INTERNAZIONALE

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Perù: Ollanta Humala eletto Presidente, “Fujimori nunca mas!” 0

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Ollanta Moisés Humala Tasso è il nuovo Presidente della Repubblica del Perù. Questo 10 di giugno, il popolo sovrano ha decretato la definitiva vittoria del candidato ultranazionalista del partito Gana Perù che, con il 51,5% delle preferenze (a scrutinio ancora non concluso, manca ancora lo spoglio di circa l’8% delle schede elettorali) ha battuto al ballottaggio l’avversaria Keiko Fujimori, del partito liberista Fuerza 2011.

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Damasco: “Uccisi 82 poliziotti, reagiremo” 0

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Scontri nel Nord Ovest. L’opposizione: “Erano ammutinati, eliminati dal regime”. Joshua Landis autore del blog “Syria Comment”: “È uno scenario diverso da Egitto e Tunisia. La violenza esploderà  in tutto il Paese”

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Il guerriero che tutto vede. L’irresistibile ascesa di Ollanta 0

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Ha 49 anni, è figlio di un avvocato ultrà  del nazionalismo andino e di una pedagoga di origine italiana

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Tutto il potere alla destra 0

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Socrates come Zapatero in Spagna: una disfatta per i socialisti (e la sinistra). Pds e Cds stravincono e adesso saranno loro a doversela vedere con Fmi e Ue. Ma la voglia di rivincita va oltre

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La ricetta indiana per mani pulite 0

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Gandhi e Internet si alleano per innescare la “primavera indiana”. In India la democrazia esiste già  da più di 60 anni. Ma la libera stampa e una magistratura indipendente non sono venute a capo di una piaga endemica: la corruzione. Ora ci prova un movimento di massa a base di scioperi, manifestazioni, digiuni e proteste non violente, e qualche geniale trovata tecnologica.

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Complotti e misteri. A Sanaa si prepara la «transizione» 0

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YEMEN – Aria di intrighi a Sana’a, la capitale yemenita, dove il vicepresidente Adborabbou Mansour Hadi insiste: il presidente Ali Abdullah Saleh, ora in ospedale a Riyadh in Arabia Saudita, tornerà  al massimo tra due settimane. Molti in realtà  si aspettano che l’assenza di Saleh sarà  l’occasione per forzare una «transizione», e questo ieri gli Stati uniti lo hano detto chiaro: «Pensiamo che una immediata transizione sia nel migliore interesse del popolo yemenita», ha detto la segretaria di stato Hillary Clinton.

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Perù, Ollanta Humala è il nuovo presidente 0

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Con qualche voto di scarto, l’ex amico di Chavez ha la meglio sulla figlia di Fujimori

Il Perù ha scelto: Ollanta Humala, 48 anni e già  una corsa alle presidenziali alle spalle, è il nuovo presidente della Repubblica. La sua prima promessa? Promuovere la crescita economica puntando tutto su politiche sociali che vadano a sanare il disequilibrio di una società  profondamente iniqua. Missione poveri pare essere la sua parola d’ordine.

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Il Portogallo svolta a destra per uscire dal rosso della crisi 0

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  Schiaffo ai socialisti di Socrates (28%), vince il cambiamento

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Siria, verso l’esilio 0

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Un reportage dal confine con il Libano, dove arrivano famiglie in fuga dalle violenze

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L’enigma Netanyahu 0

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Quelle domande sulla pace che vorrei fare a Netanyhau
Il premier vede il ritiro dai Territori come una concessione troppo importante
Così porta Israele verso la condizione di “parìa” della comunità  internazionale

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Tutti ignorano l’Abkhazia la repubblica che non c’è 0

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È costata molte vittime e una guerra tra Russia e Georgia Ma nessuno la riconosce. Nemmeno l’arcipelago di Vanuatu

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“Vincerà  la Primavera araba i dittatori saranno spazzati via” 0

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Libia, Medio Oriente, Nord Africa: la ricetta di Barack Obama. Il nostro rapporto con l’Europa è la pietra angolare del nostro impegno e un catalizzatore di azione globale. La nostra cooperazione è centrale per tutto quanto speriamo di fare nel mondo. La richiesta di riforme che viene da quei popoli è legittima, va ascoltata. La violenza contro pacifiche proteste è inaccettabile, deve finire. Mai più leader che usano la forza contro i loro popoli. Sia noi che i Paesi europei abbiamo dovuto fare scelte dure sulla spesa e tagli al bilancio. Cerchiamo tutti il giusto equilibrio tra la necessità  di una forte ripresa e la sostenibilità  fiscale

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Quelle domande sulla pace che vorrei fare a Netanyhau 0

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Da circa trent’anni vado regolarmente in Israele, e ogni volta mi ritrovo a parlare quasi sempre di politica. Eppure ho difficoltà  a capire la proposta lanciata da Barack Obama. La novità  introdotta dal presidente degli Stati Uniti non è il riferimento ai confini del 1967 bensì affrontare subito la questione dei confini e della sicurezza e rimandare quella dei rifugiati palestinesi e dello status di Gerusalemme

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Israele, scontri ai confini con il Golan i soldati sparano: uccisi 20 palestinesi 0

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Fuoco contro i manifestanti nel giorno della “Naqsa”. E in Siria 25 vittime. Nella giornata della Naqsa in molti hanno cercato di scavalcare il filo spinato. Dopo gli avvisi e i lacrimogeni, i soldati hanno iniziato a sparare ad altezza d’uomo

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Yemen, è giallo su Saleh: “Ferito al petto” 0

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Il presidente non è ancora comparso in pubblico. La blogger Nasser: “Rivoluzione tradita”. In fin di vita il premier dopo l’attacco di venerdì Vendetta del regime sui capi delle tribù

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“Noi, chiusi in casa per paura dei Taliban” A Herat, la città  nella morsa del terrore 0

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L’allarme dopo gli ultimi attacchi. Italiani sempre più sotto tiro. I volontari delle Ong: “La nostra sola arma di difesa è mantenere un profilo basso”. L’attentato contro i militari rientra nell’offensiva di primavera degli insorti

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Yemen, assalto alla presidenza ferito Saleh: il Paese nel caos 0

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  Il presidente pregava nella moschea, uccise 3 guardie del corpo   

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Messaggio agli Usa dal processo 0

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Alla fine l’hanno preso. Di questi tempi non arrivano granché belle notizie dall’Europa, ma il fatto che adesso Ratko Mladic si trovi in una cella del Tribunale internazionale dell’Aja è motivo di giubilo senza riserve. L’uomo manifestamente responsabile del massacro di circa ottomila tra uomini e bambini indifesi a Srebrenica dovrà  rispondere di quello che ha commesso e di altre barbarie. La sua cattura segna un ulteriore balzo avanti in una delle evoluzioni più rilevanti della nostra epoca: il movimento globale per la responsabilità .

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Zelaya è tornato in Honduras: prove tecniche di riconciliazione 0

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Lo scorso 28 maggio erano migliaia gli honduregni che si sono dati appuntamento nei pressi dell’aeroporto di Tegucigalpa per dare il benvenuto, anzi il bentornato, al loro presidente. Manuel Rosales Zelaya ha rimesso infatti piede nella sua terra dopo quasi due anni di esilio forzato.

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Viaggio di primavera al Cairo 0

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Considerazioni di uno scrittore arrivato nella capitale egiziana per il Mediterranean Literary Festival: a determinare la rivoluzione non è stato lo scendere in piazza ma il restarci, trasformare un luogo caotico in una alternativa fertile, sottrarre al potere i suoi codici e il suo linguaggio, rendendolo analfabeta

 

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