Raid aerei contro i talebani

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Con cac­cia ed eli­cot­teri da com­bat­ti­mento l’esercito pachi­stano ha col­pito all’alba di ieri l’agenzia tri­bale del Nord Wazi­ri­stan, al con­fine con l’Afghanistan. Il raid ha insi­stito sulle loca­lità di Dat­ta­khel, Sha­wan e Mir Ali, ucci­dendo almeno 35 tale­bani del Teheerek-e-Taleban Paki­stan (Ttp) e i rifugi delle mili­zie jiha­di­ste uzbe­che, turc­mene e tagiche.

Dif­fi­cile capire quale sia il bilan­cio delle vit­time civili in quella che appare come la prima di un’operazione su vasta scala con­tro il Ttp i cui nego­ziati col governo, ini­ziati una set­ti­mana fa, sem­brano ormai sepolti dalla svolta mili­tare. È stato il pre­mier Nawaz Sha­rif a dare luce verde all’azione che l’esercito aveva pre­pa­rato da tempo aspet­tan­dosi l’impasse nego­ziale. E se i nego­zia­tori del Ttp si son detti fidu­ciosi di una pos­si­bile ripresa del dia­logo, le parole del mini­stro dell’Interno Nisar hanno calato il sipa­rio. Ha spie­gato che nono­stante gli sforzi «genuini» di Nawaz per avviare il pro­cesso, for­mando un team di nego­zia­tori che si è incon­trato alcune volte con gli emis­sari del Ttp, non è pos­si­bile con­ti­nuare a discu­tere men­tre la guer­ri­glia con­ti­nua a met­tere a segno azioni terroristiche.

Ciò che ha dato la stura all’azione mili­tare è stata l’uccisione di 23 ran­ger pri­gio­nieri dal 2010, riven­di­cata quat­tro giorni fa dalla fazione Moh­mand del Ttp. Il governo aveva lasciato cor­rere le stragi nei cinema a Pesha­war, lungo la fer­ro­via o nelle abi­ta­zioni pri­vate ma l’eccidio dei para­mi­li­tari ha fatto tra­boc­care il vaso. Secondo fonti mili­tari citate dalla stampa pachi­stana, almeno 70 per­sone sono state uccise dal 29 gen­naio, quando partì l’appello per il nego­ziato. La guerra col Ttp dura dal 2007, dal set­tem­bre scorso sono morte almeno 460 per­sone: 308 civili, 114 mili­tari, 38 poli­ziotti. Oltre 1200 i feriti.


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