprese) i negoziati fra il governo di Bogotà  e le Farc. L’obiettivo è una soluzione di pace negoziata dopo mezzo secolo di guerra civile strisciante

Padre Alberto Franco, della Commissione Justicia y Paz: «Le due parti si sono rese conto che la soluzione militare è impraticabile». Ma la pace non basta, bisogna cambiare modello

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Nato, pirateria del XXI secolo 0

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La pirateria, esercitata nel Mediterraneo sin dall’antichità , fu considerata legittima quando, dal XII secolo, si trasformò in guerra di corsa autorizzata dai sovrani. Ufficialmente abolita nel 1856, continua a essere praticata oggi con motivazioni e tecniche nuove. Come quelle usate dalla Nato, le cui navi da guerra sono autorizzate ad abbordare «mercantili sospetti» in acque internazionali e requisirne il carico, e i cui caccia possono intercettare, anche nello spazio aereo internazionale, «aerei civili sospetti» e forzarli ad atterrare.

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Grass: “Israele potenza nucleare senza controllo” 0

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Lo scrittore lancia un nuovo attacco allo Stato ebraico durante una intervista alla radio pubblica tedesca: “Forza d’occupazione che ruba terre”

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Primo sì all’intervento militare in Mali 0

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NAZIONI UNITE · Il Consiglio di sicurezza accontenta la Francia: via al piano per far sloggiare le milizie islamiste da Timbuctù

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Dal 2014 nei bilanci dell’Ue il Pil decollerà  insieme agli F 35 0

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Sbilanciamoci/SPESE MILITARI EUROPEE, NUOVA CONTABILITà€
Tutti gli acquisti di sistemi d’arma e sistemi di supporto contabilizzati come «beni durevoli»

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Davanti all’AleniaAermacchi in movimento per la pace 0

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30 AEREI FINMECCANICA PER ISRAELE
Mi auguro di essere in tante e tanti, oggi, davanti all’AleniaAermacchi, azienda di Finmeccanica nella provincia di Varese, per dire no ai commerci di guerra e di morte, per agire contro produzione, uso, vendita di armi e bloccare l’ordine di Israele di avere entro il 2014, 30 jet M346, definiti come «addestratori tecnologicamente avanzati» ma in realtà  già  strutturati per essere armati con missili o bombe, un affare di circa 850 milioni di dollari, ripagati in transazioni finanziarie complesse che coinvolgono diverse aziende italiane ed estere, e che prevedono acquisto di tecnologie ed armi da Israele.

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Due pallottole per Malala l’adolescente pachistana che ha sfidato i Taliban 0

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 Teneva un diario contro l’oppressione. È grave ma si salverà    

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Israele, Russia e Iran Romney sconfessa Obama 0

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 Il repubblicano promette di armare i ribelli in Siria

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Siria: la Nato mira al gasdotto 0

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La dichiarazione di guerra oggi non si usa più. Per farla bisogna però ancora trovare un casus belli. Come il proiettile di mortaio che, partito dalla Siria, ha provocato 5 vittime in Turchia. Ankara ha risposto a cannonate, mentre il parlamento ha autorizzato il governo Erdogan a effettuare operazioni militari in Siria. Una cambiale in bianco per la guerra, che la Nato è pronta a riscuotere.

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Gli attori oscuri dietro l’apparente suicidio di Assad 0

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Per il quinto giorno consecutivo, ieri la Siria di Bashar al Assad ha fatto del suo meglio per suicidarsi. Non diversamente possono essere giudicati i colpi di mortaio che quotidianamente cadono in territorio turco, e ai quali le forze armate di Ankara sono costrette a rispondere con qualche colpo di cannone. Ma mentre attuano le loro limitate rappresaglie e confermano a gran voce che «non vogliono una guerra», militari e politici turchi si sforzano di capire cosa mai stia accadendo al di là  del confine.

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Attentati, autobombe e petrolio la guerra infinita di Bagdad 0

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 Boom dell’oro nero nel mese più sanguinoso degli ultimi due anni 

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Guerra al confine tra Siria e Turchia 0

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Altri colpi di mortaio sul villaggio di Akcakale. Esplosioni a Damasco  

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Nel villaggio ferito dalle bombe di Assad la Turchia si scopre frontiera di guerra 0

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Nuovi colpi di mortaio siriani, l’artiglieria di Ankara risponde. L’incognita curda   

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Turchia-Siria chi cammina sull’orlo del cratere 0

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  BEIRUT. SONO in tanti a camminare sull’orlo del cratere, ma tutti cercano di non perdere l’equilibrio. Pur alimentandola con armi, denaro e parole, nessuno vuole lasciarsi inghiottire dalla guerra civile siriana, che si calcola abbia fatto trentamila morti e un paio di milioni di profughi in un anno e mezzo.

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Dall’Europa al Medio Oriente attualità  del «format jugoslavo» 0

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Intervista/ LUCIO CARACCIOLO, LIMES: «È IN AGGUATO LO SPETTRO DELLA GUERRA»

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Agenti e Cellule del Pkk Damasco può rispondere scatenando attentati 0

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Ankara è inquieta non solo per i colpi di mortaio siriani. A renderla ancora più tesa è l’attività  di gruppi estremisti sponsorizzati da Siria e Iran. Un’azione prima portata avanti dalla guerriglia curda del Pkk ma che negli ultimi mesi ha trovato nuovi attori. Negli ambienti diplomatici di Washington sono stati accolti con preoccupazione i movimenti di fazioni presenti in Turchia.

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