INTERNAZIONALE

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Casacca e cravatta, l’estetica del potere 0

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All’uniforme maoista è succeduta quella da funzionario, oggi gli abiti griffati

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Petraeus. Ma resta l’ombra del disastro di Bengasi 0

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L’Fbi aveva aperto un’indagine sulla sua amante: la donna provò a carpire informazioni «top secret»

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Obama: «Ora i ricchi paghino più tasse» 0

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Nessun aumento per la classe media. «Priorità  siano crescita e occupazione»

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Ue-Stati Uniti Obama e l’Europa, stessa sfida 0

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Peter Schrank

Il presidente appena rieletto e i suoi omologhi europei condividono un obiettivo: dimostrare che una società  tollerante e solidale è ancora possibile

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LE PRIMAVERE ARABE DUE ANNI DOPO 0

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A quasi due anni dall’esplosione delle primavere arabe, solo l’Egitto, la Libia e soprattutto la Tunisia hanno realizzato significativi progressi in termini di libertà  politiche e civili. Miglioramenti più marginali si sono avuti in Giordania e Marocco. Tutti gli altri paesi del Golfo, eccetto Oman e Kuwait, hanno visto ridursi le libertà . I regimi monarchici sono più stabili delle repubbliche e negli Stati ricchi di materie prime non agricole l’evoluzione democratica è quasi nulla. Scarso rispetto dei diritti politici e civili nelle democrazie uscite da guerre civili cruente.

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Le manifestazioni in Argentina 0

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Le manifestazioni in Argentina

Migliaia di persone hanno manifestato contro il presidente Cristina Kirchner e il governo per le politiche scelte per combattere la crisi economica

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Regionalismo, migrazioni, identità : 3 sfide per l’Europa 0

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  L’Europa delle regioni – Foto: versounmondonuovo.wordpress.com

Fosse un calciatore, il regionalismo sarebbe uno di quei giocatori che segnano a ripetizione venendo celebrati da tutti i media, poi scompaiono completamente per qualche partita, per poi tornare mettendo a segno un’incredibile tripletta. Perdonateci il paragone azzardato; ma la metafora calcistica rende alla perfezione l’altalena di successo che ha riscosso il regionalismo europeo nel corso dell’ultimo ventennio.

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L’anticastrismo non è più di moda 0

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CUBA Anche il voto dei latinos in Florida lo dimostra. E l’isola tira un sospiro di sollievo

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Chi è l’algido leader del futuro cinese 0

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XI JINPING 59 anni, membro dell’aristocrazia rossa

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Il «canto del cigno» di Hu Jintao delude 0

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18° Congresso. Nessuna sorpresa, nessuna sconfessione dalla relazione con cui il leader cinese ha aperto ieri la massima assise del Pcc, l’ultimo a cui partecipa come segretario e capo dei capi.
In un tripudio di rosso, sotto una mega-falce e martello, davanti a più di duemila delegati, il segretario ha esposto, in una relazione sicuramente «corale» di un’ora e mezza, il bilancio del suo mandato e la sua road map

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Obama va alla guerra sul fisco i repubblicani: “No a nuove tasse” 0

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Il presidente torna a casa. La crisi dei conti pubblici oscura la festa 

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La bolla del Dragone 0

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«La Cina ci sorprende in positivo da trent’anni: continuerà  a farlo per molto tempo». Fino a pochi mesi fa, questa era la frase-poster ripetuta in tutta l’Asia. Non è più così. Il 18° Congresso del Partito comunista cinese che si è aperto ieri a Pechino non si limiterà  a scegliere la nuova leadership che guiderà  il Paese per il prossimo decennio.

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Inizia il congresso dei comunisti cinesi 0

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Inizia il congresso dei comunisti cinesi

Le foto del primo giorno dell’assemblea quinquennale del partito: oggi ha parlato il presidente Hu Jintao, che lascerà  spazio a una nuova generazione di dirigenti

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Inizia il congresso dei comunisti cinesi 0

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Inizia il congresso dei comunisti cinesi

Le foto del primo giorno dell’assemblea quinquennale del partito: oggi ha parlato il presidente Hu Jintao, che lascerà  spazio a una nuova generazione di dirigenti

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Il primo problema di Obama 0

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Il primo problema di Obama

Il primo gennaio scatteranno automaticamente tagli mostruosi alla spesa pubblica – il cosiddetto “fiscal cliff” – e quindi bisogna trovare un accordo con i repubblicani al Congresso

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CAMERE SEPARATE 0

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L’abbiamo scampata bella. Abbiamo scampato quattro anni di darwinismo sociale, rigorismo budgetario, nuova recessione, nuovo riarmo, e forse nuova guerra in Iran: insomma un Bush riscaldato. È vero che da mesi lo stato maggiore repubblicano aveva dato la partita per persa (solo la disastrosa performance di Barack Obama nel primo dibattito tv aveva rianimato per qualche giorno speranze ridotte al lumicino).

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Evviva Obama. Forse 0

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Nella notte tra martedì e mercoledì, nonostante fossi andato a dormire dicendomi «vedrò domattina chi ha vinto», il mio omino interno che sovrintende ai doveri mi ha svegliato giusto nell’ora in cui i network televisivi statunitensi annunciavano la vittoria di Obama, Non dico di aver esultato, ma ero contento. Perché non c’è dubbio che la faccia di Romney ispira antipatia se non autentica paura.

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Un Paese spaccato in due ora cerca l’anima moderata 0

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L’America con un tasso di disoccupazione che sfiora l’otto per cento ha preferito dare una seconda opportunità  al suo presidente anziché dare a Mitt Romney la prima.  I conservatori pagano l’eccesso di cinismo e la mancanza di un programma credibile. Oggi servono nuovi livelli di inventiva politica e una collaborazione pratica e bipartisan   

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