INTERNAZIONALE

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Usa, in manette il produttore del film anti-Islam 0

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NEW YORK — Arrestato. L’uomo che ha infiammato il Medio Oriente e rilanciato nel mondo le quotazioni di Al Qaeda ieri è finito in manette. Il regista e produttore più improbabile che Los Angeles, la capitale del cinema, abbia mai conosciuto, è stato portato in cella dagli stessi agenti che per più di due settimane lo hanno protetto, nel timore che la vendetta degli integralisti potesse abbattersi anche su di lui e la sua famiglia, dopo che sulla rabbia dell’Islam offeso hanno soffiato i terroristi che a Bengasi hanno attaccato il consolato Usa e ucciso l’ambasciatore Chris Stevens.

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La compagna Liu prima donna al potere nella fortezza rossa 0

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Potrebbe essere l’unica presenza femminile nel Comitato permanente del Politburo attualmente composto da nove uomini. Una mossa per svecchiare una dirigenza imbalsamata e presentare un’immagine più aperta ai vertici internazionali Cina  

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La sindrome del «ma anche» 0

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OBAMA ALL’ONU Davanti all’assemblea generale delle Nazioni unite, ieri Barack Obama ha tenuto a New York il più obamiano dei suoi discorsi recenti, tutto un «da un lato», «ma anche dall’altro». Da una parte ha definito «volgare e degradante» il video contro Maometto aborrito dall’Islam, dall’altra ha difeso la libertà  di espressione sancita dalla Costituzione americana.

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La sindrome del «ma anche» 0

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OBAMA ALL’ONU Davanti all’assemblea generale delle Nazioni unite, ieri Barack Obama ha tenuto a New York il più obamiano dei suoi discorsi recenti, tutto un «da un lato», «ma anche dall’altro». Da una parte ha definito «volgare e degradante» il video contro Maometto aborrito dall’Islam, dall’altra ha difeso la libertà  di espressione sancita dalla Costituzione americana.

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Una cura per la Grecia 0

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All’ospedale dell’isola di Lipsi i servizi restano gratuiti e l’assistenza è di primordine nonostante la crisi. Grazie al personale, che compra di tasca sua farmaci e detersivi

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Snob contro plebei la Gran Bretagna alla guerra di classe 0

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Bufera su un ministro di Cameron per gli insulti a due agenti   

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La strada stretta di Franà§ois Hollande 0

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Il governo socialista-verde francese cerca una via intermedia tra ortodossia e cambiamento. E prova così ad allentare i vincoli delle regole europee Francia.

Tagli di spesa ma tasse ai più ricchi, licenziamenti nell’industria ma nuove assunzioni nella scuola, Fiscal compact da votare ma fuori dalla Costituzione

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La Cina sempre più vicina A Kabul e alle sue miniere 0

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AFGHANISTAN Siglato un «partenariato strategico» con Pechino

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In carcere due figli dell’ex presidente 0

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IRAN/LOTTA DI POTERE NELL’ERA DELLE SANZIONI
Un segnale contro il padre, Hashemi Rafsanjani: ma la sua influenza torna a crescere. Le ipotesi di «unità  nazionale» Due figli dell’ex presidente iraniano Ali Akhbar Hashemi Rafsanjani sono finiti in carcere negli ultimi due giorni a Tehran, segno di una ripresa della lotta di potere ai vertici della Repubblica Islamica, in tempi di sanzioni e di pressione internazionale sul paese.

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Viaggio ai confini 0

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Arsal, in Libano, non lontano dalla frontiera con la Siria, è una roccaforta sunnita in una zona dominata dagli sciiti. Qui si rifugiano le famiglie dei combattenti anti-Assad e chi nel conflitto ha perso tutto

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Suicidi in aumento tra i funzionari cinesi; la causa è la corruzione 0

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Il Partito Comunista Cinese conclude il 17° Congresso quinquennale del Partito nella Grande Sala del Popolo a Pechino, con la stella rossa sul tetto. Articoli recenti mostrano che un gran numero di funzionari comunisti si stanno suicidando a causa della pressione dei controlli sulla corruzione. (Frederic J. Brown / AFP / Getty Images)

Il 13 settembre, un altro funzionario cinese si è suicidato a causa della pressione per le indagini sulla corruzione.

Dai Xiangchuan, quarantanovenne vice capo dell’Ufficio Ambiente e Risorse del Territorio della città  di Qionghai, è stato indagato per sottrazione illegale di terreni, secondo Caixin, una rivista finanziaria cinese.

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Ci mancava solo la Catalogna 0

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Il premier Mariano Rajoy e il presidente della Catalogna Artur Mas   Il premier Mariano Rajoy e il presidente della Catalogna Artur Mas Kap

La regione più ricca non vuole più pagare per gli altri e minaccia di staccarsi: una replica in scala ridotta di quello che succede in Europa e un altro grattacapo per Bruxelles.

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«Sciogliete le milizie». La svolta di Tripoli 0

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 A Bengasi tra i soldati che presidiano il fortino degli estremisti: «Non torneranno»

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