Egitto, l’attivista Sultan rilasciato. El-Massry condannata a 15 mesi

Egitto, l’attivista Sultan rilasciato. El-Massry condannata a 15 mesi

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La cit­ta­di­nanza egi­ziana in cam­bio della vita: è que­sta la sorte incre­di­bile che è toc­cata all’attivista 26enne, Moham­med Sul­tan. Ormai dato per spac­ciato dopo una mara­tona senza pre­ce­denti (il gio­vane è soprav­vis­suto ad oltre quat­tro­cento giorni di scio­pero della fame in car­cere), Sul­tan ha scelto di con­ti­nuare a vivere.

Il gio­vane è stato rila­sciato lo scorso sabato ed imme­dia­ta­mente espulso dall’Egitto. Sul­tan avrebbe rinun­ciato al pas­sa­porto egi­ziano in cam­bio dell’espulsione negli Stati uniti, paese di cui detiene la cit­ta­di­nanza, dove è arri­vato ieri. Qui verrà sot­to­po­sto ad una serie di cure mediche.

Sul­tan era stato arre­stato nella retata con­tro la Fra­tel­lanza musul­mana seguente al mas­sa­cro di Rabaa al-Adaweya dell’agosto 2013 ma si era sem­pre rifiu­tato di ammet­tere la sua affi­lia­zione al movi­mento. Quando le sue con­di­zioni di salute si sono dete­rio­rate ha lan­ciato un appello al pre­si­dente degli Stati uniti Barack Obama affin­ché facesse pres­sioni per la sua libe­ra­zione. Le sue imma­gini in barella e privo di cono­scenza ave­vano fatto il giro del mondo. Una sorte simile era toc­cata al gior­na­li­sta di al-Jazeera Peter Gre­ste, libe­rato e imme­dia­ta­mente espulso in Austra­lia, dopo mesi di carcere.

Resta in pri­gione invece l’attivista comu­ni­sta Mahien­nour el-Massry, con­dan­nata a quin­dici mesi di reclu­sione insieme ai com­pa­gni Yous­sef Sha­ban e Loay Moham­med per aver attac­cato una sta­zione di poli­zia ad Ales­san­dria d’Egitto durante la pre­si­denza di Moham­med Morsi (2012–2013). L’avvocato ed espo­nente dei Socia­li­sti rivo­lu­zio­nari è stata tra­sfe­rita nel car­cere di Daman­shour dopo il suo arre­sto. Pic­coli assem­bra­menti e flash-mob con­tro la sen­tenza defi­ni­tiva (la Cas­sa­zione potrebbe espri­mersi a con­danna già scon­tata) si sono svolti al Cairo ed Ales­san­dria. Mahien­nour, insi­gnita in Ita­lia di un pre­sti­gioso pre­mio per il suo impe­gno nella difesa dei diritti umani, aveva scon­tato già una pena di sei mesi per aver vio­lato la legge anti-proteste lo scorso anno.

Infine, è atteso per oggi in Ger­ma­nia il pre­si­dente Abdel Fat­tah al-Sisi per una visita uffi­ciale dopo mesi in cui le auto­rità tede­sche, a dif­fe­renza di Ita­lia e Fran­cia, non hanno avuto con­tatti con il regime gol­pi­sta egiziano.

Prima della sua par­tenza, nel qua­dro del ten­ta­tivo di rimet­tere a nuovo il cen­tro sto­rico del Cairo, è stato demo­lito il sim­bolo del Par­tito nazio­nale demo­cra­tico, la sede che si affac­ciava su piazza Tah­rir. L’edificio era stato dato alle fiamme negli scon­tri di piazza delle rivolte del 2011.



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