Shan­ghai, il giorno dopo. La polizia: «Errori nostri»

Shan­ghai, il giorno dopo. La polizia: «Errori nostri»

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Il giorno dopo, i media cinesi si inter­ro­gano sulle ragioni della tra­ge­dia che ha por­tato a 36 morti e 45 feriti il bilan­cio del capo­danno occi­den­tale a Shanghai.

Quello che sor­prende mag­gior­mente è come sia pos­si­bile morire per accal­carsi e cele­brare una festi­vità poco sen­tita, di solita, dato che il capo­danno cinese cadrà il pros­simo 19 febbraio.

Cosa non ha fun­zio­nato? È la domanda prin­ci­pale che si pon­gono i media, che hanno dedi­cato grande spa­zio a quanto acca­duto nella capi­tale finan­zia­ria del Paese, città che dovrebbe essere un esem­pio avan­zato di orga­niz­za­zione e sicurezza.

Per ora le auto­rità non sem­brano in grado di dare una rispo­sta pre­cisa, anche per­ché forse sono tanti i fat­tori che hanno con­tri­buto alle 36 morti. Secondo la poli­zia c’è stato un errore di valu­ta­zione delle auto­rità che non pen­sa­vano ad un tale assem­bra­mento e non avreb­bero dun­que prov­ve­duto a pre­pa­rare le ade­guate misure di sicurezza.

Per quanto riguarda la que­stione dei soldi falsi, la noti­zia con­ti­nua a girare tra i media e sui social net­work, men­tre è stata ridi­men­sio­nata dalla poli­zia. Secondo alcuni testi­moni l’evento sarebbe stato impor­tante, ma non avrebbe deter­mi­nato le morti, men­tre secondo altri sarebbe una noti­zia con poco fon­da­mento, per­ché i soldi sareb­bero stati lan­ciati dopo. In ogni caso, si tratta di una vicenda che indaga a fondo la capa­cità cinese di gestire situa­zione di folla e che inter­roga i cinesi sulla pro­pria capa­cità di sal­va­guar­dare «l’altro» in una situa­zione di con­fu­sione e di panico.

Sarebbe stata la poli­zia stessa ad ammet­tere i pro­pri errori: «Non ci aspet­ta­vamo così tanta gente per que­sto evento», avrebbe rico­no­sciuto il vice coman­dante della poli­zia di Shan­ghai, Cai Lixin, rive­lando che c’era molta più gente e molti meno agenti rispetto alle cele­bra­zioni del primo otto­bre, festa nazio­nale cinese. Secondo cifre non uffi­ciali, la notte di San Sil­ve­stro tra le 100 e le 150mila per­sone si erano radu­nate nella zona del Bund, sulle rive del fiume Huangpu, per assi­stere allo spet­ta­colo dei fuo­chi d’artificio, quando sono ini­ziati spinte e spin­toni che hanno cau­sato la tragedia.

La folla «aumen­tava in modo irre­go­lare», ha detto Cai, espri­mendo ram­ma­rico per l’incapacità della poli­zia di inter­ve­nire in modo effi­cace e smen­tendo le rico­stru­zioni secondo cui a cau­sare l’incidente sarebbe stato il lan­cio di dol­lari falsi da un locale della zona, lan­cio ini­ziato almeno 15 minuti dopo che si era già sca­te­nato il panico tra la folla.


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