Cig, nel 2013 superato il miliardo di ore. Volano domande disoccupazione: +32%

Loading

MILANO – Cassa integrazione oltre quota un miliardo e record di domande per i sussidi alla disoccupazione. Sono numeri, quelli scattati dall’Inps, che chiudono un 2013 difficile per il sistema Italia. Lo scorso anno, infatti, le ore autorizzate di cassa integrazione hanno abbondantemente superato il miliardo (1.075 milioni) pur registrando un calo dell’1,36% sul 2012. L’Inps sottolinea che a dicembre le ore autorizzate sono state 85,9 milioni (-0,7% su dicembre 2012): un calo totalmente imputabile agli interventi di cassa integrazione ordinaria e in deroga, calate rispettivamente del -9,4% (da 26,1 milioni a 23,6 milioni di ore autorizzate) e del -16,7% (a 22,4 milioni di ore). La cassa integrazione straordinaria, sottolinea l’Inps, fa segnare un aumento del +18,8% raggiungendo i 40 milioni di ore. Il calo dell’1,36% delle ore di cassa registrato nell’intero 2013 è stato determinato interamente dalla riduzione della cassa straordinaria in deroga (-22,93%), mentre la cassa ordinaria è cresciuta su base annua del +2,37% e quella straordinaria del +14,64%.Per quanto riguarda le domande di disoccupazione, tra gennaio e novembre 2013 ne sono state presentate all’Inps 1.949.570 con un aumento del 32,5% rispetto alle domande presentate nei primi 11 mesi del 2012. L’ente di previdenza spiega anche che a novembre sono state presentate 130.795 domande di ASpI, 45.844 di mini ASpI e 556 domande di disoccupazione (tra ordinaria e speciale edile). Una distinzione che si spiega con il cambio di normativa dello scorso anno con l’entrata

in vigore delle nuove prestazioni per la disoccupazione involontaria, ASpI e mini ASpI: le domande che si riferiscono a licenziamenti avvenuti entro il 31 dicembre 2012 continuano ad essere classificate come disoccupazione ordinaria, mentre per quelli avvenuti dopo il 31 dicembre 2012 le domande sono classificate come ASpI e mini ASpI.


Related Articles

Nel 2011 a rischio povertà  il 28 per cento degli italiani

Loading

Roma – Nel 2011 “il 28,4% delle persone residenti in Italia e’ a rischio di poverta’ o esclusione sociale, secondo la definizione adottata nell’ambito della strategia Europa 2020”. Lo sostiene l’Istat che diffonde i dati su reddito e condizioni di vita nel 2011. L’indicatore, spiega l’Istituto di statistica, “deriva dalla combinazione del rischio di poverta’ (calcolato sui redditi 2010), della severa deprivazione materiale e della bassa intensita’ di lavoro ed e’ definito come la quota di popolazione che sperimenta almeno una delle suddette condizioni.

I poveri di Renzi e Boeri

Loading

Pensionati. Secondo il rapporto Inps sul 2014, la metà degli over 65 vive con meno di 700 euro al mese. E sotto i 500 euro ci sono soprattutto donne

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment