Da Alcatel a Valtur , da Ast a Termini l’autunno caldo delle crisi industriali
ROMA . Il sindaco di Termini Imerese è fiducioso: «L’8 settembre incontro per offerta di Grifa, a seguire il 23 il tavolo politico », scrive Salvatore Burrafato su Twitter. Il piano industriale presentato per lo stabilimento industriale della Fiat punta alla fabbricazione di un’auto a motore ibrido. Ma quello dello stabilimento siciliano della Fiat è solo uno dei 152 “tavoli di crisi” aperti al ministero dello Sviluppo Economico, con il coinvolgimento di 147.000 lavoratori. Per non parlare di una situazione molto più complessa: nel 2014 scadranno oltre 800 decreti di cassa integrazione straordinaria per l’industria, e almeno 400 per i servizi. Già per i primi giorni di settembre è stato fissato un fitto calendario di appuntamenti presso il ministero dello Sviluppo Economico: si comincia il 3 con Valtur, il gruppo è passato ad Orovacanze ma rimane aperta la trattativa di vendita del villaggio di Pollina (Palermo), in Sicilia. Il 4 è la volta di ThyssenKrupp: il primo agosto il ministro Federica Guidi è riuscita a ottenere la sospensione della procedura di mobilità richiesta dall’azienda per 550 lavoratori, e conseguentemente di tutte le iniziative sindacali di protesta, ma adesso si tratta di discutere e rivedere al tavolo il piano industriale, puntando al rilancio della siderurgia. Nello stesso settore, prosegue il negoziato per Lucchini: le trattative per la vendita alla società indiana Jindal «stanno andando avanti positivamente », conferma il ministero, che conta di «arrivare alla fase conclusiva nella prima metà di settembre».
Il Mise è altrettanto ottimista per la vicenda Ilva: tra le manifestazioni di interesse sembra emergere quella di Arcelor Mittal. Il 4 settembre è anche il giorno dell’Alcatel: lo stabilimento di Vimercate dovrebbe essere ceduto alla Siae Microelettronica. Dopo il tavolo Fiat,nella settimana successiva si passa alla Solsonica di Rieti, mentre l’11 tiene banco la complessa vertenza dell’Ideal Standard, impresa attualmente controllata da un fondo di private equity. Ci sono poi Esaote, azienda della diagnostica medica, e la verifica dell’accordo per Natuzzi (azienda produttrice di divani). Il 12 arriva l’agroalimentare con Pasta Agnesi, seguiranno Breda Menarini e la De Tomaso di Torino. Diversi i tavoli legati alla crisi dei call center, a cominciare da quelli della siciliana Almaviva e della calabrese Infocontact. Molte aziende in crisi anche nel settore della produzione di elettrodomestici: previste le verifiche dei piani Electrolux e Indesit, mentre al momento sembra inevitabile la mobilità alla fine di ottobre per 1300 lavoratori della Antonio Merloni. Molti tavoli riguardano la Sardegna: i principali sono quelli di Alcoa, Sulcis ed Euroallumina.
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