“Pascale? Con Silvio solo per il potere”
MILANO — Dopo lo stop alle trattative con la Rai, originato dalle polemiche sui cachet innescate dal capogruppo del Pdl Renato Brunetta, Maurizio Crozza torna nel palinsesto de La7, la rete da cui proviene e con la quale ha firmato un nuovo contratto in esclusiva. Ma intanto Brunetta colpisce ancora, e apre un nuovo fronte di polemica con la stessa rete di Urbano Cairo e con “Servizio Pubblico” di Michele Santoro. Che nella puntata di ieri sera ha ospitato l’intervista di Michelle Bonev. L’attrice non soltanto ha dichiarato di essere «andata » con Silvio Berlusconi, ma è anche tornata ad attaccare la fidanzata dell’ex premier sostenendo che non avrebbe mai avuto un uomo e che penserebbe solo al potere. L’intervista non è andata giù a Brunetta — così come a parecchi altri parlamentari berlusconiani — che ha tuonato su Twitter: «Non è né informazione né giornalismo. Santoro Vergogna ». Un commento analogo anche da Daniela Santanché.
In mattinata, erano stati l’agente dei vip Beppe Caschetto e Urbano Cairo ad annunciare che Maurizio Crozza resterà a La7, grazie a un accordo di esclusiva (ma il comico potrà continuare ad apparire a “Ballarò”) che partirà nel 2014 e durerà tre anni. «Con la Rai le trattative non sono
andate oltre — ha riconosciuto Caschetto — quando si è capito che accanto al desiderio di avere Crozza esisteva nell’organo di gestione anche un’espressione di dissenso. Sarebbe stata una via crucis». E non se ne è fatto nulla nemmeno delle avance di Mediaset, che, ha rivelato l’agente, aveva fatto un’offerta «importantissima, garantendo libertà editoriale, ma abbiamo temuto di risultare incoerenti». Bocche cucite, però, sul cachet del comico genovese a La7, protetto da un accordo di riservatezza. Nei giorni scorsi, quando si stava trattando lo sbarco in Rai, erano circolate cifre secondo cui Crozza avrebbe percepito 110mila euro a puntata per un esborso che per viale Mazzini si sarebbe aggirato sui 600mila euro. «Si sarebbe comunque trattato — ha puntualizzato Caschetto — di una cifra inferiore al costo di un venerdì sera per la rete pubblica, che ammonta a quasi 1 milione». In ogni caso il costo dello show per La7 (dove stasera riprenderà “Crozza nel paese delle meraviglie”) sarebbe nettamente inferiore alle cifre circolate a proposito della Rai. Cairo, da marzo proprietario de La7, auspica che la riconferma di Crozza possa dare «un contributo importante agli introiti pubblicitari futuri». Nel frattempo, la raccolta della rete tv, da gennaio a settembre, è calata del 14,5%.
Related Articles
L’ira dei bersaniani. E il fantasma scissione
Nel partito si formano nuovi equilibri: Veltroni e i «giovani turchi» riprendono i contatti con il sindaco
Lo sconcerto di Napolitano per le dimissioni di Terzi
Anche il premier sostiene di essere stato tenuto all’oscuro
Il centrosinistra vota Juncker, vertice dell’assurdo a Parigi
Hollande riunisce nove primi ministri socialdemocratici in vista del Consiglio europeo di fine giugno. La sinistra incorona il democristiano Juncker, uomo della vecchissima Europa. Ma chiede altre cariche in cambio. E cerca di costruire un fronte attorno a Renzi e alla prossima presidenza italiana: non ci sarà una nuova Road Map per l’Europa, ma almeno l’invito a leggere i Trattati, che parlano di “stabilità” ma anche di “crescita”