Nasce Fiat – Chrysler e va in Olanda
TORINO . L’operazione fusione è partita. Ieri pomeriggio il cda del Lingotto ha approvato e annunciato le mosse che dovrebbero portare «entro fine anno» alla nascita di un’unica società, la Fca, frutto dell’unione tra Fiat e Chrysler, quotata a New York e, secondariamente, a Milano sul mercato telematico. La prima mossa annunciata è il trasferimento di Fiat Nord America sotto l’ala di Fiat spa. È il passo che consente all’attuale holding del Lingotto di controllare direttamente Chrysler. A sua volta, ed è la seconda mossa, Fiat spa viene incorporata in Fiat investements N. V. società di diritto olandese da tempo sotto il controllo del Lingotto. Grazie a questi due passi Fiat e Chrysler diventeranno olandesi e potranno fondersi tra loro dando vita a una nuova società globale, la Fca. Fca avrà sede fiscale a Londra (in queste settimane i vertici del Lingotto stanno cercando una sede adatta ad ospitare almeno un centinaio di persone) e sede legale ad Amsterdam. Grazie alla nuova sede legale olandese, spiega una nota, sarà consentito agli azionisti di lungo corso di Fca di avere diritto di voto doppio in assemblea. Così, con il 25%, si può controllare la maggioranza della società. Il privilegio del voto doppio in assemblea, ha deciso ieri il cda del Lingotto, sarà accordato certamente «agli azionisti che partecipano alla fusione» (e dunque ad Exor, la finanziaria degli Agnelli) ma anche «ai nuovi azionisti che deterranno azioni Fca continuativamente per un periodo di tre anni». Le mosse approvate dal cda di ieri diventeranno operative dopo l’approvazione da parte dell’assemblea ordinaria degli azionisti «che si prevede sarà tenuta entro il terzo trimestre 2014». Probabilmente l’assemblea, che sarà l’ultima di Fiat in Italia, si terrà al Lingotto entro fine luglio. Nei prossimi anni gli azionisti dovranno obbligatoriamente riunirsi in Olanda perché Fca è di diritto olandese. Il cda di Torino ha anche approvato l’emissione di bond fino a 4 miliardi di euro entro la fine del 2015. Un’operazione definita di routine.
Dal cda di Fiat uscirà il 23 giugno prossimo Gian Maria Gros Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa che sarebbe divenuto incompatibile con le nuove norme europee. Gros Pietro è stato sostituito in consiglio da Glenn Earle, ex Goldman Sachs.
Fiat ha quindi fatto un altro passo verso la nascita della società fusa con Chrysler. Marchionne spera di arrivare a suonare la campanella di Wall street entro ottobre e comunque non oltre la fine dell’anno. Per le attività europee l’appuntamento principale non riguarda tanto gli aspetti simbolici quanto la partenza degli investimenti negli stabilimenti italiani. Mirafiori e Cassino attendono la nascita delle linee destinate a produrre il suv Maserati e la Giulia, primo modello Alfa che dovrebbe sbarcare in numeri significativi oltreoceano.
Le due nuove auto potrebbero cominciare a ridurre le ore di cassa integrazione e a migliorare le relazioni con i sindacati. Per il momento i rapporti sono tesi anche con i sindacati del si che proprio questa mattina potrebbero dichiarare lo sciopero contro il mancato rinnovo del contratto di gruppo.
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È sempre brutto vedere un professore che dice bugie pacchiane. Abbiamo un rispetto disperato per la funzione docente, purtroppo invalidata da un «senso comune» per cui non esistono dati certi, ma solo «interpretazioni diverse».