TAV: cariche della polizia. 15 feriti.Sciopero generale in Val di Susa

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La protesta contro l`alta velocità in Val di Susa. Bloccata la Torino-Modane Tav, blitz notturno della polizia: feriti Intorno alle 3.30 le prime cariche contro i manifestanti. Testimoni: «Calci e manganellate». L`azione per sgomberare il presidio

MILANO – Sono almeno una quindicina i feriti, più o meno gravi, dopo la carica di questa notte a Venaus, nella Val di Susa, di polizia e carabinieri contro i presidi antiTav. Secondo alcuni testimoni provenienti dal pronto soccorso, diverse persone hanno il naso rotto dalle manganellate e la testa fasciata. Una signora cinquantenne è stata presa a calci nelle costole da un agente delle forze dell’ordine, secondo una testimonianza. Non vi sono invece feriti fra poliziotti e carabinieri.

SCIOPERO GENERALE – Le Rsu della valle hanno immediatamente decretato lo sciopero generale: aziende e negozi chiuderanno e gli abitanti si raduneranno a Bussoleno per decidere nuove forme di lotta. Secondo quanto ha raccontato Gian Andrea Torasso, sindaco di Caprie, alcuni gruppi di valligiani si starebbero organizzando per organizzare posti di blocco in tutta la zona: si annuncia una paralisi della ferrovia, dell`autostrada e delle principali arterie stradali. La linea verroviaria Torino-Bardomecchia-Modane risulta già bloccata all`altezza di Avigliana.
«AZIONE INFAME» – «Abbiamo visto un`azione infame da parte della polizia, come se ne sono viste solo a Genova – racconta Alberto Perino, uno dei coordinatori dei comitati spontanei sorti per contestare il progetto dell`alta velocità, intervistato al telefono da Sky tg 24 -. Hanno aggredito chiunque si trovasse loro davanti, comprese le donne e anziani. Nessuno di noi ha reagito. Ma la valle saprà rispondere a questa provocazione: noi abbiamo fatto la resistenza, di qui non passeranno. Non faranno nessun gioco olimpico».

MOBILITAZIONE VIA SMS – La notizia delle cariche della polizia è girata velocemente nella valle a notte fonda. L`offensiva delle forze dell`ordine è avvenuta attorno alle 3.30 e alle 4 di notte. Circa trecento tra poliziotti e carabinieri sono intervenuti a Venaus per sgomberare il presidio dei manifestanti. Gli attivisti dei comitati hanno subito fatto girare una catena di sms finita subito anche in Internet sui siti dedicati alla protesta. Poi, era ancora buio a Venaus, le campane della Chiesa della cittadina hanno cominciato a suonare e tutti gli abitanti sono scesi in piazza, sotto la neve. Secondo alcune testimonianze in una delle cariche effettuate durante la notte, la ruspa che ha divelto e sfondato uno dei due presidi aveva a bordo il vicequestore Sanna, che dava indicazioni su dove dirigere l’automezzo.

ESPROPRIO DEI LOTTI – Da quanto si è appreso dalla questura di Torino, l`operazione è stata compiuta per prendere possesso degli 82 lotti di terreno su cui la società CNC, per conto della LTF, dovrà compiere lavori per la costruzione di un tunnel di servizio, opera propedeutica alla realizzazione della galleria da 52 chilometri tra Venaus e S. Jean de Maurienne, uno dei punti più strategici della futura linea ferroviaria Torino-Lione. L`opposizione dei manifestanti che sono contrari alla Tav aveva finora consentito l` occupazione di soli 5 lotti. Da martedì scorso forze dell` ordine e manifestanti si fronteggiavano in una situazione di stallo.

«CARICA E MANGANELLATE» – «Intorno alle 3,30 – racconta il fotografo Alessandro Contaldo, che si trovava al presidio di Venaus – sono arrivati una trentina di automezzi delle forze dell` ordine che hanno scaricato un migliaio tra agenti e carabinieri in assetto antisommossa. È iniziata subito una carica ed anch`io sono stato colpito da alcune manganellate».

STRADE ISOLATE – Secondo Antonio Ferrentino, presidente della Comunità montana Bassa Valle di Susa, vi sono stati otto feriti, alcuni dei quali soccorsi dalle ambulanze inviate sul posto dal 118, che parla di «feriti lievi». Si sono messi all` opera anche le ruspe che hanno tolto la barricata eretta dai dimostranti nei giorni scorsi. Al momento dello sgombero nella zona vi era un centinaio di manifestanti. Polizia e carabinieri hanno isolato la zona con posti di blocco più a valle sulle strade che portano al presidio di Venaus.

da Corriere.it, 6 dicembre 2005

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