Finanza sostenibile, la crisi produce gli anticorpi?

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“La crisi economica del 2008-2013 (chiamata anche grande recessione) ha avuto avvio nel 2008 in tutto il mondo in seguito a una crisi di natura finanziaria (originatasi negli Stati Uniti con la crisi dei subprime)”. Ce lo ricorda Wikipedia, che prosegue: “Tra i principali fattori della crisi figurano gli alti prezzi delle materie prime (petrolio in primis), una crisi alimentare mondiale, un’elevata inflazione globale, la minaccia di una recessione in tutto il mondo e per finire una crisi creditizia con conseguente crollo di fiducia dei mercati borsistici. Viene considerata da molti economisti come una delle peggiori crisi economiche della storia, seconda solo alla Grande depressione iniziata nel 1929”.

Finanza, cibo e materie prime sono gli assi attorno ai quali sta ruotando la crisi. La finanziarizzazione dell’economia, ha scritto Oxfam Francia in un rapporto uscito quest’anno, ha colpito “in modo spettacolare” i mercati agricoli alimentari. “Gli speculatori finanziari occupano ormai il 65% di questo mercato, mentre i commercianti e i produttori solo il 35%”. Su questo rapporto fra cibo e finanza l’8 novembre a Bologna giornalisti ed esponenti della società civile che hanno dato origine alla campagna Sulla fame non si specula si confronteranno con Borsa Italiana, Unipol e ING IM. Quanto la speculazione finanziaria incide sull’aumento dei prezzi dei beni alimentari? È possibile adottare comportamenti responsabili? I fondi pensione che investono in commodities assicurano informazioni trasparenti ai loro sottoscrittori oppure il piccolo investitore si ritrova, suo malgrado, ad essere uno speculatore inconsapevole?

Il dibattito di Bologna fa parte della Settimana dell’Investimento Sostenibile e Responsabile, che si terrà dal 5 al 12 Novembre in diverse città italiane. Un appuntamento giunto alla seconda edizione organizzato dal Forum per lo sviluppo sostenibile, associazione senza scopo di lucro che conta una quarantina di soci fra cui istituzioni finanziarie, un sindacato, istituti di ricerca, associazioni di consumatori e non profit. Il Forum è uno dei membri fondatori di Eurosif (European Sustainable Investment Forum), un network pan-europeo la missione è sostenere la crescita degli investimenti socialmente responsabili nei mercati finanziari europei. Tanto che la settimana per l’investimento responsabile si svolgerà in contemporanea in Inghilterra, Francia e altri Paesi europei.

In Italia qualcosa si muove anche in Parlamento. “Riformare la finanza per contrastare gli effetti della crisi e dare ossigeno all’economia reale e sostenibile” è l’obiettivo dell’intergruppo per la finanza sostenibile promosso da parlamentari di diversi schieramenti, che in occasione della sua prima uscita pubblica il 10 ottobre ha presentato una proposta di legge per la modifica della legge sulla Tobin Tax. Fra le modifiche proposte c’è un’aliquota unica dello 0,05% da applicare su tutti i derivati e l’esenzione dell’imposta di bollo sugli investimenti al di sotto dei 1000 euro che, secondo Banca Etica, penalizzava i piccoli azionisti delle realtà cooperative.


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