Profughi,è un’ecatombe Obama chiede alla Ue una stretta sui trafficanti

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ROMA. Gli ultimi morti senza nome li riporta a terra un barcone che si arena sulla spiaggia di Zuwara, un porto della Libia occidentale.
Sono quaranta, rinchiusi in una stiva. Ma poco lontano, a un chilometro dalla costa, altri 160 cadaveri galleggiano in mare e rimangono lì per diverse ore, perché i mezzi di soccorso non hanno abbastanza luce per completarne il recupero. È un doppio naufragio, quello che fa aggiornare il crescente bilancio delle vittime dell’immigrazione. Ne muoiono duecento, se ne salvano pochi di più, nella notte africana.
Nella notte dei “vampiri”: così i cittadini di Zuwara, che inscenano una protesta con striscioni e cartelli, chiamano i trafficanti di essere umani che proprio da quelle sponde africane partono verso l’Europa.
Ma è un altro l’appello che pesa, dopo l’ennesima tragedia, che segue di poche ore quella dei 71 migranti morti soffocati in un tir in Austria. È la Casa Bianca a far sentire la propria voce: l’amministrazione Obama, fa sapere il portavoce Josh Earnest, si aspetta dall’Ue «una stretta» sui trafficanti di esseri umani e il rispetto dei diritti dei migranti.
Washington stenta a comprendere come i 28 paesi dell’Unione Europea non riescano a limitare questa catastrafe umanitaria. Il presidente Barack Obama ne parla al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel, non mancando comunque di esprimere apprezzamento per la leadership che la Germania sembra decisa a esercitare nel campo dell’accoglienza, dopo l’apertura ai profughi siriani.
Ma è il New York Times a esprimere il sentimento dell’opinione pubblica americana: in un editoriale il quotidiano statunitense va giù duro contro l’Europa che sull’emergenza profughi «ha fallito». Il Nyt sottolinea, in particolare, come l’Ue abbia fatto poco «per aiutare i due Paesi dove gran parte dei rifugiati sono approdati, Italia e Grecia». E punta il dito contro quei governi europei che si sono detti scioccati per le ultime sciagure «ma per lungo tempo si sono rifiutati di intraprendere azioni concrete».
Nel mirino finiscono Parigi e Londra, assertori della linea dura e delle maniere forti ai confini. Proprio nel Sud dell’Inghilterra, in una stazione di servizio del Surrey, la polizia ha arrestato ieri 27 migranti che si trovavano su un camion-frigo con targa italiana. Chi li ha visti racconta che gli uomini trasportati sembravano esausti e se ne stavano a terra bevendo acqua. Anche l’autista del veicolo è stato arrestato: è un italiano di 50 anni, rivela una fonte dell’Home office, che è accusato di favoreggiamento.


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