DIRITTI UMANI
Back to homepageNascere donna in Arabia Saudita 0
Donne saudite con l’Hijab integrale – Foto: lettera43.it
Di certo non sta avendo luogo in Arabia Saudita una “svolta rosa”, come l’AGI ha battuto alcuni giorni fa e come diversi giornali hanno rilanciato dalle loro colonne. Sicuramente va però riconosciuta la portata storica dell’apertura alle donne del Consiglio della Shura, l’organo consultivo della monarchia wahabita, finora ad esclusivo appannaggio degli uomini. La quota del 20% riservata alla componente femminile è pari a 30 dei 150 membri, designati ogni 4 anni per sottoporre proposte di legge al sovrano (che continua ad accentrare in sé il potere legislativo), esprimere pareri anche su temi di politica estera, dare interpretazioni alle leggi e infine interpellare i ministri sulla loro azione politica.
Read MoreIl sorpasso degli ortodossi, prima minoranza d’Italia 0
Secondo le stime sarebbero un milione e 700mila, cinquantamila più dei musulmani: un boom legato alla massiccia presenza rumena. E ora si cerca un’intesa con lo Stato
Read MoreL’immigrato se ne va 0
Per l’Istat sono 800mila gli stranieri “spariti” dal nostro paese. Molti di loro hanno abbandonato l’Italia perché la crisi gli ha tolto il lavoro
Read MoreStupro e femminicidio a New Delhi: ora tocca alla giustizia e alla società civile 0
La protesta contro gli stupri di gruppo non ha età – Foto: Attualita.it
La mentalità indiana deve cambiare, perché “una cultura che accetta il degrado dell’essere umano, non potrà mai fermare la violenza contro le donne, in ogni sua forma”. L’All India Christian Council (Aicc) ha commenta così il caso dello stupro e femminicidio di gruppo a New Delhi il 16 dicembre, la cui vittima era una ragazza di 23 anni. “Ma il mortale stupro subito dalla ragazza – ha spiegato Altamas Kabir presidente della Corte suprema indiana – non è un caso isolato: gesti altrettanto terribili avvengono ogni giorno. Quello stesso 16 dicembre, una bambina di 10 anni è stata violentata e poi bruciata viva”.
Read MoreL’Italia dei profughi: quando dall’emergenza all’accoglienza? 0
Rifugiati in corteo – Foto: Casabettola.org
Il Governo italiano, a poche ore dalla scadenza che era stata fissata in un primo momento al 31 dicembre, ha deciso di prorogare l’accoglienza per i profughi della cosiddetta emergenza nord Africa fino al 28 febbraio. L’intervento umanitario messo in atto dal Governo italiano ha riguardato fino ad oggi 28.123 stranieri in fuga dalla primavera araba giunti nel 2011, 28.431 rifugiati scampati alla guerra in Libia e altri 6.000 migranti provenienti dal Mediterraneo orientale.
Read MoreLiberia, ritornano i rifugiati in un paese in bilico 0
Rifugiati liberiani attraversano il fiume Cavalla – Foto: www.unmultimedia.org
È la fine ufficiale di una brutta storia, quella recente della Liberia. Con il ritorno alla pace e alla stabilità nel Paese, l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR) ha concluso il suo programma di assistenza ai rifugiati liberiani, costretti all’esilio dalle violenti guerre civili divampate tra la fine del 1989 e il 2003. A 6 mesi dall’annuncio, dato lo scorso 30 giugno, del termine del riconoscimento dello status di rifugiato per i liberiani fuggiti dal loro Paese, con il ritorno a casa degli ultimi 724 rifugiati dalla Guinea alla fine di dicembre, sono state completate le operazioni di rimpatrio.
