I confini della legalità – articolo di Sergio Segio su Repubblica
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La Repubblica – ed. di Milano, 19 novembre 2005
COMMENTI
Constantin, il pensionato e i confini della legalità
SERGIO SEGIO
La notizia dovrebbe fare discutere. Il giudice di pace di Torino ha respinto un decreto di espulsione a carico di Constantin Eleonor Nechifor, immigrato senza permesso di soggiorno. Proveniente dalla Romania, senza documenti validi ma con un lavoro da operaio, l´uomo era costretto a vivere nel campo nomadi. Una situazione analoga a mille altre, a tante città diverse, Milano compresa, la cui edilizia si regge spesso sul lavoro in nero proprio di queste persone. Ora, secondo il giudice, il provvedimento di espulsione non dovrebbe essere applicato per i cittadini di paesi in procinto di entrare nell´Unione europea, qual è in effetti la Romania. Una sentenza innovativa e di buon senso, che si spera diventi un precedente giuridico.
La discussa, e certo importante, questione della legalità diventa qui non più un sacro valore attorno a cui accapigliarsi e disquisire, lacerare giunte comunali e schieramenti politici, ma una semplice questione di date e di tempi. Così che la condizione di illegalità o meno e la stessa possibilità di vivere di molte persone appare puro fatto interpretativo. Chi oggi è considerato illegale, presenza da contenere, espellere e stigmatizzare, domani (ma secondo il giudice torinese già oggi) andrà considerato un cittadino comunitario di pari diritti, con facoltà di entrare legittimamente nel nostro paese.
Ma la cronaca di questi giorni ci consegna un episodio altrettanto illuminante, se pur di segno rovesciato. Martedì mattina, in quella Bologna da tempo al centro del dibattito sulla legalità, un anziano pensionato che vive solo in una villa, udendo dei rumori all´uscio e temendo che qualcuno stesse cercando di forzarlo, ha sparato attraverso la porta con un revolver calibro 38 colpendo alla gamba una bambina rom dodicenne, che era in compagnia di un altro bambino. Una reazione frutto della paura, o sia pure di un effettivo tentativo di furto, che in altri tempi e momenti avrebbe fatto discutere e sarebbe forse stata considerata comunque drammatica e spropositata, oggi viene letta e valutata come normale. Nell´attuale legislatura sono stati depositati vari disegni di legge che proprio a questo tendono: rimuovere ogni vincolo di proporzionalità tra offesa e reazione. In base a queste proposte non sarà punibile chiunque spari ed eventualmente uccida un intruso nel proprio domicilio o negozio, anche se questi risultasse disarmato. Il pensionato di Bologna, insomma, non ha fatto altro che anticipare ciò che si vuole diventi legge in vigore. È questa la legalità di cui si sta discutendo?
(in allegato la versione in .pdf)
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