Xylella, il Tar salva di nuovo gli ulivi pugliesi

Xylella, il Tar salva di nuovo gli ulivi pugliesi

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ROMA Gli ulivi pugliesi per ora sono salvi. Il Tar del Lazio ha sospeso il piano di interventi contro il diffondersi della Xylella fastidiosa. E che prevedeva l’abbattimento degli alberi disseccati dal batterio killer e di quelli vicini.
Il tribunale ha dunque accolto i ricorsi dei vivaisti salentini, che avrebbero dovuto sradicare le piante, e di 26 aziende biologiche, a cui veniva imposto l’uso di pesticidi. L’udienza di merito è fissata per il 16 dicembre. Nel frattempo però non potranno essere sacrificati altri ulivi, dopo i primi 7 della contrada Frascata, nel brindisino, marchiati con una x rossa ed estirpati. Buone notizie invece per gli ulivi liguri: gli esami effettuati su un campione di Dna dell’albero sequestrato in un vivaio di Pietra Ligure (Savona) per sospetta Xylella sono risultati negativi.
La decisione della I sezione del Tar del Lazio tiene conto del fatto che l’Unione europea il 28 aprile ha adottato un nuovo testo sulla questione Xylella il quale prevede «misure differenti sia sul punto degli accertamenti tecnici da compiersi sia in ordine alle misure da adottare» rispetto a quelle in vigore fino a poco tempo fa. È il secondo pronunciamento della giustizia amministrativa, che nei mesi scorsi aveva già fermato l’abbattimento in una singola azienda pugliese.
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha annunciato che farà appello al Consiglio di Stato. «Esprimo grande preoccupazione per lo scenario che si apre dopo la pronuncia del Tar. Rischiano di essere vanificati gli sforzi fin qui fatti dagli agricoltori pugliesi, ai quali chiedo di continuare nella lotta all’insetto vettore». Secondo la Coldiretti invece la sospensiva del Tar consentirà al commissario per l’emergenza fitosanitaria Giuseppe Silletti «di adeguare il piano alle nuove indicazioni comunitarie».

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