Decessi sul lavoro: 919 vittime in 11 mesi. La Lombardia in testa per infortuni mortali
MORTI SUL LAVORO: UN BILANCIO DRAMMATICO LUNGO 11 MESI. SONO 919 LE VITTIME IN TUTTO IL PAESE. 682 GLI INFORTUNI MORTALI SUL LUOGO DI LAVORO E 235 QUELLI IN ITINERE.
LA LOMBARDIA ANCORA IN CIMA ALLA GRADUATORIA REGIONALE PER NUMERO DI INCIDENTI MORTALI (80 LAVORATORI DECEDUTI), SEGUITA DALL’EMILIA ROMAGNA (68), DALLA PUGLIA (65), DA PIEMONTE E SICILIA(60) E DAL VENETO (55). E SONO 40 LE DONNE CHE HANNO PERSO LA VITA SUL LAVORO IN ITALIA.
E’ IL TRAGICO BOLLETTINO DELLE MORTI BIANCHE NELLA PIÙ RECENTE INDAGINE DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING (SULLA BASE DI DATI INAIL)
“E’ un bilancio drammatico che non si vorrebbe e non si dovrebbe raccontare in un paese civile. Eppure anche quest’anno le vittime sul lavoro sono state tante. Troppe. Da gennaio a novembre nella nostra Penisola si contano 919 vittime: di cui 684 decedute sul luogo di lavoro e 235 in itinere”.
Introduce così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, la più recente indagine elaborata dagli esperti dell’Osservatorio sulla base di dati Inail.
Un bollettino di guerra che narra un dolore collettivo e una piaga sociale. A cominciare dalla Lombardia, prima nella graduatoria nazionale per numero di decessi sul luogo di lavoro (80); seguita dall’Emilia Romagna (68), dalla Puglia (65), da Piemonte e Sicilia (60) e dal Veneto (55).
Dati sconcertanti per tutto il Paese con un decremento della mortalità rispetto al 2013 (pari al 3,9 per cento) e che, come sottolinea Rossato, “non sembra essere significativo per un’inversione di tendenza” (i dati completi sono disponibili sul sito www.vegaengineering.com ).
Intanto, ad indossare la maglia nera per l’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa secondo l’Osservatorio mestrino è la Basilicata (88,9 – contro una media nazionale pari a 30,4), seguita dal Molise (80,4) e dalla Puglia (56,2).
E continua ad essere il settore delle costruzioni quello maggiormente coinvolto dagli incidenti mortali (14,5 per cento dei casi e 99 vittime), seguito dalle attività manifatturiere (12,6 per cento e 86 infortuni mortali) e dai trasporti e magazzinaggi (9,8 per cento e 67 decessi).
Analizzando i dati della classifica provinciale, poi, si scopre che il più elevato numero di vittime viene registrato a Roma (30): al secondo posto Torino (24), al terzo Bari (23). Seguono: Napoli (17), Cuneo (15), Brescia e Salerno (14), Lecce, Palermo, Modena e Milano (13).
Mentre l’incidenza più alta della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa a livello provinciale viene registrata ancora una volta da Isernia (182) seguita da Enna (140).
Le donne che hanno perso la vita sul lavoro da gennaio a novembre 2014 sono 40 (5,8 per cento del totale).
Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 88 pari al 12,9 per cento del totale.
Il giovedì e il martedì i giorni della settimana in cui si sono verificati più incidenti mortali. Il 33 per cento delle vittime aveva un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (226 lavoratori), il 25,3 per cento dai 55 ai 64 anni (173 lavoratori).
Statistiche morti sul lavoro – Osservatorio sicurezza lavoro Vega Engineering 30/11/14
I dati sopra citati sono disponibili attraverso la pubblicazione mensile sul sito www.vegaengineering.com.
N.B: le nostre elaborazioni rilevano gli incidenti mortali verificatisi in luogo di lavoro ordinario e quindi sono esclusi quelli in itinere e quelli dovuti alla circolazione stradale.
Annamaria Bacchin
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