Online i redditi dei politici Grillo il più ricco tra i leader

Online i redditi dei politici Grillo il più ricco tra i leader

Loading

Mario Monti triplica il suo reddito, Beppe Grillo va oltre il raddoppio. Esce dalla classifica Silvio Berlusconi – che non deposita più la dichiarazione facoltativa in quanto capo di partito – ed entra Giorgio Napolitano: l’ex capo dello Stato dichiara 260 mila 821 euro.

Il Parlamento, ieri, ha reso pubbliche le situazioni patrimoniali di deputati, senatori, esponenti di governo e leader politici riferite all’anno 2014. Il più ricco è il deputato di Forza Italia Antonio Angelucci, proprietario di cliniche private ed editore del quotidiano Libero, con oltre 4 milioni di euro di reddito imponibile. Tallonato dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, senatore, che ne dichiara 3 milioni 937 mila. A Palazzo Madama nella fascia altissima ci sono Niccolò Ghedini, uno degli avvocati dell’ex Cavaliere, con oltre 2 milioni e 300mila euro, il senatore a vita Renzo Piano (1 milione 369mila di cui 942.586 dichiarati in Francia) e – sempre in Forza Italia – Alfredo Messina e Salvatore Sciascia, entrambi sopra il milione (tra i senatori a vita lo scienziato Carlo Rubbia dichiara 383.269 euro con un patrimonio di oltre tre milioni). A Montecitorio raggiunge quasi Ghedini l’avvocato bresciano Gregorio Gitti (ex montiano passato al Pd) con oltre 2 milioni di euro. Mentre il patron della Brembo Alberto Bombassei si ferma a un milione e mezzo. Mario Monti, da quando ha perso il suo partito, ha aumentato il conto in banca: l’ex premier passa da 224.487 euro del 2014 a più di 700mila nel 2015. Piero Grasso è più ricco di Laura Boldrini: il presidente del Senato dichiara 354.487 euro contro i 138mila della presidente della Camera. Tra i vicepresidenti alla Camera l’unico che non raggiunge i 135mila euro di Giachetti, Baldelli e Sereni è Luigi Di Maio, fermo a 98.471 euro (come i suoi compagni di partito Alessandro Di Battista e Roberto Fico). Mentre al Senato la vicepresidente più ricca è Linda Lanzillotta, pd, con 331.734 euro (battuta tra le donne dalla deputata Barbara Pollastrini, sempre pd, 459.496 euro). Per tutti i membri del Parlamento c’è da tenere presente che dalle dichiarazioni sono esclusi i rimborsi spese (circa 7mila euro al mese, senza bisogno di presentare ricevute) e l’esercizio di mandato (1900 euro al mese) oltre ai 1200 euro annui di spese telefoniche (tutto esentasse).

Il più ricco del governo è il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, con 126 euro, la più povera Maria Elena Boschi con 96.568. Matteo Renzi guadagna, da presidente del Consiglio 110.161 euro. Tra i leader di partito non c’è più Silvio Berlusconi, costretto a depositare la dichiarazione fin quando era senatore (nel 2013 aveva dichiarato 4 milioni e mezzo di euro). L’ha presentata invece Beppe Grillo: il capo politico del Movimento 5 Stelle passa dai 174mila euro del 2013 ai 368mila del 2015. Probabilmente grazie alla vendita di una casa a Lugano, in Svizzera, con posto auto e cantina. Grillo ha anche venduto una Mercedes e una moto Suzuki comprando un motociclo Honda. Tra le proprietà restano la villa a Marina di Bibbona, un appartamento a Rimini, uno a Valtournanche (Aosta) e uno a Megeve, in Francia. Infine ci sono il 98 e il 99 per cento di due società: la Bellavista e la Gestimar, con sede a Genova.



Related Articles

L’indagine del Copasir per individuare le falle dei Servizi

Loading

ROMA – Dopo le smentite ufficiose, questa mattina arriverà la dichiarazione ufficiale che nega «qualsiasi trasmissione di dati sui cittadini italiani alle autorità americane». La convocazione del direttore del Dis (l’organismo di coordinamento dei servizi segreti) Giampiero Massolo di fronte al Copasir è stata decisa proprio per comprendere il ruolo degli 007 nell’affare Datagate e in quella sede sarà ribadita la linea già espressa.

Il piano Ue per i migranti dall’Etiopia alla Nigeria i primi sette paesi dove agire

Loading

Nel rapporto consegnato da Roma a Bruxelles i tempi e i fondi per il Migration Compact. Quindici giorni per fare scattare l’operazione. Intesa con la Libia sulla guardia costiera

Jobs Act, l’Istat frena l’entusiasmo di Renzi

Loading

Il presidente Alleva: “Non sono usciti dati sull’occupazione, ma le comunicazioni al ministero: aspettiamo cifre complete per una valutazione aggiornata”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment