PSICHIATRIA. La relazione finale della Commissione Igiene
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(da Vita.it)
Assistenza psichiatrica: relazione finale della Commissione Igiene
di
Sara De Carli
Il 90% delle risorse è assorbito da 40mila pazienti molto gravi. Occorre puntare su un concetto ampio di “salute mentale“ e pensare progetti di assistenza anche a chi soffre di disturbi più lievi.
Per una vera riforma dell`assistenza psichiatrica bisogna puntare su una nozione di “salute mentale“ vista sia come diagnosi precoce, sia come miglioramento della qualita` della vita dei malati centrando l`attenzione non solo sulle malattie croniche e sugli episodi acuti, ma anche su tutti i disturbi mentali delle fasce di popolazione a rischio: adolescenti, anziani, tossicodipendenti e alcolisti. Per raggiungere questi obiettivi la strategia di intervento deve essere focalizzata sulla integrazione in rete di tutti i servizi oggi operanti in materia disaggregata e sulla riorganzzazione delle forme di assistenza“. La parte conclusiva del documento approvato dalla Commissione Igiene cosi` sintetizza le indicazioni emerse dall`indagine conoscitiva sullo stato dell`assistenza psichiatrica in Italia e sull`attuazione dei progetti obiettivo.
Alla luce della nutrita serie di audizioni svolte, lo schema di relazione finale evidenzia che i processi di riforma dovranno essere implementati con il supporto diretto sia delle famiglie dei malati, che devono rimanere parte integrante del cammino terapeutico, sia delle associazioni di familiari e volontari che rappresentano una risorsa fondamentale da valorizzare. Si rileva poi anche la necessita` che le Regioni, in stretta collaborazione con gli enti locali, siano responsabilizzate negli interventi di riorganizzazione dell`assistenza psichiatrica rispondendo in prima persona dei risultati raggiunti a seguito della prevista destinazione alle attivita` di salute mentale del 5% dei fondi sanitari regionali. Il documento fa una radiografia del problema ponendo in luce che i disturbi mentali riguardano un adulto ogni cinque coinvolgendo 93 milioni di persone in Europa e 2.200.000 in Italia. Per circa il 50% dei malati i fenomeni di turbe mentali si presentano in forme di “comorbilità“ e questa contestuale presenza di altre patologie ha esiti spesso nefasti facendo registrare circa 873.000 suicidi all`anno.
Il documento conclusivo dell`indagine evidenzia poi i punti di criticita` del sistema assistenziale che presenta lacune e carenze anche perche` “il 90% delle risorse disponibili e` assorbito da circa 40.000 pazienti gravi che presentano costi assistenziali molto elevati fino a soglie di 80.000 euro annui“. Nel prossimo futuro sara` necessario elaborare nuovi percorsi assistenziali sia per i disagi meno gravi (che non devono essere delegati alla medicina di base), sia per una efficace prevenzione delle cronicita`. Circa un milione di pazienti – conclude il documento – “non vengono trattati per la depressione per la mancanza di diagnosi“ e, quindi, e` indispensabile che anche gli ospedali e i reparti di pronto soccorso siano dotati di professionalita` in grado di diagnosticare queste patologie.
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