La volata delle banche, Yellen placa i mercati
A trainare il riscatto di Piazza Affari sono stati soprattutto i titoli bancari, falcidiati dalle vendite nelle ultime sedute per i timori degli operatori sulla (presunta) incapacità degli istituti di ripagare gli investitori in caso di difficoltà di gestione e in assenza di una garanzia europea sui depositi. Il listino milanese è salito del 5,03%, il migliore in Europa. Corsa a doppia cifra per le due banche più capitalizzate, Intesa Sanpaolo (+14,45%) e Unicredit (+11,91%) all’indomani dei conti sopra le attese. Bene il Banco Popolare (+11,09%) e Bpm (+9,48%) con la fusione che si fa sempre più vicina. Balzano anche Ubi (+7,7%) e Mediobanca, che oggi diffonderà i dati degli ultimi sei mesi del 2015. Scende anche il differenziale tra il Btp e il Bund che nei giorni scorsi era improvvisamente salito (oltre quota 155 punti) ieri ha invece ripiegato sotto 140. Bene anche le altre piazze europee, soprattutto Parigi (+1,59%) e Francoforte (+1,55%), quest’ultima sostenuta dal rimbalzo a due cifre di Deutsche Bank dopo le forti perdite degli ultimi due giorni. Il titolo ha registrato un rialzo del 10,2% non appena si è diffusa l’indiscrezione, rilanciata dal Financial Times, secondo la quale il colosso tedesco starebbe considerando di utilizzare parte della propria liquidità (che ammonta a 220 miliardi di euro) per un’operazione di riacquisto del proprio debito per alleviare i timori dei mercati. L’ipotesi è che la banca guidata da John Cryan potrebbe concentrare il programma di riacquisto sulle obbligazioni senior.
Non sono sfuggite agli operatori le parole del ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schäuble, che ha rassicurato sulla tenuta della banca. Il quotidiano Handelsblatt ha riportato l’opinione dell’ex ceo di Morgan Stanley, John Mack, per il quale «in caso di necessità il governo tedesco stenderà una rete di sicurezza». Le antenne dei mercati erano però sintonizzate sull’audizione di Yellen. La numero uno della Federal Reserve ha ritardato la «normalizzazione» della politica monetaria, che prevede un aumento graduale dei tassi di interesse, dopo essere rimasti fermi intorno allo zero per otto anni. «Le condizioni finanziarie sono diventate meno favorevoli alla crescita, con cali generalizzati dei prezzi dei titoli, costi del credito più alti per i debitori a rischio e un ulteriore apprezzamento del dollaro», ha detto Yellen.
Fabio Savelli
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