Stretta contro l’abuso dei voucher

Stretta contro l’abuso dei voucher

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Multe da 400 fino a 2.400 euro a carico degli imprenditori che non utilizzano in modo regolare i voucher per il lavoro occasionale. E i voucher diventeranno tracciabili.

È la stretta prevista dal decreto legislativo approvato ieri dal Consiglio dei ministri per ridurre gli abusi nell’utilizzo dei ticket lavoro. Solo nei primi tre mesi di quest’anno si è registrato un incremento dei voucher di oltre il 45%, più 66% nel 2015 rispetto al 2014. In totale sono circa 1,4 milioni le persone coinvolte. Dietro c’è precarietà e molto lavoro nero. Via libera del governo anche agli incentivi a sostegno dei cosiddetti contratti di solidarietà espansiva, con una riduzione dell’orario di lavoro in cambio di nuove assunzioni, norma che interessa soprattutto Telecom. I decreti – correttivi del Jobs Act – passeranno ora all’esame delle Commissioni parlamentari che entro un paio di mesi daranno i loro pareri obbligatori ma non vincolanti. Poi il varo definitivo.

Il boom anomalo dei voucher (10 euro lordi, di cui 7,5 al lavoratore), che da strumento per retribuire i lavoretti e far emergere il sommerso si è invece trasformato proprio in uno schermo per nascondere il lavoro nero, ha costretto l’esecutivo a una revisione della normativa. I ticket sono diventati la forma estrema di precarietà, di fatto senza paletti e garanzie.

Il perno del provvedimento varato ieri è la tracciabilità. Si è adottato lo stesso meccanismo che ha consentito di ridurre gli abusi nel lavoro a chiamata: il committente (che può essere un imprenditore o un professionista, non le famiglie per le colf) dovrà comunicare all’Ispettorato territoriale del Lavoro, tramite sms o mail, almeno un’ora prima dall’inizio della prestazione i dati del lavoratore (codice fiscale, luogo e durata dell’attività) che verrà retribuito col voucher. Se sgarrerà sarà multato con una sanzione che varia tra i 400 e i 2.400 euro. Finora era possibile fare la comunicazione entro trenta giorni dall’utilizzo del voucher. Un sistema che ha permesso una moltitudine di abusi. Il più diffuso: la comunicazione in coincidenza del giorno in cui l’impresa veniva sottoposta al controllo da parte degli ispettori del Lavoro. Escamotage utilizzato anche in molti casi di incidenti sul lavoro tanto che dal 2012 al 2014 i voucheristi infortunatisi – dati dell’Inail – sono triplicati.

Uniche eccezioni per gli imprenditori agricoli le cui comunicazioni (sempre un’ora prima) si riferiranno a un arco temporale non superiore a sette giorni, visto che l’attività nel settore dipende anche da eventuali imprevisti meteo, e che non dovranno rispettare il tetto di 2 mila euro per ciascun committente. Scelta criticata dai sindacati.

Nel decreto varato ieri, infine, la possibilità per chi riceve l’indennità di disoccupazione (Naspi) di svolgere un’attività che produca un reddito inferiore agli 8.000 euro lordi all’anno.



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