DIRITTI UMANI
Back to homepageDiritti o profitti al centro delle politiche sull’immigrazione in Europa? 0
Foto: Osservatoriorepressione.org
Arriva l’inverno, gli sbarchi sulle coste italiane diminuiscono, ma rimane vivo il problema di un adeguato sistema di accoglienza e protezione internazionale dei migranti. Per questo una delegazione di Amnesty International guidata daGiusy D’Alconzo, direttrice dell’Ufficio campagne e ricerca dell’ong, ha consegnato il 19 ottobre al sottosegretario dell’Interno Saverio Ruperto con delega all’immigrazione e all’asilo, 28.474 firme raccolte per chiedere all’Italia di accantonare l’accordo sottoscritto ad aprile con la Libia in materia di controllo dell’immigrazione.
Read MoreSanatoria migranti, tutti i perché di un flop 0
Un autentico flop, l’operazione «emersione-regolarizzazione» imbastita dal governo. E il flop riguarda tutte e due le finalità del decreto estivo con cui si è tardivamente recepita una direttiva europea sul lavoro nero dei migranti.
Read MoreContro le discriminazioni, si attiva l’Osservatorio 21 luglio. “Si colma un vuoto” 0
Finanziato dall’Open Society Roma Initiatives, dal 15 settembre l’Osservatorio ha dato vita ad un’attività preliminare di controllo sui mezzi di comunicazione, riscontrando 61 casi di discriminazione. Intraprese 7 azioni correttive
Read MoreWikiLeaks: ‘Torture e sparizioni’ 0
Il sito di Julian Assange rivela nuovi documenti segreti sulle violazioni dei diritti umani compiute dagli americani in Iraq: non solo violenze e maltrattamenti, ma anche un sistema per far sparire le tracce dei prigionieri
Read MoreDonne in fuga dalla carriera 0
Stereotipi e lavoro organizzato sui ritmi maschili: “TEMPO MACHO”. Così lo definisce Anne Slaughter che quattro mesi fa fece scalpore
Read MorePussy Riot ai lavori forzati negli ex gulag staliniani 0
E i giudici convocano Madonna per «propaganda gay»
Read MoreIl grido d’aiuto inascoltato delle vittime degli stalker 0
Spaventata dall’insistente persecuzione da parte dell’ex fidanzato, dalle sue minacce ricorrenti per telefono, via messaggi, via Facebook, Lucia aveva chiesto aiuto alla polizia. Come era già successo a tante altre, aveva solo ricevuto qualche consiglio su come evitare che lui le telefonasse o mandasse messaggi. Ancora una volta, di fronte ad un aggressore, il consiglio era stato di cercare di evitare di farsi trovare. Nulla è stato fatto per fermare l’aggressore, per spaventarlo a sufficienza perché si fermasse e ci ripensasse.
Read MoreL’ESERCITO DEI CARNEFICI 0
PER registrare il passaggio della centesima donna assassinata nell’anno la sorte ha scelto due sorelle ragazze, la minore che fa da scudo all’altra e muore al suo posto.
Read More“L’Africa in casa”: sulla rivista “Gli Asini” il dossier dedicato alla primavera araba arrivata in Italia 0
Sono circa 20 mila, in Italia da quasi due anni, vittime di un sistema di accoglienza che i ha costretti alla dipendenza dai servizi: ora i tunisini, i libici e gli egiziani giunti sulle nostre coste nel 2011 rischiano di restare in mezzo alla strada
Read MoreSanatoria, 134 mila domande. Dalle aspettative al flop 0
In totale sono 134.576. Per il settore domestico 115.969, 18.607 per il lavoro subordinato. Tutte le tappe di un percorso a ostacoli: dalle stime che parlavano di 380 mila beneficiari alla delusione di associazioni e sindacati
Read MoreFrontex, il braccio armato dell’Unione europea 0
L’AGENZIA FONDATA NEL 2004
Nel 2004, l’Unione europea crea Frontex, l’agenzia europea delle frontiere, i cui comandi sono a Varsavia. Nel 2010 era fornita di «26 elicotteri, 22 aerei leggeri, 113 navi, 476 apparecchiature tecniche (radar mobili, video termici, sonde che misurano i tassi di gas carbonico emesso, detector del battito del cuore…)» scrive Claire Rodier. Frontex è conosciuta soprattutto per le missioni di sorveglianza nel Mediteraneo e per l’organizzazione di charter di migranti espulsi verso i paesi d’origine.
Xenofobia, arricchirsi con l’ansia di sicurezza 0
Nel mondo sono stati costruiti 18mila chilometri di muri nel tentativo di fermare chi fugge da guerra, fame e miseria. Centinaia di milioni di euro vengono spesi ogni anno per fermare l’immigrazione clandestina. Un business che arricchisce imprese private spesso senza scrupoli
Read More«Il dissidente Xiaobo? Spero torni in libertà » 0
Poi il Nobel difende Mao Parla il vincitore, continuano le polemiche Read More
Profughi, affare da 1,3 miliardi. Centro Astalli: “Chi ha mangiato restituisca” 0
Un’inchiesta dell’Espresso punta il dito contro la gestione dell’emergenza Nord Africa. Soldi spesi dallo Stato su cui hanno lucrato alberghi, case vacanza e cooperative, senza la verifica dell’effettiva realizzazione dei progetti di integrazione
Read MoreCrisi umanitaria in Pakistan 0
Dopo tre anni consecutivi di alluvioni, il Pakistan stenta a rimettersi in piedi. Se alle alluvioni si aggiunge la quasi-guerra in corso da anni nei distretti alla frontiera con l’Afghanistan, con operazioni militari contro ribelli armati che costringono migliaia di persone a sfollare da intere vallate della provincia nord occidentale (il Khyber-Pashtunkwa), il paese è piombato in «una crisi umanitaria che richiede urgente attenzione interna e internazionale», dice un rapporto diffuso ieri dal International Crisi Group, uno dei più noti osservatori internazionali sulle crisi e conflitti armati che percorrono il pianeta
Read MoreNauru, l’isola prigione per i migranti 0
L’isola Stato di Nauru – Foto: bluecarbonportal.org
Si chiama “Pacific solution” e più che alla pace rimanda al nome dell’oceano. È il programma, varato dal governo australiano nel 2001 e poi riproposto varie volte, per lo spostamento forzoso (si potrebbe anche dire deportazione) degli immigrati irregolari dall’Australia ad alcune isole/Stato della Micronesia, tra cui la repubblica di Nauru, la nazione più piccola del mondo. Anche ad altre destinazioni giungono i migranti respinti: Papua Nuova Guinea, Christmas Island, Manus Island. Stazioni sulla via del rimpatrio.
Read MoreImmigrati: il web non li chiama “clandestini”, ma “cittadini del mondo” 0
Una ricerca pubblicata dall’Isfol rivela il potenziale della rete nell’offrire un’informazione completa, plurale e approfondita, meno stereotipata di quella di tv e stampa. A partire dalle parole
Read MoreRifugiati dal Nord Africa: la crisi continua 0
Non basta un cartello per l’accoglienza – Foto: terraproject.net
Il caldo e la salsedine attraversavano le vie di Riace, cittadina sulla costa ionica della Calabria, quando decine di giovani bloccarono la vicina statale 106, occupandola con cassonetti dell’immondizia, con corpi e slogan. Era il 30 luglio e su quell’asfalto portavano sofferenze e frustrazioni nate anni prima e cresciute nelle ultime settimane.
Read MoreAnna Politkovskaja e gli altri trecento Quanto costa la libertà in Russia 0
Prima di Eltsin in Russia — in Unione Sovietica — non c’erano mai stati omicidi politici di giornalisti. Perché non c’era libertà di parola. Paradossalmente, gli omicidi di giornalisti sono cominciati nell’era eltsiniana, che — comunque si consideri questo semi-riformatore — ha dato alla Russia la libertà di parola. Una libertà enorme, che il Paese non aveva mai conosciuto.
Read More«Zola» sfida la muraglia cinese 0
Blogger e cittadini molto attivi sui social media raccontano la realtà che la censura del governo vuole nascondere
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