Disoccupazione ottobre a 12,5%, al top 1977. Tra i giovani balza al 41,2%: massimo storico

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MILANO – Nessun segnale di ripresa. Peggio: la crisi, tra i giovani, si aggrava. E’ il verdetto dell’Istat che emerge dal tasso di disoccupazione (i dati, tuttavia, sono ancora provvisori) che a ottobre resta ai massimi storici, segnando lo stesso valore di settembre, e attestandosi al 12,5%: si tratta, ancora una volta, del livello più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. Su base annua l’aumento è di 1,2 punti. La vera piaga sociale, però, resta il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) che a ottobre è balzato al 41,2%: si tratta del nuovo record storico assoluto. Peggio: nel terzo trimestre tra i 18 e i 29 anni i senza lavoro sono oltre un milione. Tradotto: più di un disoccupato su tre, in Italia, ha meno di 30 anni. Giovannini. “La stabilità della disoccupazione e dell’occupazione è coerente con il quadro economico. E’ evidente che la disoccupazione è elevata” ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini che in merito alla questione giovanile ha sottolineato che “è aumentata leggermente nonostante i 15mila posti di lavoro creati con gli incentivi” del bonus giovani. “I dati – ha aggiunto – sarebbero stati peggiori senza questi interventi. E’ evidente che la ripresa economica tarda a riflettersi sul mercato del lavoro. I dati Istat non sono sorprendenti pur se negativi”.

Occupazione. Rispetto al 2012, gli occupati sono calati dell’1,8% a 22 milioni 358 mila, con un tasso pari al 55,5% che aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma diminuisce di un punto rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 189 mila, rimane sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente ma aumenta del 9,9% su base annua (+287 mila). Preoccupa il numero degli scoraggiati, coloro che non cercano lavoro perchè ritengono di non trovarlo sono, infatti, saliti a 1 milione 901 mila (su base trimestrale).

Giovani. Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, l’Istat sottolinea che riguarda l’11% della popolazione tra i 15 e i 24 anni, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,6 punti su base annua. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-25 mila unità) ma aumenta dello 0,4% rispetto a dodici mesi prima (+55 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e in aumento di 0,2 punti su base annua. Tra i 18 e i 29 anni, invece nel terzo trimestre, il tasso di disoccupazione sale al 28% (+5,2 punti su base annua), con un numero di disoccupati che giunge a 1 milione 68 mila (+17,2%).

Precari. Calano anche i precari. Gli atipici, come li definisce l’Istat, hanno subito la terza flessione consecutiva: nel terzo trimestre del 2013, infatti, il numero di dipendenti a tempo determinato e di collaboratori scende a 2 milioni 624 mila, in calo di 253 mila unità (-8,8% su anno). Si tratta di una diminuzione ancora più forte rispetto a quella registrata per i dipendenti a tempo indeterminato (-1,3%).

Eurozona. Segnali di lieve ripresa arrivano, invece, dall’Eurozona, dove la disoccupazione è in leggero calo a ottobre per la prima volta da febbraio 2011. Il tasso registrato da Eurostat è stato del 12,1% (pari a 19,298 milioni di senza lavoro, 61.000 in meno). A settembre era al 12,2%, record. Nell’ottobre 2012 era a 11,7%. Stabile a 10,9% il tasso a ottobre nella Ue-28, dove i disoccupati sono 26,6 milioni. Anche in Europa, però, cresce la disoccupazione dei giovani fino a 25 anni: Eurostat registra il nuovo record storico a 24,4% (3,577 milioni senza lavoro, 15.000 in più rispetto a settembre quando il tasso era al 24,3%), 12 mesi prima era a 23,7%. In Grecia è al 58,0% (dato di agosto), in Spagna al 57,4%, in Croazia al 52,4%,


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