Read MoreRibellarsi è giusto 0
CIE/MIGRANTI
Nei lager per migranti le rivolte e la loro repressione, così come gli atti di autolesionismo, sono talmente endemiche che ormai non fanno più notizia, se non allorché convenga tornare ad additare il pericolo pubblico dei “clandestini”. Sicché quello che si è consumato fra il 9 e il 15 ottobre scorsi nel Cie «S. Anna» di Isola Capo Rizzuto è stato solo uno dei tanti episodi di ribellione alla illegittima sottrazione della libertà personale e a condizioni di reclusione intollerabili: negazione di cure sanitarie basilari, materassi lerci e privi di lenzuola, latrine altrettanto luride, pasti ridotti al minimo e consumati per terra…
Torna lo spettro di Abu Ghraib 0
IRAQ/USA Per la prima volta risarcite, da un’agenzia di contractors, 71 vittime del carcere
Silenzio sulle responsabilità dell’esercito americano. La Engility Holdings forniva alle truppe Usa «traduttori», in realtà impegnati nei «peggiori abusi», denuncia il Center for constitutional rights
Usa, 5 mln di dollari a ex detenuti Abu Ghraib: è il primo caso di risarcimento per torture 0
Soldati al carcere di Abu Ghraib, in Iraq (ap)
Un’azienda americana che forniva traduttori ai militari ha patteggiato in una causa intentata da 71 ex prigionieri iracheni. Il carcere divenne famoso per gli abusi nel 2004. Un’altra compagnia privata andrà a processo in estate per un caso analogo
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Ungheria choc: «Zingari animali, eliminiamoli» 0
Fino a quando l’Ungheria continuerà ad abusare della pazienza (o della neghittosità ) dell’Unione Europea? Chiuso il 2012 con il nauseabondo invito di un membro del Parlamento magiaro a schedare tutti gli ebrei in una lista speciale, l’anno nuovo si apre con un ennesimo e sinistro latrato xenofobo e razzista di un autorevole esponente della classe politica al potere a Budapest.
Read MoreLa Cina abolirà i campi di lavoro? 0
Lo ha detto ieri l’agenzia di stampa ufficiale e lo ha confermato il governo, anche se circolano dubbi: nel 2009 erano 190.000 i prigionieri dei laogai
Read MoreGrecia, quando si innalzano nuovi muri 0
La barriera tra Grecia e Turchia – Foto: tuttosport.com
In un’epoca in cui il simbolo più evidente delle divisioni culturali, nazionali, etniche, e religiose era il muro di Berlino, l’immagine del saltare i muri era diventata una delle più efficaci metafore di Alex Langer e del movimento pacifista. Oggi che di quel muro rimangono sono alcuni pezzi, utilizzati soprattutto per caratteristiche foto assieme a manichini travestiti da soldati sovietici, l’idea di saltare i muri può sembrare antiquata. Eppure ci sono tante altre barriere fisiche che continuano a dividere popoli e culture: quella eretta sul confine tra Stati Uniti e Messico, ad esempio; quella che divide Belfast e che viene sigillata ogni sera alle 21; o quella che delimita in maniera permanente i territori della Cisgiordania.
Read MoreL’assessore padano razzista da curva 0
NON c’è luogo più adatto dello stadio di Busto Arsizio per misurare quant’è sgangherata l’ennesima riedizione del patto elettorale fra il Pdl e la Lega, destinato a sciogliersi già il 25 febbraio prossimo all’indomani del voto. Mentre i milanisti Berlusconi e Maroni lodavano la protesta di Boateng e dei suoi compagni di squadra contro gli ululati della curva, la polizia scopriva che tra quegli energumeni si agitava un assessore comunale della Lega, tale Riccardo Grittini.
Read MoreI clandestini della rivolta assolti per «legittima difesa» 0
Il giudice: le condizioni del centro un’offesa alla dignità
Read MoreLa Cina abolisce i campi di lavoro forzato 0
L’agenzia ufficiale: entro l’anno la riforma sui laojiao creati nel 1957 Read More
Cori razzisti, indagato assessore leghista 0
Busto, Daspo di 5 anni ai tifosi coinvolti. La Cancellieri agli arbitri: linea dura e stop alle partite
Read MoreAllarme curve xenofobe slogan e striscioni decuplicati in 10 anni 0
La ricerca: così negli stadi dilaga l’intolleranza
Read MoreCOSA CI DICONO QUEI CORI 0
La pallonata di Boateng in tribuna, seguita dall’uscita dal campo, è stata una liberazione per qualsiasi giocatore costretto finora a tollerare i cori razzisti. In un certo senso, il gesto del giocatore del Milan fa giustizia di tutti i distinguo, gli equilibrismi e la finta indignazione con cui il baraccone italiano del calcio ha reagito (o, meglio, non ha reagito) al razzismo negli stadi. Le norme ci sono: il responsabile dell’ordine pubblico allo stadio può chiedere all’arbitro di interrompere le partite e l’arbitro può farlo.
Read MoreIl giallo degli 800mila immigrati spariti con il censimento 0
Erano nell’anagrafe, non si sa dove siano
Read MoreGli hotel della disperazione L’emergenza infinita dei rifugiati 0
Il Salaam Palace a Roma, dove i rifugiati politici sono costretti a vivere in condizioni di degrado