Aleppo assediata dalla propaganda dei due fronti

Aleppo assediata dalla propaganda dei due fronti

Loading

La Siria non è un solo campo di battaglia, ma teatro di conflitti diversi legati da un filo invisibile. Gli scontri più violenti si combattono a nord, come se nel resto del paese la guerra civile fosse congelata. Così non è, il brutale confronto si svolge quotidianamente anche a sud e intorno Damasco, ma molte delle forze in campo si concentrano nei distretti settentrionali nella convinzione che decideranno vinti e vincitori.

Raqqa e Aleppo, in tale contesto, sembrano mondi a parte. Da una parte si lotta per estirpare lo Stato Islamico, dall’altra per stabilire chi si prenderà la Siria, tra i fronti anti e pro-Assad. Eppure i due conflitti sono collegati: giunta al suo ottavo giorno, l’operazione “Ira dell’Eufrate” delle Forze Democratiche Siriane dirà molto del futuro del paese. Ad avanzare sono i kurdi di Rojava provocando mal di pancia alla Turchia che lì svolge un doppio ruolo: barriera all’avanzata kurda e supporto militare alle opposizioni.

Si arriva così ad Aleppo dove l’attenzione dei media è calata nonostante la perdurante atmosfera bellica che la avvolge. La controffensiva di fine ottobre delle opposizioni guidata dall’ex al-Nusra (oggi Jabhat Fatah al-Sham) ha ucciso 100 civili e 143 soldati – contro 215 miliziani – e permesso di entrare in alcuni quartieri occidentali sotto il controllo governativo aprendosi la strada con kamikaze e missili.

Il presidente Putin ha però imposto alla sua aviazione di non riprendere i raid interrotti a metà ottobre, per le opposizioni un “silenzio” volto a intensificare i bombardamenti su Idlib, sotto Fatah al-Sham, e a preparare un attacco più consistente con l’aiuto di una portaerei e due cacciatorpedinieri arrivati a Tartous. Un’eventualità riportata anche da alcuni media libanesi che parlano del dispiegamento di altre unità militari alla periferia di Aleppo.

A muoversi è stato dunque l’esercito di Damasco che ieri ha ripreso il quartiere Dahiyet al-Assad e nei giorni scorsi il distretto 1070 Apartaments e colline nella zona sud-ovest, fondamentali per il passaggio sicuro delle truppe di Assad verso il centro.

Mosca, per ora, preferisce un ruolo falsamente defilato dove minacce e promesse si alternano: tre giorni fa ha paventato una ripresa dei raid nel caso nuove controffensive delle opposizioni per poi rivolgersi ieri all’Onu per chiedere conferme sulla consegna degli aiuti così da mantenere in piedi la propria tregua.

Secondo i russi i cessate il fuoco sono stati resi vani dai “ribelli” che hanno attaccato i convogli umanitari, versione contestata dall’altro fronte che imputa a Damasco il sabotaggio della tregua parziale.

Le accuse incrociate hanno il sapore amaro della propaganda bellica: nessuno dei due fronti è interessato a garantire protezione ai civili sfibrati dalla scarsità di cibo, acqua e medicinali, guadagnando di più dallo sfruttamento delle sofferenze della popolazione e dall’uso dei civili come scudi umani, fisici e simbolici. E se muoiono tant’è, i decessi sono utili a sostenere l’una o l’altra narrativa.

Alle organizzazioni internazionali non resta che denunciare il collasso sanitario e la malnutrizione che ormai soffocano la città doppiamente assediata: venerdì l’Onu ha fatto sapere che le ultime razioni alimentari distribuite nei mesi passati ad Aleppo est sono terminate.

SEGUI SUL MANIFESTO



Related Articles

Il cuore pulsante del Califfato in Siria e in Iraq

Loading

La mappa dell’Isis. Nato nel 2014 (ma in internet dal 2013), è all’offensiva: con 1.086 attacchi solo da luglio

Mattarella firma la grazia agli 007 Cia

Loading

Atto di clemenza “simbolico” per Seldon Lady e Medero, condannati per il rapimento Abu Omar e già liberi negli Stati Uniti. Con loro perdonato anche Massimo Romani, in Thailandia prese 40 anni per droga

Un colpo alla nuca delle due «spie» L’Isis e il video del boia-bambino

Loading

In Rete nuovo filmato choc degli estremisti. Le vittime kazake costrette a confessare: siamo agenti

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment