«Oltre dieci miliardi per i cantieri Chi non rispetta i tempi perde i fondi»

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ROMA — Cominciamo dalle scuole, che interessano a molti.
«Per mettere in sicurezza le scuole di ogni ordine e grado — dice il ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi — ci sono 300 milioni. Più altri 700 milioni per Campania, Calabria, Puglia e Sicilia: vengono da 6 miliardi di fondi europei che stavano per essere cancellati e che abbiamo recuperato in extremis».
Si tratta di mettere le scuole al sicuro dai terremoti?
«Non solo. Parliamo di sicurezza sismica, ma anche di nuovi impianti elettrici , di sistemazione di intonaci, di pavimenti, di finestre e porte».
Non basterà un miliardo per tutte le scuole d’Italia.
«Stiamo facendo il possibile. In generale, su tutte le opere da realizzare, cerchiamo di seguire alcuni principi di fondo. Innanzitutto, verifichiamo ciò che era bloccato per qualche motivo e che può subito partire. In secondo luogo, fissiamo delle date certe per appalti, avvio dei cantieri e conclusione dei lavori».
Se queste date non venissero rispettate?
«I fondi vengono ritirati e finiscono in un “Fondo revoche”. Per essere poi destinati ad altri lavori nella stessa regione».
Funziona?
«Sembra di sì. Ho vari esempi. Abbiamo stanziato 360 milioni per continuare i lavori della Pedemontana veneta e abbiamo chiesto il progetto esecutivo entro il 23 dicembre: lo hanno puntualmente inviato. Lo stesso per la metropolitana di Roma: abbiamo chiesto che fosse avviato il pre-esercizio della tratta Pantano-Centocelle entro il 15 dicembre, altrimenti sarebbero saltati 300 milioni per il percorso dal Colosseo a Piazza Venezia. L’impegno è stato rispettato».
Ha parlato di fondi europei «recuperati». Perché non venivano spesi e da quanto tempo?
«Non è interessante adesso stabilire responsabilità, ma impegnarsi a spendere bene. Si tratta di fondi del settennio 2007-2013, che se non fossero stati utilizzati entro il marzo 2015 sarebbero stati cancellati. Abbiamo dato nuove destinazioni a sei miliardi di euro. Oltre ai 700 milioni per le scuole delle regioni meridionali, 500 milioni andranno nel “Piano città”, a finanziare altri progetti oltre i 28 già approvati e un miliardo sarà aggiunto ai “6000 campanili”».
«Seimila campanili»?
«È un programma di piccoli interventi (fino a un milione di euro) per Comuni con meno di 5000 abitanti. Con questo miliardo aggiuntivo si apriranno 1.200 cantieri nel Sud, saranno realizzate cose come piazze o allacciamento wi-fi, o tutto ciò di cui c’è bisogno primario».
A parte i fondi europei per il Sud, qual è la cifra per le opere 2014?
«Oltre a quei 2,2 miliardi, ci sono altri otto miliardi. Quattro miliardi e 200 milioni per nuovi cantieri, 3 miliardi e 800 per cantieri che senza soldi avrebbero chiuso. La nostra filosofia è: non solo grandi opere, ma anche medie e piccole. Anche manutenzione del territorio e delle infrastrutture. In passato tutto veniva assorbito da due grandi opere, l’Alta velocità Torino-Lione e il traforo del Brennero. Vogliamo dimostrare che le risorse pubbliche per le infrastrutture possono contribuire a dare impulso alla crescita».
Qual è l’opera più importante?
«L’Alta velocità sulla Napoli-Bari. Abbiamo stanziato 1.841 milioni per le Ferrovie, i lavori dovrebbero cominciare alla fine del 2014 e finire nel 2018. Controlleremo lo stato di avanzamento ogni settimana. Poi c’è la Tangenziale esterna est di Milano (Teem). Trecentotrenta milioni di euro che abbiamo legato al closing finanziario, la conclusione del finanziamento, da effettuare entro il 31 dicembre. Lo hanno fatto con dieci giorni di anticipo».
Medie e piccole opere?
«Trecentoventi milioni per una tratta della Salerno-Reggio Calabria, che crea lavoro in Calabria, dove la situazione occupazionale è drammatica. Centosette cantieri dell’Anas per 300 milioni di euro. Manutenzione ordinaria e straordinaria di ponti, viadotti e gallerie in tutte le regioni, dai 38 milioni per la Sicilia, ai 7 per la Lombardia. Se gli appalti non fossero stati conclusi entro il 30 novembre i finanziamenti sarebbero stati ritirati: non è accaduto in nessun caso».
Questo è il programma per il 2014. Ma il governo arriverà alla fine dell’anno?
«Il governo resisterà se riuscirà a realizzare riforme e programmi. E’ decisivo il “contratto” che dovrà essere firmato a gennaio, dalle forze di maggioranza, sulle 5-6 priorità assolute».
Andrea Garibaldi


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