In un anno di governo Renzi l’occupazione è aumentata di 13 con­tratti

In un anno di governo Renzi l’occupazione è aumentata di 13 con­tratti

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IL saldo è zero. E infatti ieri Renzi e Poletti hanno man­te­nuto un rigo­roso silen­zio sui dati Inps comu­ni­cati ieri in una tabella dif­fusa in lungo e in largo. Si parla di occu­pa­zione. Sta­volta niente annunci roboanti. nem­meno un cin­guet­tìo su twit­ter. Una dichia­ra­zione da «governo del fare» tipo: «Bene, ma non basta. Andiamo avanti così». Ma così come? In attesa del Jobs Act, cioè della river­ni­cia­tura dei con­tratti pre­cari esi­stenti nella for­mula magica «a tutele cre­scenti». I pre­cari ver­ranno masche­rati con un con­tratto «a tempo inde­ter­mi­nato», ma saranno licen­zia­bili in ogni momento o dure­ranno fino alla data di sca­denza degli incen­tivi garan­titi alle imprese dal governo Renzi (3 anni).

La figu­rac­cia sui dati sull’occupazione di venerdì 26 marzo ha indotto ad un’insolita pru­denza i cac­cia­tori di far­falle di Palazzo Chigi. I 79 mila occu­pati in più nei primi mesi 2015 spac­ciati dal governo erano in realtà 64.637 atti­va­zioni nette. Il lunedì suc­ces­sivo il mini­stero del Lavoro (quello di Poletti) ha comu­ni­cato le ces­sa­zioni, cioè le inter­ru­zioni del lavoro per licen­zia­mento, dimis­sioni o altro nello stesso periodo: 75.535 .Dun­que: il saldo è nega­tivo: — 10 mila circa.

Altro che ripresa, ha con­fer­mato l’Istat mar­tedì 31 marzo. La disoc­cu­pa­zione è aumen­tata a feb­braio (+12,7%), i gio­vani tra i 15 e i 24 anni senza lavoro sono aumen­tati di 34 mila unità.

Ieri l’Inps ha comu­ni­cato i dati sulle tra­sfor­ma­zioni dei con­tratti pre­cari in tempi inde­ter­mi­nati. Sono 95.804. Qual­cuno ha seguito il riflesso ren­ziano tito­lando: «Inps: +20% dei con­tratti a tempo inde­ter­mi­nato a gen­naio e febbraio».La reatà è invece in chia­ro­scuro. Ci sono più posti fissi nei primi due mesi dell’anno, ma sull’occupazione il saldo è zero. Ecco que­sta è la noti­zia. Lo dice l’Inps di Tito Boeri nella tabella: i rap­porti di lavoro atti­vati nei primi due mesi del 2015 sono stati 968.883, appena 13 in più rispetto ai 968.870 dei primi due mesi del 2014 (0,0% la variazione).

Nel det­ta­glio: l’Inps ha regi­strato un aumento con­si­stente delle nuove assun­zioni a tempo inde­ter­mi­nato (+20,7%) e delle con­ver­sioni dei con­tratti da appren­di­sta (+7,4%), ma anche la dimi­nu­zione delle tra­sfor­ma­zioni di rap­porti a ter­mine (-11,2%), delle assun­zioni a ter­mine (-7%), dei nuovi con­tratti di appren­di­stato (-11,3%).

Addi­zio­nando i nuovi rap­porti a tempo inde­ter­mi­nato e quelli con­ver­titi in con­tratti sta­bili, i nuovi rap­porti di lavoro a tempo inde­ter­mi­nato ammon­tano a 403.386 tra gen­naio e feb­braio (varia­zione di +12,3% rispetto allo stesso periodo del 2014). Molti di più sono i nuovi con­tratti a tempo deter­mi­nato: 531.856, in calo del 7% rispetto al bime­stre ana­logo del 2014. Le assun­zioni in appren­di­stato, invece, sono state 33.641, l’11,3% in meno sul 2014. Sta­bili le retri­bu­zioni nei nuovi con­tratti a tempo deter­mi­nato: 1.866 euro se si inclu­dono anche i con­tratti a ter­mine (pagati 1.914 euro) e gli appren­di­sti (che scen­dono a 1.376 euro).

I risul­tati dello «scree­ning» con­dotto dall’Inps su tutte le tipo­lo­gie di lavoro subor­di­nato, incluso il lavoro som­mi­ni­strato e il lavoro inter­mit­tente, sono que­sti: fino ad oggi la «nuova» occu­pa­zione creata dal governo Renzi con­si­ste in 13 con­tratti in più in un anno, e in tutta Ita­lia. In attesa del Jobs Act,



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