Pedofili a Westminster “Politici di primo piano coinvolti in stupri e omicidi di bambini”
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LONDRA. MANCAVANO solo gli omicidi per dare al parlamento di Westminster la reputazione di una casa degli orrori, degna di un romanzo di Stevenson o di Dickens, e adesso sono arrivati anche questi. Da anni gli scandali di pedofilia in Inghilterra sono diventati così frequenti da sembrare un virus: ne sono venuti alla luce ovunque, all’interno della Bbc, in scuole private, orfanatrofi e ospedali, quindi perfino dentro alla camera dei Comuni. L’estate scorsa è emerso che un dossier di 114 casi di pedofilia e abusi sessuali, su cui la polizia aveva indagato negli anni ‘80, era scomparso dagli archivi di Scotland Yard, spingendo il ministero degli interni ad aprire addirittura un’inchiesta su un possibile cover up, un insabbiamento da parte delle più alte autorità del paese, su orge, violenze e stupri che coinvolgevano la leadership politica nazionale. Ma niente era mai stato insinuato di paragonabile alle rivelazioni dello scorso fine settimana, quando un uomo di 40 anni, identificato soltanto come “Nick”, ha raccontato alla Bbc di essere stato violentato per lungo tempo da ministri e deputati del partito conservatore, di avere assistito personalmente all’omicidio di un ragazzino di 12 anni da parte di un deputato dei Tories che aveva precedentemente abusato sessualmente la sua vittima, e di essere a conoscenza di almeno altri due delitti dello stesso genere commessi da una rete di altolocati pedofili in una lussuosa residenza di Londra.
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