Un «fiume in piena» contro il Tav e per l’Ex Colorificio bene comune

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«Il popolo NoTav consegna idealmente al popolo della Terra dei Fuochi ed ai terremotati e senza casa dell’Aquila un grande assegno da 26 miliardi di euro – afferma il movimento – È una cifra simbolica dato che il TAV, se fosse costruito, costerebbe probabilmente assai di più». A Pisa si torna a parlare dell’Ex Colorificio sgomberato. Una battaglia che è diventata esemplare per la gestione urbanistica delle città assediate dalla speculazione, e per il riuso civile e produttivo di un ex fabbrica di vernici per la quale la multinazionale JColors ha chiesto al comune di centro-sinistra (Pd e Sel) una variante per una speculazione immobiliare.

Il «municipio dei beni comuni», una rete di decine di associazioni e movimenti, scenderà in piazza dopo avere occupato in centro l’ex Mattonaia, abbandonata da anni. Negli ultimi giorni sono state durissime le polemiche tra il centro-sinistra pisano, e la giunta presieduta dal Pd Filippeschi, i movimenti e la lista «Una città in comune», oltre che con gli studenti che hanno occupato a ripetizione l’ex convento Fossabanda e un ex centro dell’impiego.



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