Contadini di Bolívar chiedono trasformazione strutturale per le coltivazioni di coca
Il Sud Bolivar si é caratterizzato sempre come un’area ricca in acqua e risorse minerali, ma quest’immagine contrasta con l’abbandono delle comunitá da parte dello Stato, un abbandono durato decenni che le ha ridotte alla povertá.
Grazie alle sue caratteristiche geografiche e la sua posizione, dove convergono diversi dipartimenti, questa regione é stata un corridoio tra i caraibici, i santanderini e il centro del paese: le sue condizioni climatiche e la sua posizione strategica l’ha convertita in un luogo conteso tra i diversi attori del conflitto armato.
Trafficanti di droga e paramilitari hanno cacciato le comunitá contadine e la coltivazione di coca é diventata una fonte di sussistenza per la popolazione. Data la mancanza di investimento sociale e l’assenza dello Stato, la tradizionale produzione di banane, yuca, cacao o caffé è stata scoraggiata favorendo così la produzione di coca, dato che questa, con un investimento relativamente basso, genera grandi profitti.
I contadini sono in questo modo entrati nella spirale del conflitto sociale. Trattati come trafficanti di droga dall’establishment, sono diventati vittime delle politiche anti-droga statunitensi e dei vari governi che li hanno storicamente perseguiti.
Come parte dell’implementazione degli accordi, la guerriglia delle FARC-EP e il Governo Nazionale, come contributo alla soluzione di questo problema, hanno raggiunto un accordo sulla Riforma Rurale Comprensiva per lo sviluppo e l’apertura del campo a tecnologie, democratizzazione nell’uso della terra e il rafforzamento dell’economia contadina.
Tenendo come riferimento l’Accordo Finale dell’Avana, contadini e organizzazioni sociali si sono incontrate lo scorso 14 maggio a San Pablo, nel sud Bolivar, per dare vita alla Coordinatora del Dipartimento Bolivar dei Coltivatori di Coca, Papavero e Marihuana (Coccam-Bolivar), come una alternativa per garantire l’implementazione del Punto 4 sulla sostituzione delle coltivazioni illecite.
I contadini raggruppati in Coccam-Bolivar chiedono la trasformazione strutturale dei loro raccolti, con un approccio territoriale, in un modo concertato e graduale, così unendosi al Programma Nazionale Integrale di Sostituzione (PNIS) delle coltivazioni illecite, che si sta portando avanti nei territori dall’8 maggio scorso.
Secondo l’Alto Consigliere per il Post-Conflitto, Rafael pardo, “nella prima fase del PNIS abbiamo raggiunto accordi con 85 mila famiglie per sostituire 63mila ettari di campi di coca” inizialmente nei dipartimenti di Meta, Norte de Santander, Guaviare e Putumayo.
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