Un laser da guerre spaziali contro missili e carri armati

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Tra pochi mesi gli Usa saranno in possesso dell’SSHCL un’arma mobile che sprigiona la potenza di 100Kw

di LUIGI BIGNAMI

<B>Un laser da guerre spaziali<br />contro missili e carri armati</B>” src=”http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/scienza_e_tecnologia/arma-laser/arma-laser/este_93_13340.jpg” width=”200″ /> </font> </p> <p><font size=Gli effetti del super laser

LA GUERRA combattuta con armi silenziose ma micidiali è sempre più vicina. Un laser messo a punto solo per scopi militari sta per scendere in campo con l’energia necessaria per distruggere un qualunque mezzo. L’SSHCL (Solid State Heat Capacity Laser) ha raggiunto in questi giorni i 67 kW (kilowatt) di potenza, in laboratorio. Stando ai tecnici ci vorranno ancora 6-8 mesi per raggiungere i fatidici 100 kW necessari per dar modo al laser di diventare un’arma da campo di battaglia. Laser di tale potenza sono in grado di abbattere missili, carri armati e qualunque mezzo militare gli si trovi di fronte.

E’ da molti anni che i militari americani stanno cercando di mettere a punto un laser di questa potenza, ma fino ad oggi l’SSHCL era in grado di produrre una energia molto inferiore ai 100 kW. “Nel marzo del 2005, si riusciva a costruire laser in grado di produrre un raggio di potenza di soli 45 Kw, ma ora che abbiamo toccato i 67 kW, possiamo dire che non è lontano il traguardo dei 100 kW”, ha spiegato Bob Yamamoto del Lawrence Livermore National Laboratory della California (Usa). L’annuncio è stato dato durante una conferenza scientifica tenuta dai militari americani ad Orlando, in Florida.

Il tentativo da parte degli Stati Uniti di costruire armi laser risale agli anni Sessanta, ma fino ad oggi la tecnologia non è mai stata in grado di raggiuingere questi obiettivi. In realtà i laser da laboratorio sono in grado di arrivare a potenze da megawatt (un megawatt equivale ad un milione di watt), ma tali macchine sono pesanti e molto grandi e richiedono un continuo rifornimento di materiale chimico per poter lavorare. Ciò che è necessario per avere un’arma è un laser anche molto meno potente, ma che sia facile da trasportare con un mezzo mobile.

“Con 45 kW di potenza e con un raggio di 2,5 cm di diametro è possibile perforare una lastra d’acciaio spessa 2 cm in 7 secondi. E’ chiaro che la potenza del laser deve essere proporzionata all’obiettivo che si vuol distruggere. Se ad esempio si vuole fare esplodere dell’esplosivo scoperto lungo una strada si può anche sparare un raggio laser per 15 secondi ottenendo il risultato desiderato, ben diversa, invece, è la situazione che si deve affrontare quando si vuol distruggere un razzo in avvicinamento”, ha spiegato Yamamoto. Un’arma del genere, infatti, sarebbe troppo poco potente per distruggere un missile in movimento. E’ per questo che il limite minimo di potenza è stato fissato a 100 kW.

Il laser che sta per essere realizzato, sparerà 200 volte al secondo un raggio di luce la cui lunghezza d’onda sarà di un micron, anche se si sta studiando la possibilità di sparare raggi con continuità verso l’obiettivo da distruggere. “Con un laser da 100 kW – continua Yamamoto- potremo rendere inoffensivo qualunque oggetto ad una distanza di parecchi chilometri. E’ difficile dare un valore assoluto della distanza a cui può arrivare un raggio laser perché è influenzato dalle condizioni atmosferiche, dall’umidità dell’aria, dalle nubi e ovviamente dalla natura dell’oggetto da distruggere”.

Secondo i tecnici un laser da 100 kW potrà essere trasportato da un mezzo mobile non più lungo di una decina di metri. Nel futuro della guerra-laser ci sono macchine molto più potenti che saranno montate su aerei Boeing 747, le quali permetteranno non solo di essere estremamente mobili, ma di poter affrontare e distruggere qualunque tipo di arma a distanze di centinaia di chilometri.

(Repubblica.it, 23 febbraio 2007)

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