Riforma della giustizia. Sì alla stretta sugli ascolti dei non indagati

Riforma della giustizia. Sì alla stretta sugli ascolti dei non indagati

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C’È LA riforma della prescrizione, con tanto di “processo breve”. E c’è la nuova formula della responsabilità civile per le toghe, con un passaggio che desterà sicura preoccupazione, l’invio ai titolari dell’azione disciplinare. C’è il divorzio breve, solo davanti al funzionario dello Stato civile. E una riforma del processo civile, affidata alle mani esperte di Giuseppe Maria Berruti, che porterà innovazioni importanti come la conciliazione obbligatoria e i nuovi tribunali di famiglia e impresa. C’è il nuovo falso in bilancio e finalmente il reato di auto-riciclaggio. E ci sono gli ulteriori poteri che il commissario anti-corruzione Cantone chiedeva. Nascerà il comitato di sicurezza finanziaria che valuta i rischi di finanziamento al terrorismo.
Ecco i dettagli che Repubblica trae direttamente dai testi di legge.
LE INTERCETTAZIONI
Innanzitutto la mini-stretta. Contenuta nel ddl che riscrive parti importanti del processo penale. Eccola all’articolo 8: «É fatto divieto di trascrizione, anche sommaria, del contenuto delle conversazioni casualmente intercettate, salvo il potere del pm di disporre diversamente, al fine di verificare l’esistenza di notizie di reato». È l’intervento per tutelare i cosiddetti terzi, le persone che finiscono in una registrazione, ma non sono indagate. Ma c’è anche altro sugli ascolti. Una delega al governo per “prevedere disposizioni dirette a garantire la riservatezza delle comunicazioni oggetto di intercettazione attraverso prescrizioni che incidano anche sulle modalità di utilizzazione dei risultati delle captazione”. È l’annuncio della riforma Renzi-Orlando sulle intercettazioni, richiesta con forza da Ncd, che non si accontenta della delega, e che si risolverà nell’obbligo di usare le telefonate solo nel contenuto.
CORRUZIONE E ASCOLTI
Novità importante per la corruzione, perché le intercettazioni potranno seguire le regole più ampie della mafia e non quelle ordinarie. Indizi “sufficienti”, pm libero di agire senza il gip, microspie dove non si presume che avvenga il delitto. Un’innovazione per i tabulati telefonici, perché «quando vi è motivo di ritenere che dal ritardo nell’acquisirli può derivare pregiudizio alle indagini, il pm
li può richiederli subito».
INFORMAZIONI A CANTONE
Il commissario anti-corruzione Raffaele Cantone, che lo aveva chiesto nell’ultima conferenza stampa di fine luglio, ottiene la possibilità di essere subito informato di tutte le indagini sulla corruzione che vengono aperte in Italia. Non dovrà più affidarsi ai ritagli di giornale, ma avrà un rapporto bilaterale con i suoi ex colleghi cui, a sua volta, comunicherà fatti sospetti.
LA PRESCRIZIONE BLOCCATA
Ecco la nuova formula della prescrizione. Che si «sospende dal deposito della sentenza di primo grado fino al deposito della sentenza del grado successivo per un tempo comunque non superiore a due anni» e «dalla sentenza di secondo grado
fino a quella definitiva per un tempo comunque non superiore a un anno». Se l’imputato è assolto si recuperano i due anni. L’Anm già storce il naso. Il Pd, con Donatella Ferranti (presidente della commissione Giustizia della Camera), sostiene che «si deve assolutamente fare». Lei stessa parla di “mediazione”, aggiunge che in Parlamento esistono proposte di riforma più forti, che fermano l’orologio al rinvio a giudizio. Ncd non è soddisfatto e vorrebbe una riforma più blanda, con un “processo breve” più spinto.
APPELLO E CASSAZIONE
Di conseguenza cambiano le
regole. Niente più automatismi, ma obbligo, per l’Appello, per pm e imputato di spiegare nel dettaglio il motivo che li spinge a cercare la via di un nuovo processo. Per la Suprema corte niente processo in caso di doppia conforme. Eccezione solo in caso di aperta violazione legge.
LA RIPARAZIONE
«Il giudice dichiara estinto il reato se entro il primo grado l’imputato restituisce o risarcisce ed elimina le conseguenze dannose e pericolose del reato ». Ecco una nuova via per evitare il processo, che non si farà per niente, ma solo per reati bagatellari o di lieve entità, in caso di danno risarcito.
LA RESPONSABILITA CIVILE
È definitiva, e anche condivisa (ma non da Forza Italia), la formula della responsabilità civile. Salva «l’interpretazione del diritto, la valutazione del fatto e delle prove». Niente filtro del tribunale. Rivalsa in 3 anni pari alla metà dello stipendio, ma possibile azione disciplinare: il tribunale della rivalsa «ordina la trasmissione degli atti ai titolari dell’azione disciplinare. Per gli estranei che partecipano all’esercizio di funzioni giudiziarie è trasmessa agli organi cui compete l’eventuale sospensione o revoca della nomina ».


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