Gli immigrati bloccano Salvini

Gli immigrati bloccano Salvini

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La ricetta, per Matteo Salvini, resta la stessa già parecchie volte raccomandata: «Ruspa. E poi ruspa e poi ruspa». Quel che invece sta cambiando — e peggiorando — è l’accoglienza che viene riservata al leader leghista nelle sue trasferte al Centro e al Sud: sempre più bellicosa. Il risultato elettorale si vedrà, ma di sicuro i comizi salviniani sono diventati un appuntamento che costringe a un massiccio impiego di forze per mantenere l’ordine pubblico.
E così ieri, il «Capitano» non più solo nordista, ha dovuto rinunciare alla visita prevista al condominio Hotel House di Porto Recanati, uno dei punti di massima concentrazione di immigrati in tutta Italia: un fitto cordone di abitanti dell’edificio ha sconsigliato alle forze dell’ordine di liberare il passaggio per consentire l’ingresso di Salvini.
Ieri il segretario leghista ha avviato il suo tour nelle Marche, a sostegno del governatore in pectore Francesco Acquaroli, candidato anche di Fratelli d’Italia. Il bilancio non è stato poi leggero, visto che ha registrato la contusione di una poliziotta e il ferimento di un manifestante. Salvini è stato ricevuto da lanci di uova e pomodori, oltre che di bottiglie, sia ad Ancona che a Macerata, dove la giornata a visto anche scontri diretti tra dimostranti e forze dell’ordine. In sostanza, soltanto la tappa di Fano è filata via senza incidenti.
Ma l’episodio più significativo è avvenuto appunto a Porto Recanati, dove peraltro erano in piazza anche la sindaco Sabrina Montali e il senatore pd Mario Morgoni. L’Hotel House è un palazzone di 17 piani e 480 appartamenti abitati per il novanta per cento da immigrati di una cinquantina di nazionalità diverse. Un luogo difficile, tra i più critici dell’intero Paese, in cui nei giorni scorsi è stato arrestato un pakistano coinvolto nell’inchiesta di Cagliari sulle infiltrazioni di Al Qaeda in Italia. Sennonché, quando Salvini si è presentato di fronte all’edificio, si è visto sbarrare la strada da circa quattrocento residenti che hanno impedito l’accesso al palazzo. Le forze dell’ordine, come già avvenuto in casi simili (ma di minor consistenza) hanno tentato di liberare un passaggio per il capo leghista. Che però, vista la tenzione, ha preferito abbandonare la zona al grido di «Ruspe!».
Le Marche sono le terre della presidente della Camera Laura Boldrini, oggetto dei consueti attacchi di Salvini: «Il voto, oltre a riportare un po’ di normalità alle Marche, serve per dare il preavviso di sfratto a Renzi e Alfano, ma anche alla Boldrini: che torni a lavorare». Mentre definire di sinistra Matteo Renzi è «un insulto per chi veramente si ritiene di sinistra. Lui è l’uomo delle banche, della finanza, dell’Europa. È l’uomo finanziato dalle cooperative che campano sui rom e sull’immigrazione clandestina».
Marco Cremonesi


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