Puglia e Basilicata lite da 170 milioni su Tempa Rossa
VIGGIANO ( PZ) Per far funzionare un pozzo di petrolio è decisivo allacciarsi a un oledodotto. E su quell’allacciamento che si è scatenata la battaglia di Tempa Rossa, ultimo episodio della guerra del petrolio che divide i paesi del Golfo. Non il Golfo Persico ma quello nostrano che disegna lo Ionio tra Basilicata e Puglia. Per risolvere lo scontro è stato varato l’ormai famosissimo emendamento Guidi, quello che attribuisce al ministero dello sviluppo il potere di decidere se e come fare l’oleodotto. È l’emendamento galeotto annunciato dall’ex ministro al fidanzato con l’improvvida telefonata intercettata: “Abbiamo rimesso l’emendamento in Stabilità”.
L’EMENDAMENTO
Mentre ormai la politica discute sulle conseguenze delle dimissioni di Federica Guidi proviamo a ripercorrere le tappe della guerra. Chi ha scritto materialmente l’emendamento è il sottosegretario all’economia Pierpaolo Baretta. Che racconta: “Il ministero dello sviluppo ci mandò il testo dell’emendamento per inserirlo nella legge di Stabilità. La logica era semplice: era da considerarsi di interesse strategico, e dunque di decisione governativa e non regionale, non solo l’impianto di trattamento degli oli che la Total sta realizzando a Tempa Rossa in Basilicata ma anche il tratto di 8 chilometri di tubazioni necessari a collegare i pozzi all’oleodotto già esistente per Taranto e i serbatoi per contenerlo nella raffineria. Abbiamo scritto l’emendamento, il ministero dello sviluppo lo ha approvato e lo abbiamo messo nella legge”. È dopo aver visto quel testo che Guidi fa la telefonata al fidanzato. Ma l’alternativa a quel provvedimento sarebbe ecologicamente disastrosa: “Potremmo caricare il petrolio sui camion e portarlo così alla raffineria di Taranto”, hanno detto in questi mesi i vertici della Total. Una provocazione. Chi conosce le strade della Basilicata sa che sarebbe un rischio enorme. Ed è per evitare quel rischio che l’Eni ha fatto realizzare negli anni scorsi dalla Snam l’oleodotto di 132 chilometri che unisce i pozzi di Viggiano (in Basilicata, quaranta chilometri in linea d’aria da Tempa Rossa) alla raffineria di Taranto.
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