Droga, frase choc del prefetto «Se la madre non sa si suicidi»
ROMA — «Una madre che non si accorge che il figlio si droga ha fallito e deve solo suicidarsi». Il prefetto di Perugia Antonio Reppucci pronuncia la frase-choc davanti alle telecamere, seduto in uno dei saloni della prefettura. Accanto a lui i vertici delle forze dell’ordine, gelati dall’improvvisa presa di posizione del responsabile della sicurezza cittadina. Parole che, 48 ore dopo l’uscita dell’alto funzionario del Viminale, fanno infuriare il premier Matteo Renzi e anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano: il primo chiede chiarimenti su quell’intervento che ha dell’incredibile, il secondo — in serata — annuncia «provvedimenti immediati». «Ho sentito le dichiarazioni del prefetto — lo stronca Alfano —, sono gravi e inaccettabili. Non può restare lì, nè altrove». Il prefetto è rimosso e il presidente del Consiglio ringrazia Alfano su Twitter.
La fine di un incarico — di una carriera, almeno a sentire il ministro — cominciato meno di un anno fa. «È stato un gigantesco fraintendimento del senso che volevo dare alle parole: nessuno vuole il suicidio di nessuno. Volevo solo scuotere», si giustifica Reppucci. Per lui quella frase — e anche altre pronunciate sempre giovedì scorso — «è stata solo un invito a fare squadra, a fare sistema: ho voluto invitare a difendere Perugia. A fare gioco di squadra tutti insieme, con magistratura e forze di polizia che fanno già un lavoro egregio. A loro si devono unire però anche le forze della società civile, compresa la famiglia. Bisogna fare attenzione ai rapporti con i figli, per non sentire dopo il peso di un fallimento».
Il video dell’intervento del prefetto è stato divulgato dall’emittente Umbria 24 ed è poi rimbalzato sulla Rete, accompagnato da centinaia di commenti critici e arrabbiati dei lettori: quasi tutti hanno chiesto la rimozione di Reppucci. Come ha fatto lo stesso Renzi, «furente» per l’accaduto.
Il prefetto, 62 anni, napoletano, proveniente dall’amministrazione civile del ministero dell’Interno (nel 2008 capo di Gabinetto dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, commissario per l’emergenza rifiuti a Napoli, poi prefetto di Cosenza e Catanzaro) era intervenuto in una conferenza stampa organizzata per replicare al reportage sulla droga a Perugia della trasmissione Announo su La7. Reppucci aveva anche spiegato che le forze dell’ordine «non possono fare da badanti e tutori alle famiglie» e che «se avessi un figlio e lo vedessi per strada con la bottiglia in mano, lo prenderei a schiaffi». Toni duri dai quali il procuratore Antimafia perugino, Antonella Duchini, si era subito dissociato: «Le famiglie non devono sentirsi isolate, ma supportate e coinvolte».
Rinaldo Frignani
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