URANIO IMPOVERITO. Oggi le conclusioni della commissione d´inchiesta

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(La Repubblica, MARTEDÌ, 28 FEBBRAIO 2006,
Pagina 27 – Cronaca)

Un insieme di cause per la “Sindrome dei Balcani“ che avrebbe ucciso finora 44 militari. Le associazioni dei malati: nuovi casi dall´Iraq

“La prima verità sull´uranio impoverito“

Oggi le conclusioni della commissione d´inchiesta. Sit-in a Palazzo Chigi

STEFANO CITATI
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ROMA – Oggi verrà data una risposta non definitiva ma ufficiale sulla “Sindrome dei Balcani“, definizione sotto la quale da cinque anni ricade una lunga lista di malattie e di nomi di militari morti, o ammalatisi, in servizio. Ad anticipare le conclusioni della Commissione d´inchiesta del Senato sull´uranio impoverito – discusse e forse votate già nel pomeriggio – ci sarà in mattinata davanti a Palazzo Chigi una manifestazione di esponenti delle associazioni in difesa della salute dei militari, tra cui non pochi malati accompagnati dalle famiglie. «Non sappiamo se saremo ricevuti dalla presidenza del Consiglio, ma andiamo in piazza non per protestare, bensì per portare la testimonianza di tutti gli uomini colpiti dalla sindrome, oltre 300 di cui 44 finora uccisi da forme tumorali», ha detto Domenico Leggiero, responsabile dell´Osservatorio militare, che ha anche affermato come stiano venendo fuori in queste settimane i primi “casi sospetti“ delle missioni in Afghanistan e Iraq: «Una trentina di persone che si devono sottoporre a cure». Le associazioni di sostegno ai militari attendono con favore e interesse le conclusioni della commissione d´inchiesta (istituita a fine 2004) poiché queste rappresenteranno un punto di partenza per ogni futura e ulteriore ricerca scientifica, inchiesta parlamentare o rivendicazione di diritti. «In questi anni, da quando il caso scoppiò alla fine del 2000 soldati sono morti, famiglie sono state abbandonate dalle istituzioni, non molto è cambiato da punto di vista della prevenzione e soprattutto c´è da riparare agli errori pregressi, le tante missioni svolte senza sicurezza», sostengono le associazioni dei militari malati – come l´Anavafaf di Falco Accame – le cui richieste potrebbero trovare un certo appoggio nel testo finale della commissione.
«Vi saranno raccomandazioni per futuri approfondimenti sia sulle probabili cause dell´insorgere in effetti anomalo di patologie tumorali e che riguardano l´uranio impoverito, ma anche le condizioni ambientali, le nanoparticelle sprigionate dalle esplosioni di molti tipi di ordigni, e poi anche i mix vaccini iniettati prima delle missioni; vi saranno proposte per individuare un modo appropriato di risarcimento per i danni alla salute subiti e anche un consiglio per la revisione dell´uso dei poligoni di tiro in Sardegna, che interessa la popolazione civile», spiega il senatore Lorenzo Forcieri vicepresidente, con Michele Bonatesta, della commissione presieduta da Paolo Franco. I lavori parlamentari – «che spero continuino», ha detto il senatore ds – rappresentano un ulteriore passo dopo la commissione Mandelli, istituita nel 2001 per calcolare l´incidenza delle forme tumorali nella popolazione militare e il programma di controllo Signum ideato per monitorare la situazione delle truppe in Iraq.
Le cause della “Sindrome dei Balcani“ (o del Golfo, come è stata definita dai reduci americani e britannici del ‘91) non sono dunque legate solamente all´uranio impoverito – “metallo del disonore“ è stato chiamato – ma a un insieme di concause o «eziologia multicausale», come del resto sostiene una vasta letteratura medico-militare che non ha finora definito in modo conclusivo il grado di responsabilità del D. U., depleted uranium, uranio impoverito. Di recente il Pentagono ha riconosciuto la battle fatigue, “stress da battaglia“, come responsabile di patologie tumorali dovute a origini psicofisiche; e di recente – meno di un anno fa – in Italia l´avvocatura dello Stato ha riconosciuto la validità delle richieste di risarcimento di alcuni militari per danno biologico.

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