Chiusura degli Opg nel 2014, “un traguardo ancora lontano”

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Roma – “Il ricovero negli ospedali psichiatrici giudiziari, disciplinato per la prima volta da una legge del 1904, e’ ancora oggi previsto dal Codice penale come misura di sicurezza. Tuttavia, le condizioni di degrado, le carenze delle strutture, nonche’ le pessime condizioni di vita dei malati al loro interno, attestate anche da un’indagine parlamentare, hanno fatto si’ che iniziasse un processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”. Cosi’ il presidente del Senato, Pietro Grasso, nel corso dell’incontro con una delegazione di ‘Stop opg’, in Sala Caduti di Nassirya, in occasione anche della tappa, nei pressi di palazzo Madama, di ‘Marco Cavallo’, nel suo viaggio in tutta Italia organizzato da Stop OPG per chiedere la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.

Grasso sottolinea poi che “la chiusura delle strutture, decisa nel 2011, e’ a oggi fissata al 1 aprile 2014.

Eppure, il traguardo e’ ancora lontano. Resta ancora molto da fare perche’ la sicurezza e la salute delle persone coinvolte siano tutelate in maniera concreta ed effettiva. È necessario un diverso approccio alla malattia mentale, che sposti gli obiettivi dell’intervento pubblico dal controllo sociale dei malati di mente alla promozione della salute e alla prevenzione dei disturbi mentali, dagli interventi fondati sul ricovero ospedaliero a quelli incentrati sui servizi territoriali di assistenza”.

Per completare l’iter, aggiunge, “e’ necessaria una riforma legislativa, ma serve anche un previo, approfondito confronto con Governo, Regioni, Enti Locali e mondo del volontariato. È questo il percorso piu’ corretto per definire le misure alternative alla detenzione e i percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale delle persone oggi ancora presenti negli OPG, stabilendo quali strutture specializzate, nell’ambito dei servizi di salute mentale, dovranno accoglierle e curarle. Non possono i pazienti continuare a pagare per le difficolta’ e le lentezze delle Istituzioni”.

“Il viaggio di Marco Cavallo- conclude Grasso- e’ un’occasione importante per parlare di questo, per evitare che la terribile condizione in cui si trovano i malati si protragga ancora nel tempo. Grazie, dunque, a Stop OPG e a tutti i miei colleghi che hanno sostenuto questa iniziativa”.

(DIRE)

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