INTERNAZIONALE
Back to homepageJibril, il possibile successore di Gheddafi 0
Dopo aver incontrato Sarkozy e la Clinton, Mahmoud Jibril è stato nominato ieri capo del governo provvisorio dei ribelli libici
Il Consiglio nazionale dei ribelli libici ha nominato ieri un governo di transizione guidato da Mahmoud Jibril, il distinto signore ricevuto con tutti gli onori da Sarkozy all’Eliseo lo scorso 10 marzo e incontratosi pochi giorni dopo con la Clinton.
Read MoreA Tokyo è emergenza acqua “Non fatela bere ai bambini” 0
Elevati livelli di contaminazione. Fukushima, fumo nero dal reattore 3. La minerale è diventata un altro prodotto da accaparrarsi dopo l’allarme di due giorni fa su latte e verdura
Read MoreBahrain, baratro europeo? 0
Quando si parla di doppia standard occidentale cosa si intende dire? Eccone un esempio. Pochi giorni dopo aver avviato le operazioni militari in Libia per difendere gli insorti dalle atrocità del regime l’Europa, per bocca di Robert Cooper, consigliere politico della signora Ashton, è intervenuta sulla crisi del Bahrain.Purtroppo non si tratta di una ferma condanna della atrocità perpetrate dal re del Bahrain e dal suo governo, una minoranza che da anni vessa la maggioranza in tutti i modi possibili e immaginabili. Ma vediamo i termini esati della questione.
Read MoreYemen, dopo la strage 0
Lo Yemen «è a rischio guerra civile», è stato l’allarme lanciato ieri dal presidente Ali Abdallah Saleh, sempre più isolato ai vertici del regime, che spera però di indurre così gli Stati Uniti, suoi alleati nella presunta guerra al terrorismo, e l’Arabia Saudita, preoccupata della crescente instabilità attorno al suo regno, a fare di tutto per mantenerlo incollato al trono su cui siede da 32 anni.
Read MoreYemen, la lega araba dice “Basta” 0
La Lega Araba condanna «i crimini contro i civili» commessi nello Yemen e sollecita il governo di Sana’a ad affrontare le richieste della popolazione «in modo pacifico, con il dialogo e metodi democratici».
Read More“Il marchio a fuoco è una barbarie” La Germania paladina dei cavalli 0
Sì al divieto, vince la sensibilità animalista La lobby degli allevatori: tradizione da salvare. Un’ustione di terzo grado che provoca sofferenze e spesso infezioni praticata su razze di pregio
Read MoreFacebook, datteri e zafferano la rivoluzione del Marocco 0
Autosufficienza alimentare e crescita dell’economia giovanile: sono gli obiettivi alla portata del paese maghrebino Che per raggiungerli riscopre le forme di coltivazione tradizionale e le governa con la tecnologia più moderna. Energie rinnovabili, sole, vento e biomasse aiutano lo sviluppo senza depredare risorse. Cooperative di donne producono l’olio d’argan.
Read MoreObama è in Cile e Santiago si riempie di manifestanti anti-Usa 0
Al centro delle proteste il patto nucleare firmato con Pinera venerdì e l’attacco alla Libia. Manifestazioni simili anche in Brasile
Organizzazioni ambientaliste, movimenti sociali, così come tutti i partiti della sinistra cilena si sono mobilitati ieri per manifestare contro Barack Obama, il presidente Usa in visita a Santiago. Al centro delle proteste l’accordo nucleare firmato dalla Moneda con gli Stati Uniti venerdì scorso e suggellato ieri con la stretta di mano fra Pinera e Obama. Il riferimento al disastro giapponese è stato al centro di ogni slogan di protesta, anche se non è mancato nemmeno il ripudio dell’attacco alla Libia.
Read MoreKabul: una tranquilla giornata di paura 0
L’improvvisa calma di Shar e-Now Street viene rotta dalle urla. La gente abbandona le auto accese in mezzo alla strada e corre. L’autista mi ordina di fare lo stesso. La Polizia punta i mitra verso la filiale della Kabul Bank.
Read MoreRivoluzionari battuti, festeggiano generali e islamisti 0
La vittoria dei «sì» al referendum sugli emendamenti costituzionali proposti dal Consiglio supremo delle forze armate segna la prima sconfitta per i giovani della rivoluzione e di tutte le forze che l’11 febbraio scorso in Piazza Tahrir avevano costretto a farsi da parte l’ex raìs egiziano Hosni Mubarak.
Read MoreYemen, svolta dopo la strage i generali passano con i ribelli 0
“Basta repressione”, i militari contro il presidente Saleh
Read MoreEcco come cambia il «modello» cubano 0
Da questo mese si è avviato il processo di «actualizacià³n» e «modernizacià³n», che entro l’aprile 2011 dovrà portare al taglio e ricollocazione di 500 mila lavoratori statali. Un’impresa titanica e rischiosa per rimettere in sesto la barca
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L’eldorado finanziario che spacca l’Unione 0
Invece di promuovere l’unità politica, la globalizzazione neoliberale trasforma l’Europa in un paradiso della speculazione. L’analisi del politologo Zissis Papadimitiou
Read MoreKirghizistan, 300mila in fuga dal massacro 0
Centinaia di morti negli scontri etnici. L’allarme della Croce Rossa: temiamo altre violenze
La grande paura degli uzbeki. Il premier: “L’ex presidente fomenta questa tragedia”
Read MoreGoverno impossibile, pesa la crisi 0
VOTO IN SLOVACCHIA Senza alleati lo Smer-Sd del premier Fico al 35%
Read More“Nessuna separazione, siamo divisi da sempre” 0
Belgio, consultazioni dopo il terremoto elettorale. Il re tenta di conciliare francofoni e valloni
È l’unica nazione in Europa in cui i cittadini parlano due lingue diverse e non si capiscono
Read MoreKirghizistan, arrivano le truppe russe 0
BISHKEK – È arrivato a 124 persone uccise e altre 1.685 ferite il bilancio degli scontri etnici esplosi nel sud dell’ex Stato sovietico del Kirghizistan, secondo il ministero della Salute, mentre a Osh, nella zona degli scontri, le autorità dell’aeroporto hanno ricevuto l’ordine di prepararsi all’arrivo di truppe russe.
Read More“Il blocco di Gaza sarà più leggero” Controlli internazionali sulle armi 0
Atteso a giorni un cambiamento nelle norme che restringono l’ingresso di merci nella Striscia
Read MoreCipro: un’isola di divisioni, un unico documento per turchi e greci originari 0
Niente a che vedere con i checkpoint e i controlli di frontiera mediorientali, niente a che vedere con le procedure per il rilascio di un visto turistico in Israele. Qualche minuto di fila, il tempo di autocompilarsi un foglio che indica il proprio nome e numero di passaporto, un timbro da parte dell’autorità di frontiera- ed ecco varcato il confine. “Un po’ come se invece di abbattere il nostro muro, avessero aperto dei passaggi controllati” – commenta un berlinese alle prese con il proprio visto. Ma questa non è l’Europa continentale, e di certo non si tratta di un residuo di guerra fredda.
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