Tra amnistia e conflitto d´interessi ecco l´Abc di Prodi al governo

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(la Repubblica, 19 maggio 2006)

Dalla A di Authority alla T di tagli gli argomenti principali del nuovo premier a Palazzo Madama

Tra amnistia e conflitto d´interessi ecco l´Abc di Romano al governo

Legge Biagi, fisco, riduzione del cuneo fiscale e tagli alle spese inutili i temi forti dell´economia
La lotta alla criminalità in primo piano. Sulla legge elettorale chiesto l´apporto della Casa delle libertà

A come amnistia. «Il governo intende proporre al Parlamento di studiare un provvedimento diretto ad alleggerire l´attuale insostenibile situazione delle carceri. Oggi, all´inizio di una nuova legislatura, è nostro obbligo offrire una risposta. Già da anni, anche dalle sedi più elevate, questo tema è proposto alla nostra attenzione».
come authority. «Saranno quattro. Trasformeremo in agenzia quelle per i lavori pubblici e l´informatizzazione della pubblica amministrazione».

B come Biagi. Intesa come legge Biagi, sulla flessibilità. «Sottoporremo a revisione la legge 30. Meno precarietà ai livelli medio bassi, più competizione ai livelli medio alti. Useremo la concertazione con le parti sociali e ridurremo il precariato».

C come cuneo fiscale. «Nel primo anno ridurremo di 5 punti il carico contributivo sul lavoro dipendente. Le risorse verranno dalla crescita economica e dalla lotta all´evasione fiscale».
come conflitto di interessi. Non parla di tv e informazione, ma il nodo Prodi lo affronta appieno. «È essenziale che si ponga mano a una normativa che disciplini i conflitti di interesse in linea con quanto esiste nelle altre democrazie avanzate, una normativa scevra da intenti punitivi ma ben più rigorosa di quella in vigore».

D come devolution. Il Professore conferma l´impegno della maggioranza contro la riforma costituzionale della Cdl, prossima all´esame del referendum. «Una riforma sbagliata e dirompente. Dobbiamo offrire una risposta al rinnovamento delle istituzioni che il nostro paese si attende, dunque occorre mettere mano alla Costituzione ma attraverso la ricerca di una costruttiva e larga collaborazione fra tutte le forze politiche del paese».

E come economia. Sarà necessaria «una correzione dei conti dello Stato. Ma non vi è più spazio per correzioni affidate a manovre straordinarie, non sono possibili miracoli di ingegneria finanziaria. La lotta all´evasione sarà condotta con la massima decisione e determinazione».

F come famiglia e fisco. «Vogliamo un fisco amico della famiglia». Sarà introdotto un contributo per ogni figlio fino al compimento dei 18 anni. Tra gli impegni, anche un fondo di garanzia per i mutui alle giovani coppie e il raddoppio in cinque anni del numero degli asili nido. Nessun accenno invece ai pacs.

G come giudici. «Vogliamo ridare serenità ai giudici italiani». I magistrati «dovranno compiere ogni sforzo per migliorare l´efficienza della macchina giudiziaria».
I come Iraq. «Consideriamo la guerra in Iraq e l´occupazione del paese una grave errore. Non ha risolto, anzi ha complicato il problema della sicurezza. Il terrorismo ha trovato in Iraq una nuova base e nuovi pretesti. È intenzione del governo proporre al parlamento il rientro dei nostri soldati anche se siamo orgogliosi della prova che essi hanno dato e stanno dando. Il rientro del contingente italiano avverrà nei tempi tecnici necessari».
come immigrazione. Le legge Bossi-Fini, secondo il premier, si è dimostrata «inefficace: va mantenuto un tetto, ma dobbiamo rivedere la politica delle quote. Incoraggiare la piena integrazione fino alla cittadinanza, dopo un congruo numero di anni di permanenza».

L come legge elettorale. Sarà cambiata, annuncia Romano Prodi, che assocerà nel suo intervento al Senato la riforma della legge elettorale ai necessari aggiornamenti della Costituzione sui quali il centrosinistra intende ricercare «una costruttiva e larga collaborazione» dell´opposizione.

P come politica estera. «L´Italia conta se conta l´Europa. Non dimenticheremo l´Africa che è alle nostre spalle».

R come ricerca. «Dobbiamo concentraci sulla ricerca perché la competitività economica del paese richiede un grande salto in avanti in tutti i settori della ricerca e della innovazione tecnologica. Con appena l´1,1 per cento del Pil destinato a ricerca e sviluppo l´Italia è agli ultimi posti in Europa e nell´Osce. Così si va solo indietro».

S come sicurezza. «Lotta senza quartiere alla criminalità organizzata sapendo che non si tratta solo di difendere la legalità, ma anche di rispondere alla domanda angosciosa che mi sono sentito rivolgere dai giovani di Locri: “Fra un mese vi ricorderete ancora di noi?. In assenza di una determinata azione di contrasto, non saremo in grado di sviluppare la nostra economia e attrarre investimenti. La tutela della sicurezza è un valore essenziale per tutti i cittadini».
come sanità. «Non è solo un costo, finché continueremo a considerarla tale l´ottica resterà quella dei tagli. Invece, ci vuole un razionale e efficiente impiego delle risorse. Ci impegniamo a garantire ai cittadini gli stessi standard di prestazioni, ovunque risiedano».
come scuola. Prodi non cita la riforma Moratti, ma il riferimento è chiaro. «È giunto il momento di mettere ordine e di cambiare ciò che palesemente non funziona o ciò che appare sbagliato, valorizzando l´autonomia degli istituti e il ruolo degli insegnanti. Sbagliata la liquidazione della formazione tecnico-professionale, che va valorizzata e estesa con percorsi universitari brevi».

T come tagli. «Per quanto mi compete è mia intenzione ridurre di almeno la metà le scorte per il personale politico e di governo. La proliferazione delle scorte è infatti al di là di ogni necessità reale e sottrae risorse finanziarie e umane che dovrebbero essere destinate alla tutela della sicurezza dei cittadini. Terremo conto di particolari situazioni a rischio ma in linea di principio le scorte e le automobili di rappresentanza non possono essere uno status symbol ma una risposta a reali necessità».

U come università. «Faremo delle università italiane il polo di attrazione per la formazione dei giovani e dei ricercatori, per garantire stabilità e libertà di ricerca. Creeremo e rilanceremo i distretti tecnologici collegati con le università, gli enti di ricerca e le realtà produttive del paese».

a cura di Carmelo Lo Papa

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