Grecia, spari sui trafficanti muore diciassettenne gravi tre bimbi su un Tir

Grecia, spari sui trafficanti muore diciassettenne gravi tre bimbi su un Tir

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ROMA . «È necessario fare di più per risolvere la crisi migratoria in Europa». Sulla tragedia dell’immigrazione interviene il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-Moon, annunciando una riunione sul tema a margine dell’assemblea generale dell’Onu in programma il 30 settembre. Si dice «inorridito e rattristato», riferendosi alla scoperta dei 71 cadaveri di migranti scoperti in un tir in Austria, mentre ieri tre bambini in gravi condizioni sono stati trovati in un altro furgone e in Grecia un diciassettenne è morto perché colpito in uno scontro a fuoco tra la Guardia costiera di Atene e i trafficanti. «Lancio un appello a tutti i governi coinvolti — aggiunge Ban Ki-Moon — perché forniscano risposte globali e agiscano con umanità. Quando si esaminano le richieste di asilo, gli Stati non devono fare differenza in base a religione o identità e non possono costringere le persone a tornare nei posti dai quali sono fuggiti». Parole, quelle del segretario generale dell’Onu, definite «un bel segno anche se tardive» dal cardinale Angelo Bagnasco: «Sulla questione immigrazione l’importante è la collaborazione di tutti», aggiunge il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
Intanto continuano gli arrivi di migranti. Oltre mille e cento salvati nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia sono sbarcati nei porti di Taranto e Messina. Ma tra questi ci sono anche i cadaveri di due donne, che in base alle prime indiscrezioni potrebbero essere morte soffocate nella stiva del barcone. La terza vittima è il diciassettenne trovato su uno yacht di 25 metri con a bordo 70 migranti fermato davanti all’isola di Simi in Grecia. C’è stata una sparatoria e il ragazzino è rimasto colpito. Verrà effettuata l’autopsia per confermare la dinamica della tragedia. Il ministro della Marina greco Christos Zois si è detto «addolorato per la giovane vita stroncata». E ha ricordato, pur ammettendo l’accaduto, lo «sforzo disumano della Guardia costiera e l’impegno di salvare vite». La contabilità delle vittime comunque rischia di salire di ora in ora. Il naufragio di giovedì scorso a largo della Libia potrebbe aver provocato 300 morti: secondo il portavoce della Croce rossa libica, Mohammed Almasrati, il numero dei salvati è di 198 ma «sono stati ripescati 111 cadaveri e decine di persone sono disperse». L’ondata migratoria non si ferma anche attraverso i Paesi dell’Est. In Austria la polizia ha fermato un camion con 26 migranti e tra questi tre bambini in condizioni critiche, mentre a Londra è stato rilasciato l’autista italiano perché non sapeva che nel suo furgone fermato nel Surrey c’erano migranti. Le autorità ungheresi hanno invece deciso di bloccare il traffico ferroviario alla frontiera e completato la recinzione al confine con la Serbia.


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