Aldrovandi, il Coisp querela Patrizia Moretti

Aldrovandi, il Coisp querela Patrizia Moretti

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Patri­zia Moretti, madre di Fede­rico Aldro­vandi, ha lasciato Face­book: «Ho chiuso l’account per­chè tutto è già stato detto. Le sen­tenze sono defi­ni­tive. Chi vuol capire ha capito. Agli altri addio. Io torno ad essere mamma pri­vata», ha scritto in un mes­sag­gio ripor­tato sulla pagina inti­to­lata a Fede­rico, morto a Fer­rara nel 2009 a seguito di una col­lut­ta­zione vio­lenta che ha por­tato alla con­danna di quat­tro agenti: Paolo For­lani, Monica Segatto, Enzo Pon­tani e Luca Pol­la­stri. «Fede­rico adesso ha mol­tis­sime voci che rin­gra­zio una per una. L’Associazione pro­se­gue sulla strada di Fede­rico e su que­sta pagina. Ciao», con­clude Patri­zia Moretti.

La scelta è avve­nuta dopo l’annuncio di que­rela da parte di Franco Mac­cari, segre­ta­rio gene­rale del Coisp, il sin­da­cato indi­pen­dente di poli­zia respon­sa­bile del sit-in sotto l’ufficio di Patri­zia Moretti a Fer­rara a soste­gno degli agenti con­dan­nati per la morte di suo figlio. Mac­cari ha spie­gato le ragioni del suo gesto citando i con­te­nuti di un’intervista rila­sciata da Moretti al sito con?tro?piano?.org postata sul suo account facebook.

«Penso che Mac­cari sia uno stal­ker — ha detto Moretti — Non scendo a inda­gare le moti­va­zioni dei suoi assurdi com­por­ta­menti. Penso sia un vero tor­tu­ra­tore morale, che non ha mai avuto scru­poli nei con­fronti della mia fami­glia. Lo diceva anche Heidi Giu­liani, per­se­gui­tata da giu­dizi feroci sulla sim­bo­lica “piazza Carlo Giu­liani”. È uno stal­ker nato. Com’è pos­si­bile che una per­sona così rap­pre­senti qual­cuno di one­sto? Forse rap­pre­senta le per­sone come lui». Mac­cari, in una nota, ha annun­ciato la que­rela: «Abbiamo subito di tutto evi­tando di rea­gire, ma adesso è dav­vero troppo». Patri­zia Moretti ha già que­re­lato il segre­ta­rio del Coisp per stal­king e dif­fa­ma­zione nel set­tem­bre 2013.

«Voglio espri­mere la mia piena soli­da­rietà a Patri­zia Moretti — ha detto Paolo Fer­rero, segre­ta­rio nazio­nale di Rifon­da­zione Comu­ni­sta — Espri­mere la soli­da­rietà signi­fica assu­mersi le pro­prie respon­sa­bi­lità, per cui fac­cio mie le parole di Patri­zia Moretti: penso anch’io che il segre­ta­rio del Coisp sia uno stal­ker e un tor­tu­ra­tore morale. Se ritiene, que­sto signore que­reli anche me”.

Per gli agenti For­lani, Segatto, Pon­tani e Pol­la­stri, dopo quasi nove anni dalla morte di Fede­rico Aldro­vandi il 25 set­tem­bre 2005, la Corte dei conti di Bolo­gna ha dispo­sto il seque­stro con­ser­va­tivo di un quinto del loro sti­pen­dio e dei loro beni per un’ammontare totale di 1 milione e 870 euro a coper­tura del danno era­riale che lo Stato ha avuto, risar­cendo nel 2010 la fami­glia Aldro­vandi. For­lani, Segatto, Pon­tani e Pol­la­stri dovranno pagare 467 mila euro cia­scuno per il com­por­ta­mento col­pe­vole e per gli errori com­messi durante lo svol­gi­mento del ser­vi­zio di quella mattina.

«Final­mente si è arri­vati al com­ple­ta­mento della giu­sti­zia per la morte di mio figlio — ha com­men­tato Patri­zia Moretti – È quello che spe­ravo, mi aspet­tavo e ritengo giu­sto, pro­fon­da­mente giu­sto». «È giu­sto che non siano i cit­ta­dini a pagare per chi quella mat­tina si è reso respon­sa­bile della morte di mio figlio che diceva basta e chie­deva aiuto», ha aggiunto il padre di Fede­rico, Lino Aldrovandi.

La richie­sta di con­danna al risar­ci­mento verrà esa­mi­nata in un pro­cesso ammi­ni­stra­tivo alla Corte dei Conti pre­vi­sta il 28 gen­naio 2015.



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