Cuba e Usa, trattative a porte chiuse ma si riaccende la rete
«Hola bievenidos a Cuba, soy Conan O’Brien…è l’unica cosa che so dire in spagnolo». Iniziava così, dieci giorni fa, il late night «Conan», uno dei più seguiti del circuito via cavo statunitense, girato dall’attore interamente all’Avana, primo showman americano degli ultimi cinquant’anni. Vestito di lino bianco completato da un elegante panama, O’Brien ha ripercorso gli itinerari turistici sfoggiando un indelebile sorriso, sicuro dell’effetto che fa.
Non poteva mancare la visita al paladar, ristorante privato, La Guarida, famoso come location del film (degli anni ’90) Fresa y chocolate e meta di tutti i bei nomi americani che transitano all’Avana, dall’ex presidente Carter, a Beyoncé e Jay Z, Kevin Spacey, Naomi Campbell, Jack Nicholson. Tutti immortalati in foto appese a una parete del ristorante, alla quale O’Brien ha aggiunto il suo ritratto «perché voglio vederlo quando ritornerò a Cuba».
Non è il solo a programmare un viaggio nell’isola. Dagli States giungono quotidianamente notizie di come Cuba sia una delle mete più ambite dagli americani; prenotazioni a valanga per quando verranno ridotte le restrizioni imposte dall’embargo e i cittadini americani potranno viaggiare come turisti nella maggiore delle isole del Caribe. Si preparano voli charter da varie città degli Usa, mentre le compagnie aeree si organizzano per futuri voli di linea e la United Americas Shipping Services chiede di ripristinare i servizi di ferry che negli anni ’50 collegavano la Florida con l’Avana.
Nella capitale cubana continua il via-vai di politici e businessmen, da Patrik Leahy, il senatore democratico che ha giocato un ruolo importante nei negoziati con Cuba, all’ex presidente della Camera, la democratica Nancy Pelosi, al centinaio di produttori agricoli della Coalizione agricola Usa per Cuba (Usacc) che chiedono la fine dell’embargo per poter entrare nel mercato cubano.
Il primo effetto concreto del disgelo è stata la riattivazione della linea telefonica diretta tra i due Paesi, interrotta dal 1999, mediante un accordo tra la cubana Etecsa e la ldt Domestic Telecom. Ora anche i giganti Usa Google, Apple e Microsoft si preparano (è stato «acceso» anche il primo wi-fi pubblico e gratuito in un centro culturale a Cuba).
Nella capitale è tornata Roberta Jacobson, vicesegretaria di Stato che, con la capo negoziatrice cubana Josefina Vidal, ha dato vita alla terza tornata di trattative (a porte chiuse) per lo spinoso tema della riapertura delle ambasciate. Non si attendono «importanti annunci», anche se Obama preme per giungere a un accordo entro la prima metà di aprile, prima del vertice dell’Organizzazione degli stati americani che si terrà a Panama. Convinti che la ripresa delle relazioni con gli Usa comporti un «riposizionamento» di Cuba, alcuni stati dell’Ue hanno chiesto un’accelerazione dei negoziati che l’Unione ha in corso da 6 mesi per giungere a un Accordo di dialogo politico e di cooperazione.
La preoccupazione è che l’apertura americana da una parte può costituire una nuova opportunità, specie per investimenti europei, ma dall’altra possa dar inizio a una forte concorrenza degli Usa all’Europa, già presente nel mercato cubano. Per questa ragione l’Avana diventa meta di leader di paesi europei che, a differenza dell’Ue, mantengono rapporti bilaterali con Cuba. Conclusa la settimana scorsa, con gran sfoggio di ottimismo, la missione del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, si attende la visita all’inizio di maggio di Francois Hollande, primo presidente francese a mettere piede a Cuba. Per recuperare «peso» politico, in questo «momento cruciale dei negoziati Ue-Cuba» si mobilita la responsabile della politica estera europea, Federica Mogherini, che lunedì prossimo inizierà una visita di due giorni all’Avana nel corso della quale incontrerà il ministro degli Esteri cubano, il vertice della Chiesa cattolica e anche «rappresentanti della società civile cubana».
«Cuba affronta un periodo interessante e la Ue vuole dare impulso alle relazioni con l’Avana. Seguiamo gli avvenimenti con attori internazionali chiave, che creano nuove dinamiche nella regione e offrono nuove opportunità per tutti», ha commentato la Mogherini.
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