Un’alternativa ai cof­fee­shops

Un’alternativa ai cof­fee­shops

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I Can­na­bis Social Club (Csc) sono sorti su ini­zia­tiva di gruppi di con­su­ma­tori, per pro­durre col­let­ti­va­mente la can­na­bis desti­nata ad uso per­so­nale. L’iniziativa è pos­si­bile nei paesi in cui la col­ti­va­zione su scala ridotta è equi­pa­rata alla deten­zione e al con­sumo di can­na­bis (ad uso per­so­nale), e tutte que­ste con­dotte sono depe­na­liz­zate, o comun­que non per­se­guite in quanto non con­si­de­rate come prio­rità dell’azione penale. Nati in Spa­gna verso la metà della scorsa decade, i Csc si sono dif­fusi in diversi paesi euro­pei. In Bel­gio, le linee guida ema­nate dal Mini­stero della Giu­sti­zia nel 2005 sta­bi­li­scono i con­fini dell’uso per­so­nale: non per­se­guito se la deten­zione non supera i 3 grammi o se si col­tiva una sola pianta.
Dal punto di vista dei con­su­ma­tori, i Csc hanno il merito di pro­teg­gere dalle insi­die del mer­cato clan­de­stino; sul piano poli­tico, susci­tano inte­resse poi­ché pos­sono costi­tuire una via inter­me­dia fra la proi­bi­zione totale e la legalizzazione/commercializzazione su larga scala. Per una ragio­nata valu­ta­zione poli­tica, è neces­sa­ria un’analisi in pro­fon­dità dell’esperienza, alla ricerca dei punti forza, ma anche delle aree pro­ble­ma­ti­che e delle pos­si­bili insi­die. E’ quanto offre lo stu­dio di Tom Decorte, Can­na­bis Social Clubs in Bel­gium: Orga­ni­za­tio­nal strenghts and wea­k­nes­ses, and threats to the model, che sta per uscire su Inter­na­tio­nal Jour­nal of Drug Policy.

In Bel­gio esi­stono 6 club, di dimen­sioni assai diverse: si va dai 237 mem­bri diTrekt uw Plant (Tup) di Anversa, ai 13 mem­bri di Wee­dOut di Andenne. Sono aperti ai soli resi­denti, mag­gio­renni, che siano già con­su­ma­tori di can­na­bis. La quota asso­cia­tiva è di 25 euro all’anno per tutti i club. Tra le regole prin­ci­pali: il divieto di ven­dere ad altri la can­na­bis del Csc; l’obbligo di non cau­sare disturbo den­tro e nelle vici­nanze del club. La gran parte degli asso­ciati sono con­su­ma­tori ricrea­zio­nali ma c’è anche una mino­ranza che la usa a fine medico.

Quanto alla cura delle piante, in alcuni club i col­ti­va­tori sono mem­bri del cir­colo stesso, in altri sono assunti a con­tratto con regole pre­cise: non pos­sono col­ti­vare altre piante oltre il numero sta­bi­lito e ad ogni pianta deve cor­ri­spon­dere il nome di un mem­bro del club. La col­ti­va­zione è orga­nica e tutti i club si stanno dotando di cer­ti­fi­ca­zione di qua­lità, com­preso l’esatto con­te­nuto di Thc. In genere, il rac­colto viene distri­buito ogni due, tre mesi. I limiti di sostanza con­sen­titi per socio con­su­ma­tore variano molto a seconda del club, dai 10 ai 30 grammi al mese e così i prezzi (dai 5 agli 8 euro per grammo), desti­nati a coprire i soli costi di pro­du­zione, di imma­gaz­zi­na­mento e con­du­zione del club.

Tra i punti forza del modello: la rigo­rosa auto­re­go­la­men­ta­zione, col divieto di ven­dita ai non soci, è un’alternativa discreta al modello troppo “visi­bile” dei cof­fee­shops e offre ai con­su­ma­tori un ruolo attivo di con­trollo sulla sostanza. Il pro­blema sta nella man­canza di base giu­ri­dica certa e nell’assenza di con­trolli di legge.

Da un lato i Csc sono espo­sti al rischio di una recru­de­scenza proi­bi­zio­ni­sta, come accadde nel 2006, quando i mem­bri del Tup furono accu­sati di asso­cia­zione cri­mi­nale per col­ti­va­zione illegale.

Dall’altro, i club subi­scono le pres­sioni della nar­co­cri­mi­na­lità a pro­durre su larga scala. Stanno così emer­gendo i “club ombra”, che abu­sano del mar­chio di Csc: ad esem­pio nel 2013 la poli­zia sco­prì che il club Eureca col­ti­vava 60 piante, a fronte di soli 16 membri.

Con­clude l’autore: sarebbe bene defi­nire per legge le regole chiave, dal numero mas­simo di soci, alle pro­ce­dure di qua­lità, alla quan­tità mas­sima di Thc; per­ché man­te­nere l’autoregolamentazione e l’etica no-profit sotto la spinta della spe­cu­la­zione è dif­fi­cile, senza alcun con­trollo legale.

Lo stu­dio di Tom Decorte su www?.fuo?ri?luogo?.it



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