Gli scontri di oggi a Kiev
La mattina di domenica 19 gennaio, dopo settimane di grandi proteste contro il rafforzamento dei rapporti politici e commerciali con la Russia, più di 100mila persone hanno manifestato a Kiev, in Ucraina, contro alcune nuove leggi approvate la scorsa settimana dal governo del presidente Viktor Yanukovich; in base ad esse sarà possibile punire chiunque organizzi qualsiasi tipo di manifestazione pubblica non autorizzata o anche semplicemente fornisca gli strumenti e i materiali necessari per farlo.
Nel corso della giornata, la manifestazione di protesta – finora la più grande del 2014, per numero di partecipanti – si è rapidamente trasformata in una serie di scontri molto violenti tra la polizia e i manifestanti, alcuni dei quali, con il volto coperto e indossando dei caschetti da operaio, hanno utilizzato sassi e bastoni e hanno incendiato un mezzo della polizia. Secondo i media locali, la polizia ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti.
I leader dell’opposizione hanno definito “dei provocatori” i manifestanti che hanno dato vita agli scontri. Vitaly Klitschko, ex pugile e leader del partito liberale di centro-destra Udar, tra i più carismatici sostenitori delle proteste di questi mesi, si trovava con i manifestanti vicino a piazza dell’Indipendenza, e ha condannato l’atteggiamento violento di alcuni di loro cercando di dissuaderli dall’attaccare la polizia.
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In base alla nuova legge potrà essere condannato, per esempio, anche chi utilizza senza autorizzazione un megafono in un luogo pubblico, e sarà proibito indossare maschere sul volto o caschi protettivi. Molti manifestanti di domenica, in segno di protesta, indossavano sulla testa pentole, colapasta e caschetti da operaio. I leader dell’opposizione sono concordi nel definire “incostituzionale” la nuova legge approvata da Yanukovich, che porterebbe l’Ucraina a diventare uno “stato di polizia”. Nei giorni scorsi alcuni di loro hanno inoltre invitato la popolazione a creare una sorta di struttura di potere alternativa, che includa un’assemblea popolare e una nuova costituzione.
La protesta contro la nuova legge si inserisce nel contesto più ampio del movimento che da molte settimane chiede le dimissioni del governo di Viktor Yanukovich e una maggiore vicinanza del paese all’Unione Europea. I manifestanti, nelle ultime settimane, hanno inoltre chiesto la liberazione di Yulia Tymoshenko, ex presidente dell’Ucraina che si trova in carcere da oltre due anni per abuso di potere e appropriazione indebita.
Le proteste vanno avanti da oltre due mesi e sono cominciate dopo che il presidente Yanukovych aveva interrotto una serie di colloqui con i leader europei, arrestando il percorso che avrebbe introdotto il paese nell’Unione Europea. Poi, a dicembre, Yanukovych e il presidente russo Vladimir Putin – provocando nuove proteste e manifestazioni – firmarono un accordo con cui il governo russo si impegnò a tagliare il prezzo del gas che viene esportato in Ucraina, e ad acquistare circa 10 miliardi di euro in titoli di stato ucraini.
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