Il ritorno dell’Afrika Korps la Merkel manda le truppe in Mali
BERLINO — L’Afrika Korps è pronto a rinascere, ma sotto un segno opposto a quello di Rommel: in nome dell’Europa, delle sue missioni di pace e dei suoi interessi nel continente nero. E soprattutto, in nome dell’imperativo strategico di Angela Merkel: sostenere la Francia con un grande gesto simbolico. Anche in armi, tanto più dopo la promessa svolta riformista in politica economica da parte di François Hollande. Soldati tedeschi e aerei da trasporto Transall della Luftwaffe potrebbero entrare in azione nelle prossime settimane o mesi nel Mali e nella Repubblica centroafricana, i due paesi subsahariani dove Parigi finora ha affrontato da sola guerriglie e terrorismi integralisti.
«L’Europa non può lasciare la Francia sola in Africa», ha detto ieri il ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier. E nel pomeriggio ha avuto un primo consulto telefonico col capo della diplomazia francese Laurent Fabius, che incontrerà martedì. «Gli interessi dell’Europa intera – ha aggiunto – sono in gioco quando nell’Africa nera e subsahariana agiscono le minacce di instabilità, terrorismo e deportazioni».
Lo svolta era stata preannunciata da uno scoop della Sueddeutsche Zeitung, confermato in sostanza dal ministro. Sarà la prima missione militare comune a due di Berlino e Parigi, e in assoluto il primo intervento tedesco in Africa dopo che la “Volpe del deserto” incassò da Montgomery la disfatta di El Alamein. I piani per accogliere le richieste francesi sono stati illustrati in circolo ristretto prima dal capo di Stato maggiore interforze generale Volker Wieker, poi in modo più preciso dal capo di stato maggiore della Bundeswehr e responsabile delle forze di pronto intervento Hans-Werner Fritz. Un segnale politico di Angela Merkel, vitale per l’Eliseo in un momento difficile su più fronti, dalla svolta moderata in economia, al caso di Julie Gayet, fino alle difficoltà militari appunto in Africa.
Credo, ha detto il generale Fritz, «che l’Africa, e soprattutto l’Africa del Nord e centrale, ci darà da fare nei prossimi anni». Prossimi anni, o piuttosto prossimi giorni: il piano prevede di mobilitare la brigata congiunta franco-tedesca, impiegandola per la prima volta in un’azione militare congiunta, esterna all’Europa. La situazione in Mali, ha aggiunto il numero uno della Bundeswehr, «davvero non appare stabilizzata», e le forze armate tedesche «continueranno a dare il loro contributo per consolidare gli equilibri attuali ». Un eufemismo, per annunciare in realtà, sottolinea la Sueddeutsche, un impegno militare di ben altra natura rispetto agli aiuti all’addestramento e alla logistica delle forze governative locali.
Duramente criticata da Parigi e Londra per il suo disimpegno totale nella guerra contro Gheddafi, Angela Merkel ha voluto cambiare strada. L’Afrika Korps franco-tedesco e anti-integralisti farà uscire Parigi dal carattere finora solitario delle sue missioni.
Le decisioni potrebbero essere adottate già oggi a livello europeo a Bruxelles, poi confermate nel dettaglio il 19 febbraio prossimo dal Consiglio di difesa bilaterale franco-tedesco.
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