Yuan supera l’euro: è la seconda valuta del mondo
PECHINO — Non solo esportazioni, consumi energetici e crescita del Pil: a un passo dall’essere la prima economia del mondo, la Cina scala anche la vetta della finanza e lancia la sua moneta al secondo posto globale per transazioni finanziarie. Lo yuan in ottobre ha scavalcato l’euro ed è diventata la seconda valuta più utilizzata, dietro il dollaro, nei contratti finanziari legati al commercio internazionale.
Un sorpasso storico, tra Cina ed Europa, che sembra sancire un passaggio di consegne politico nei nuovi equilibri mondiali, oltre che rispecchiare uno spostamento reale della ricchezza da Occidente verso Oriente. Il dato emerge dai rilevamenti della Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) l’ente che controlla i sisteni di scambio di dati tra banche e isituzioni finanziarie, secondo i quali in ottobre lo yuan, che Mao Zedong aveva ribattezzato renminbi, ossia «moneta del popolo», ha raggiunto quota 8,66% di lettere di credito e incassi, rispetto allo 6,64% dell’euro. Rispetto al gennaio del 2012, quando lo yuan era fermo all’1,89%, il «grande balzo in avanti» della divisa cinese è stato prodigioso e conferma il boom dei consumi interni della Cina, ma pure la crescita economica dell’intera regione asiatica, dove il renminbi si candida a soppiantare lo yen e a diventare la moneta comune delle potenze in crescita, unica alternativa al dollaro. Secondo la Swift, in un solo mese lo yuan ha superato sia lo yen, fermo all’1,36% delle transazioni, che l’euro, proprio grazie al contratti finanziari chiusi, oltre che dalla Cina, da Hong Kong, Singapore, Germania e Australia. Oltre che flusso delle merci e salute dell’industria, il dato rivela che Pechino ha deciso di accelerare la circolazione internazionale dello yuan, in vista di una sua piena convertibilità. A fine settembre a Shanghai è stata inaugurata la prima zona di libero scambio: 1434 le società finora registrate, solo 38 quelle straniere, ma in lista d’attesa ce ne sono oltre 6 mila. L’obiettivo del governo cinese, oltre che attrarre investimenti in concorrenza con Hong Kong, è proprio quello di accreditare e sperimentare la libera circolazione dello yuan. Nella classifica delle transazioni finanziarie il dollaro rimane saldamente in testa: in gennaio però era all’84,96% del totale, mentre in ottobre è calato all’81,8%. In arretramento anche l’euro, ad inizio anno posizionato al 7,87%, mentre le altre valute sono sempre più marginali. Gli scambi finanziari storicamente anticipano le tendenze delle monete più usate anche negli altri tipi di pagamenti e il sorpasso del yuan sull’euro accredita la previsione dei mercati, che già scommettono in un mondo «bivalutario», diviso tra renminbi e dollaro, perfetta riproduzione del confronto politico tra Cina e Usa. Per ora però, negli scambi in contanti, l’euro resta saldamente al secondo posto e anzi si avvicina al dollaro grazie alla forza dell’export tedesco. Nella somma dei pagamenti mondiali, in ottobre l’euro ha toccato quota 34,69%, rispetto al 29,73% del gennaio 2012, quando la Ue era scossa dalla crisi del debito. Ora l’euro tallona il dollaro, sceso al 38,12% degli scambi, rispetto al 44,04% di quasi due anni fa. Nella classifica degli scambi globali cash lo yuan è ancora marginale: si piazza al 12° posto e nonostante una crescita dello 0,25% in due anni non va oltre lo 0,84%.
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